La mostra si prefigge di descrivere gli aspetti storico-culturali della corte dei Correggio, attraverso le vicende biografiche dei protagonisti e la storia del palazzo nei decenni che vanno dal 1450 (nascita di Nicolo Postumo) al 1550 (morte di Veronica Gambara), anni nei quali visse anche il Correggio. Il tema centrale della mostra e' la ricostruzione di un'opera di Antonio Allegri ormai perduta.
Nel 2008 cade una serie di ricorrenze centenarie di particolare rilievo nella storia di Correggio.
Il 1508 è infatti l’anno di termine dei lavori di Palazzo dei Principi, quantomeno della sua struttura monumentale principale. Iniziato nell’ultimo quarto del Quattrocento e già prestigiosa sede della corte dei da Correggio, oggi ospita le principali istituzioni culturali del Comune di Correggio, tra cui il Museo “Il Correggio”.
Promotore della Correggio del primo Rinascimento. Sempre nel 1508, a pochi mesi di distanza dalla mortedell’edificazione del Palazzo, che fu residenza di Francesca di Brandeburgo e dei suoi figli, fu, con tutta probabilità, il conte Nicolò II Postumo da Correggio. Illustre umanista e letterato, nato nel 1450, morì proprio nel 1508, anno che quindi viene a configurarsi come momento-chiave nella storia di Nicolò II, la celebre poetessa Veronica Gambara andò sposa al conte Giberto X da Correggio. Con lei la corte di Correggio, attorno alla quale gravitava anche Antonio Allegri detto il Correggio, visse la sua stagione più feconda e prestigiosa, destinata però ad esaurirsi abbastanza rapidamente dopo la morte della Gambara, avvenuta nel 1550, a un secolo esatto di distanza dalla nascita di Nicolò Postumo.
La mostra “Il Correggio a Correggio: protagonisti e luoghi del Rinascimento”, curata dalla Direzione del Museo “Il Correggio”, ripercorre quei decenni cruciali, ponendo in risalto non solo le figure che “costruirono” la Correggio rinascimentale (Niccolò e Veronica su tutti), ma anche la corte e l’entourage di umanisti, letterati, artisti e uomini di cultura che gravitava attorno alla stessa, in primis Antonio Allegri detto il Correggio.
Dopo una premessa introduttiva che ricostruisce il quadro storico-politico dell’Italia settentrionale fra Quattro e Cinquecento, le vicende della dinastia dei da Correggio fra XV e XVI secolo, le prime due sezioni saranno dedicate alla figura di Niccolò Postumo umanista e guerriero. Verrà posta particolare attenzione alla vita di corte, con l’esposizione di pezzi altamente selezionati di ceramiche, vetri e tessuti della seconda metà del XV secolo e dei primi decenni del XVI, nonché di armi e armature dello stesso periodo. Una particolare attenzione, poi, sarà riservata alla lettura iconografica delle “armi idealizzate” raffigurate nel portale istoriato del Palazzo dei Principi e nel monumento funerario di Ercole Macone Corso, uomo d’armi corso (ma correggese d’adozione) morto nel 1526.
A corredo delle sezioni, postazioni multimediali consentiranno approfondimenti puntuali sulle tematiche proposte in mostra.
Si passerà quindi a ripercorrere compiutamente nella terza sezione la vita e le opere di Niccolò, attraverso le sue lettere con i principali corrispondenti, i documenti che scandiscono le tappe salienti della sua vita, le sue opere (a stampa e manoscritte), l’iconografia e l’evoluzione dell’araldica privata del conte quale fonte per una diversa lettura delle sue vicende biografiche.
Segue la quarta sezione dedicata a Veronica Gambara. Come per Niccolò, la sua vicenda biografica sarà ripercorsa attraverso l’epistolario e i documenti più importanti, l’iconografia (attraverso dipinti provenienti Fondazione Ugo da Como, dall’Ateneo di Brescia, dall’Accademia di Belle Arti di Parma e dalle collezioni del Museo di Correggio) e l’araldica, con un’appendice su Girolamo da Correggio, Cardinale di S.R.C. e figlio di Veronica (ritratto, campanello liturgico e documenti) e sul pittore dei Gambara, Moretto da Brescia di cui il Museo possiede una copia di bottega dell’Ecce Homo (Cristo alla colonna).
Come nelle sezioni precedenti, anche nella terza e quarta postazioni multimediali completeranno il percorso.
La quinta sezione è dedicata al Palazzo dei Principi, alla sua storia e alle problematiche legate ai suoi apparati decorativi (portale istoriato e fregio della Sala del Camino), con ampio ricorso a soluzioni scenografiche in grado di permettere al visitatore un’agevole lettura dei temi presenti in quegli apparati (gigantografie, ricostruzione tridimensionali eccetera) anche con l’ausilio di sussidi multimediali.
La sesta sezione interamente dedicata all’arte sacra e profana a Correggio e nel territorio della Contea tra la seconda metà del Quattrocento ed i primi decenni del Cinquecento con l’esposizione di numerose opere d’arte di alto significato e pregio.
Dalle collezioni museali provengono (Chiesa di San Francesco) un altarolo ligneo del XV secolo, la Madonna con Bambino del Maestro del Monumento Fava (sec. XV), un Crocefisso monumentale ligneo (sec. XV) e la tavola di Domenico Panetti, Madonna con Bambino e Santi Rocco e Sebastiano.
Provengono dalla Basilica dei SS. Quirino e Michele Cofanetto eburneo degli Embriachi (sec. XV); il Reliquiario dei SS. Giacomo, Eufemia e Martino (1508-09), il Reliquiario a torretta del sec. XVI, un Cero pasquale, sec. XVI, la Madonna di Desiderio da Settignano (sec. XV), la tela denominata Madonna Cattania (altare Madonna del Rosario) degli inizi del sec. XVI, l’antico fonte battesimale di S. Quirino (1508).
Dalla Parrocchiale di Fabbrico proviene il Calice Brunorio (1508).
A completamento vi sarà un “atlante fotografico” di quei beni immobili (affreschi, terrecotte murate, eccetera) della città che completano il panorama artistico di quel secolo.
Una settima e ultima sezione è dedicata al tema centrale della mostra “Il Correggio a Correggio”.
Attraverso i documenti più importanti che documentano la presenza, la vita e l’attività in patria del Correggio (tra cui i tre volumi dell’epistolario tra P. Sebastiano Resta e l’antiquario Magnavacca), si illustra il lascito culturale dell’artista ‘rileggendo’ i suoi luoghi della città a lui legati: la (ricostruita) casa natale, le chiese di San Francesco e Santa Maria della Misericordia, già sedi di opere del Maestro.
Questo percorso preliminare introduce all’approfondimento della ricostruzione di un’opera perduta del Correggio: il Trittico dell’Umanità di Cristo, già nella chiesa di Santa Maria delle Misericordia. Grazie all'importante prestito dell’elemento centrale conservato nella Pinacoteca Vaticana e di due inedite copie seicentesche (in collezioni private) degli elementi laterali, sarà possibile ricostruire il Trittico attorno al suo originario ‘cardine’: la già ricordata Madonna autorevolmente attribuita da Giancarlo Gentilini a Desiderio da Settignano che costituiva, appunto, il punto focale dell’intero complesso. Sarà un evento nell’evento, poiché, grazie anche a restituzioni grafiche, sarà per la prima volta possibile visualizzare ’fisicamente’ il Trittico andato disperso dopo la morte, avvenuta a Mantova nel 1645, del principe Giovanni Siro da Correggio che l’aveva acquistato nel 1613.
A testimonianza ulteriore della presenza dell’artista in patria, viene esposta la Madonna dei Limoni, conosciuta anche come ‘Madonna col Bambino fra i Santi Francesco e Quirino’ (Galleria Estense), proveniente dall’antica chiesa dei SS. Quirino e Michele.
Traslata, con il muro retrostante nella chiesa di Santa Maria della Misericordia, fu nel 1787 portata nelle collezioni del Palazzo Ducale di Modena.
A corollario del Trittico e della Madonna dei Limoni, in questa sezione vengono poi presentate copie antiche (secoli XVI – XVII) di opere del Correggio provenienti da istituzioni pubbliche (Pinacoteca Capitolina, Parrocchia di Albinea) e collezioni private.
Il comitato scientifico, presieduto dal Prof. Antonio Paolucci, vede quali componenti il dott. Gabriele Fabbrici (Direttore del Museo ‘Il Correggio’), la dott.ssa Nadia Stefanel (Direttrice del centro di documentazione Correggio Art Home), il Prof. Giuseppe Adani (Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione ‘Il Correggio’) e il dott. Gianluca Nicolini. Tali studiosi, ai quali si aggiungono anche Rodolfo Papa, Luigi Iotti, Ciroldi Sergio, Clementina Santi, Mauro Severi, oltre a funzionari e dirigenti di musei prestatori di opere per la compilazione delle schede dei singoli pezzi in mostra, saranno anche i curatori del catalogo.
Palazzo dei Principi
corso Cavour, 7 Correggio (RE)
Sabato ore 15/19, Domenica ore 10/13 e 15/19
Gruppi (10 persone) e scuole solo su prenotazione