OnBalanceVolume. In mostra una serie di sculture e assemblages realizzati attraverso l'utilizzo di elementi creati dall'artista, oggetti riciclati e materiali grezzi assai diversi fra loro. L'esplorazione delle possibilita' dei materiali e' il punto di partenza di un discorso volontariamente incompiuto, condotto attraverso l'indicazione di una serie di sviluppi che prende forma nello spazio fisico.
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In “On BalanceVolume”, la sua prima personale in Italia, Ian Pedigo presenta una serie di sculture e assemblages realizzati attraverso l’utilizzo
di elementi creati dall’artista, oggetti riciclati e materiali grezzi assai diversi fra loro.
L’ esplorazione delle possibilitá di questi materiali é il punto di partenza di un discorso volontariamente incompiuto, condotto attraverso l’indicazione
(o illustrazione) di una serie di sviluppi che prende forma nello spazio fisico. A metá strada fra il reperto archeologico e il bozzetto
tridimensionale, il lavoro di Pedigo implica un osservazione ravvicinata della realtá che ci circonda. Il potenziale di ogni oggetto, frammento,
materiale o trama é investigato attraverso l’esplorazione della sua piú recondita natura.
Il titolo di questa mostra, “OnBalanceVolume” é un termine usato nelle analisi di mercato, e si riferisce al riscontro di un equilibrio fra le fluttuazioni
di valore e volume in un prodotto di scambio.
Seguendo questa analogia, Pedigo vede le sue idee e i suoi materiali come la descrizione
delle complesse relazioni alla base dei flussi e riflussi del mercati internazionali, un’ ipotetica e momentanea situazione di equilibrio fra quantitá
e profitti.
Piuttosto che affidarsi al loro potenziale immaginativo, l’artista seleziona i materiali assemblandoli in forme animate da una certa logica rappresentativa
e funzionalitá. Dopo una serie di trasformazioni, i lavori cambiano forma, iniziando ad assomigliare ad un lontano ricordo – un
componente architettonico, una forma simbolica o la struttura organizzativa di un qualche sconosciuto sistema. Proseguendo nel cambiamento,
Pedigo altera determinate aree dei lavori, tagliando intere sezioni e ricollocandole al rovescio, eliminando angoli e rimuovendo interi strati di
materiale e rivelandone altri. Ció che rimane é un oggetto che é testimone dell’accumulo di manipolazioni che lo hanno trasformato, pur conservando
un’identitá estetica “sua”.
Diversi lavori includono ritagli ed immagini provenienti da giornali e riviste, cosí come squillanti note di colore rese attraverso l’uso di superfici ed
oggetti posizionati direttamente sulla superficie dei pezzi. L’uso di immagini e colori si articola attraverso il solito processo di accurata selezione,
ma fa anche riferimento ai metodi di presentazione utilizzati nei programmi educativi scolastici o negli studi sui processi di apprendimento.
Gli elementi bidimensionali applicati alla superficie dei suoi lavori riescono inoltre ad emancipare la scultura di Pedigo dalla sua staticitá e ad
arricchirla di una serie di connotazioni contestuali ed extra-contestuali, avvolgendoli in ulteriori strati di significato. Di conseguenza, le composizioni
di Pedigo possono essere lette in maniera grafica, permettendo un’ennesimo livello di interpretazione ed offrendo ulteriore conferma del
complesso intreccio di relazioni fra pensiero, azione e oggetto presente nel suo lavoro.
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“OnBalanceVolume”, Ian Pedigo’s first exhibition in Italy, is a group of sculptures and assemblages touching upon the incorporation of different
materials and including both fabricated and salvaged elements.
Rather than a means to an end, Pedigo’s use of materials is a point of departure, leading to open-ended possibilities or to the indication and illustration
of developments taking form in physical space. Somewhere between archeological artifacts and exploded three-dimensional sketches,
Pedigo’s works imply a deeper, closer look at what surrounds us. The potential of each object, fragment, material or texture is investigated by
exploring the recesses of its nature.
The title of this exhibition, “OnBalanceVolume” relates to a market economic analysis term that relates to the detection of momentum existing
between fluctuating value and volume in traded stocks. Using this as an analogy for his practice, Pedigo views his work as a description of the
complex relationships between the ebbs and flows of material accumulation and manipulation, a balance between compensations and allowances
mediated by material and thought over a specific period of time.
Instead of merely relying on their imaginative possibilities, the artist collects and selects materials that he then assembles into forms that follow
a particular logic of functionality and representation. After a number of transformations, the forms mutate into newer works and what emerges
is the resemblance of something that has been channeled through memory – a component of architecture, a symbolic form, or the organization
structure of some unknown system. As the works continue to change, Pedigo alters portions and areas of the pieces, cutting out sections
and placing them back in reversed, cutting down the entire corner of an object, removing layers of built-up materials and revealing portions of
previously added layers. What remains is an object that has accumulated its own history of manipulation, while remaining an esthetic article
in its own right.
Many of Pedigo’s works include samples of images taken from magazines and pronounced, contrasting appearances of color, which are revealed
through surface treatments and items selected and/or placed onto the work. His use of colors and images involves the same careful
practice of selection yet also relates to the methods of presentation in educational programs such as childhood development or cultural cognitive
studies. In addition, these two-dimensional elements found on the surface of his works emancipate the objects from their stillness and bring
into context related or seemingly unrelated connotations that further add to the successive layers enveloping them. As a result, Pedigo’s overall
compositions often read graphically, allowing another level of fruition while offering further evidence of the complex relationship between thought,
action, and the object in his work.
Opening: 8th May 2008, 7.00 pm
Pianissimo Contemporary Art
via Giovanni Ventura, 5 - Milano
Mar – Sab: 15.00 – 19.00 / Tue – Sat: 3 – 7 pm
Ingresso libero / Free admission