Mazzoleni Galleria d'Arte
Torino
piazza Solferino, 2
011 534473 FAX 011 5113301
WEB
Agostino Bonalumi
dal 23/10/2008 al 14/1/2009
mart-dom 10-13/ 16-19.30
011 534473

Segnalato da

Raffaella De Chirico




 
calendario eventi  :: 




23/10/2008

Agostino Bonalumi

Mazzoleni Galleria d'Arte, Torino

Vengono proposte in questa occasione circa 50 opere in grado di mettere a fuoco in modo esaustivo le principali fasi della ricerca dell'artista. Dopo una fase giovanile ancora legata all'informale, Bonalumi inizio' a realizzare opere autoreferenziali, monocrome, in cui la classica bidimensionalita' della tela si apre alla tridimensione attraverso essenziali e libere configurazioni astratteggianti.


comunicato stampa

A cura di Marco Meneguzzo e Francesco Poli

Alla fine degli anni Cinquanta a Milano Agostino Bonalumi (nato a Vimercate nel 1935) è insieme a Enrico Castellani e Piero Manzoni tra i principali protagonisti della svolta radicale che si oppone alla allora dominante tendenza informale segnica e materica connotata dall’esaltazione dell’espressività soggettiva. Bonalumi, la cui ricerca è vicina a quella di Castellani (e influenzata in parte da Fontana), dopo una fase giovanile ancora legata all’informale, inizia a realizzare opere rigorosamente autoreferenziali, monocrome, in cui la classica bidimensionalità della tela si apre alla tridimensione attraverso essenziali e libere configurazioni astratteggianti .
Queste opere definite da Bonalumi “estroflessioni” sono delle vere e proprie “pitture-oggetto” formate da tele elasticizzate tese su dei particolari telai strutturati con elementi aggettanti che determinano, da sotto, le configurazioni in rilievo delle composizioni. Questo procedimento consente all’artista di modulare con una raffinata articolazione di estroflessioni e introflessioni le superfici in chiave volumetrica creando una dimensione spaziale che prende vita dal mutevole gioco di luci e di ombre .

La sua sperimentazione creativa si è sviluppata negli anni fino ad oggi con straordinaria coerenza, ma anche con meditate evoluzioni innovative. In varie occasioni Bonalumi ha dilatato la tensione spaziale dei suoi lavori fino a realizzare dei grandi ambienti, come nel caso della abbastanza recente mostra personale alla Fondazione Guggenheim di Venezia (2002) che , insieme alla importante antologica del 2004 all’Institut Mathildenhoe di Darmstadt, ha segnato il grande ritorno di attenzione per la sua opera. A Torino l’artista ha esposto in passato in varie collettive, ma soltanto due sono state le personali (nel 1967 al Punto e nel 1970 alla Bussola). E dunque questa mostra antologica alla Mazzoleni Arte Moderna è un evento culturale particolarmente significativo.

Vengono proposte in questa occasione circa cinquanta opere tutte di grande qualità. L’esposizione mette a fuoco in modo abbastanza esaustivo le principali fasi della ricerca del maestro a cominciare da un gruppo di lavori ormai storici degli anni Sessanta e Settanta come “Nero” (1967), “Bianco e nero” (1968) una delle poche non monocrome, “Bianco” (1971) e il grande “Blu” (1973) in tela estroflessa e smalto di quasi due metri per tre. Anche le opere più recenti del 2007 e 2008 , sono di grande interesse perché segnano uno sviluppo estremamente vitale con modulazioni formali più fluide e imprevedibili. Sono composizioni come sempre monocromatiche (blu, verdi, bianche, magenta, gialle, rosse) che dimostrano l’inesauribile energia plastica e cromatica del metodo creativo di Bonalumi.

Il catalogo, con testi di Marco Meneguzzo e Francesco Poli, documenta con immagini a colori tutte le opere in mostra.


Agostino Bonalumi nasce il 10 luglio 1935 a Vimercate (Milano). Compie studi di disegno tecnico e meccanico. Autodidatta. Nel 1948, a tredici anni, espone con una sala personale fuori concorso al Premio Nazionale Città di Vimercate. Nel 1958 si forma il gruppo Bonalumi-Castellani-Manzoni con una mostra alla Galleria Pater di Milano alla quale seguiranno altre mostre a Roma, Milano, Losanna. Nel 1961 alla Galleria Kasper è tra i fondatori del gruppo “Nuova Scuola Europea”.

Arturo Schwarz acquista sue opere e nel 1965 presenta una mostra personale di Bonalumi nella sua galleria di Milano, con una presentazione in catalogo di Gillo Dorfles. Nel 1966 inizia un lungo periodo di collaborazione con la Galleria del Naviglio di Milano che lo rappresenterà in esclusiva, pubblicando nel 1973 per le Edizioni del Naviglio un’ampia monografia a cura di Gillo Dorfles. E’ invitato alla Biennale di Venezia nel 1966 (con un gruppo di opere). Segue un periodo di viaggi di studio e di lavoro nei paesi dell’Africa mediterranea e negli Stati Uniti. Nel 1970 (sala personale) e nel 1986. 1967 è invitato alla Biennale di Sâo Paulo e nel 1968 alla Biennale di Parigi. Ha realizzato opere di pittura-ambiente quali, nel 1967, “Blu Abitabile”, per la mostra “Lo Spazio dell’Immagine” a Foligno; sempre nel 1967 “Ambiente Bianco”, per una mostra personale alla Galleria Bonino di New York; nel 1968 “Grande Nero”, per una mostra personale al Museum am Ostawall di Dortmund; nel 1979, nell’ambito della mostra “Pittura Ambiente” curata da Francesca Alinovi e Renato Barilli a Palazzo Reale di Milano, “Pittura Ambiente dal giallo al bianco e dal bianco al giallo”, dove l’ambiente, considerato attività dell’uomo , è analizzato come attività primaria e cioè psicologica, cosi come in “Ambiente bianco – Spazio trattenuto e spazio invaso” realizzato nel 2002 per la Fondazione Guggenheim di Venezia. Nel 1980 a cura della Regione Lombardia è allestita, nelle sale del Palazzo Te di Mantova, un’ampia rassegna che illustra l’intero arco della sua opera; la mostra è accompagnata da un catalogo della Editrice Electa, con testi di Flavio Caroli e Gillo Dorfles, e Schede di Guido Armellini.

Dal 1986 l’opera di Bonalumi è rappresentata in esclusiva dalla Galleria Blu di Milano che, negli anni 1989, ‘91, ‘95 presenterà un ciclo di mostre personali dell’artista accompagnate dalla pubblicazione di una monografia con ampia documentazione e da un aggiornamento. Nella mostra del 1995 sono esposte le opere “Oggetto-Pittura-Scultura” che l’artista ha realizzato a partire dal 1966, ed è accompagnata da una monografia edita da Scheiwiller nella collana Arte Moderna Italiana, con un testo di Vanni Scheiviller. Nel 1995 esce, nelle Edizioni “La Scaletta” di San Polo di Reggio Emilia, a cura di Elena Pontiggia, una monografia che documenta l’opera di Bonalumi su carta e di carta. Dal 1997 inizia un rapporto di collaborazione con la Galleria Fumagalli di Bergamo. Nella stessa galleria nel 1998 presenta una mostra con opere dal 1957 al 1997, accompagnata da una monografia delle Edizioni Stefano Fumagalli, a cura di Alberto Fiz e Marco Meneguzzo. Si è occupato di scenografia realizzando nel 1970 per il Teatro Romano di Verona, le scene e i costumi per il balletto “Partita”, musica di Goffredo Petrassi, coreografia di Susanna Egri, e nel 1972 per il Teatro dell’Opera di Roma le scene e i costumi di “Rot”, musica di Domenico Guaccero, coreografia di Amedeo Amodio. Ha realizzato, per le Edizioni Colophon, Belluno, libri d’artista con testi di Petrarca, Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono (1991); Emilio Villa, Ridente sillaba (1994); Goethe, Lieder der Mignon (1997). E con propri testi Luna celtica (1992); Cantiere aperto, (1999). Ha pubblicato scherzo, io, (dodici poesie, Colophon, Belluno 2000); Da te ascolto tornare le cose (con un pensiero di Concetto Pozzati, Book Editore 2001); Difficile cogliersi (Edizioni Il Bulino, Roma 2002).

Inaugurazione Venerdì 24 ottobre 2008 ore 18,30

Galleria Mazzoleni
Palazzo Panizza - Piazza Solferino 2 – Torino
Orario da martedì a domenica 10.00-13.00/ 16.00-19.30. Chiuso lunedì
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [16]
Bonalumi. Sculture
dal 29/10/2014 al 30/1/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede