Il lavoro di Kelley Walker parte dai media, dalla comunicazione di massa, dalle immagini che hanno avuto, dagli anni Sessanta in poi, sempre piu' importanza. Senza essere nostalgico, Steven Claydon attinge da una mitologia antica e moderna per costruire, con le sue sculture, suggestioni e nuove storie, attraverso l'associazione di elementi completamente diversi fra loro.
La Galleria Massimo De Carlo presenta, per la prima volta in Italia, la mostra personale di Kelley Walker.
Anno 1969: in Italia, con la strage di Piazza Fontana a Milano, inizia la “strategia della tensione”; a Londra viene trovato morto Brian Jones, membro storico dei Rolling Stone; è l’anno di Woodstock e delle missioni spaziali sulla luna, con la passeggiata di Armstrong.
Fatti importanti per la società moderna. Sicuramente mediatici. Kelley Walker, non a caso, nasce nel 1969, nel sud degli Stati Uniti. Il suo lavoro, infatti, parte dai media, dalla comunicazione di massa, dalle immagini che hanno avuto, da quegli anni in poi, sempre più importanza.
Le pagine di un quotidiano, i reportage delle rivolte per i diritti civili in Alabama, Andy Warhol e Salvador Dalì in una campagna pubblicitaria degli anni ‘70 di una famosa compagnia aerea o le immagini shock di Oliviero Toscani sono usate da Walker come tele su cui agire, modificandole con macchie, disegni, muri di mattoni e segni di diversa natura, in un processo di rielaborazione e riappropriazione tale da far rientrare l’artista all’interno della Nuova Pop Art Americana.
Kelley Walker è nato a Columbus, in Georgia (USA) nel 1969. Vive e lavora a New York. Fra le personali: al MAGASIN - Centre National d’Art Contemporain di Grenoble, al P.S.1 di New York, alla Biennale d’Art Contemporain di Lione, alla Royal Academy of Arts di Londra e insieme a Wade Guyton al MAMbo di Bolgna. Le sue opere sono già state acquisite dal Carnegie Museum of Art di Pittsburgh, dal MoMa di New York, dal Whitney Museum of American Art di New York e dal Modern Art Oxford.
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La Galleria Massimo De Carlo inaugura il 26 febbraio la prima mostra personale dedicata a Steven Claydon.
Nato a Londra nel 1969, fin da subito Claydon sviluppa una passione per la Storia, focalizzando la sua attenzione sulle “cose”, sugli oggetti.
Senza essere nostalgico, l’artista attinge da una mitologia antica e moderna per costruire, con le sue sculture, suggestioni e nuove storie, attraverso l’associazione di elementi completamente diversi fra loro. Busti classici parzialmente coperti da piume di pavone, plastilina colorata e tessuti, oggetti appartenuti a personaggi anonimi o dimenticati, vecchie fotografie e prodotti di design subiscono un processo di riabilitazione e riappropriazione, in un continuo gioco di rimandi, compensazioni e riferimenti.
Claydon modifica l’estetica degli oggetti per sovvertire, per far riflettere su regole prestabilite e tradizionalmente acquisite, per stimolare un dibattito.
Per la mostra personale alla Galleria Massimo De Carlo Steven Claydon espone nuovi lavori che confermano la sua poetica: ridare un significato agli oggetti (che siano semplici lampadine o manufatti eccezionali poco importa) sottolineandone sia la dimensione scientifica che quella filosofica.
Steven Claydon arriva a Milano, dopo aver esposto al White Columns a New York, al Bourneville Centre for Visual Arts di Birmingham, al Museo d’Arte Contemporanea di Chicago e alla Tate Modern di Londra. Nel gennaio del 2008 ha curato la mostra Strange Events Permit Themeselves the Luxury of Occurring presso il Camden Arts Center a Londra. Ha fatto parte del gruppo musicale Add N to X con cui ha partecipato ad uno degli episodi del film Harry Potter. Galleria
Immagine: Kelley Walker
Inaugurazione giovedì 26 febbraio dalle 18,30 in poi
Massimo De Carlo
via Giovanni Ventura, 5 - Milano
Orario: Dal martedì al sabato 11.30 - 14.00 / 14.30 - 19.30
Ingresso libero