Senza il sogno di una cosa. Un duo artistico fondato nel 1997 da Giusi Campisi e Flavia Belleri. La loro ricerca e' un'indagine sugli spazi e sulle storie esterne al mondo dell'arte, per verificare se l'arte puo' esprimersi dove non e' previsto che lo faccia e trovare il modo di farlo. A cura di Dino Ferruzzi e Gianna Paola Machiavelli.
a cura di Dino Ferruzzi e Gianna Paola Machiavelli
con la collaborazione di Juri Ancarani e Wang inc., Juliane Biasi , U- Inductio
« Il nostro motto dev'essere dunque: riforma della coscienza non per mezzo di dogmi, ma mediante l'analisi della coscienza non chiara a sé stessa, o si presenti sotto forma religiosa o politica. Apparirà allora che il mondo ha da lungo tempo il sogno di una cosa... »
(P. P. Pasolini, Il sogno di una cosa, citazione da una lettera di Marx a Ruge del 1843)
Suzie Wong è un duo artistico fondato nel 1997 da Giusi Campisi e Flavia Belleri che per i propri progetti si avvalgono della collaborazione di diversi artisti. La loro ricerca è un’indagine sugli spazi e sulle storie esterne al mondo dell’arte; la ragione è duplice: verificare se l’arte può dire dove non è prevista e trovare il modo di farlo, calarsi dentro una situazione per ascoltarla mantenendo con essa uno stretto e costante rapporto. L’incontro di diversi linguaggi messi alla prova nella loro possibilità comunicativa, provoca un corto circuito nell’universo delle relazioni quotidiane.
Gli spazi in cui di solito le due artiste realizzano gli interventi sono luoghi pubblici identificati socialmente: il mondo del mercato del sesso con installazioni in un sexy show e in un club per scambisti; il mondo del lavoro con opere realizzate in un dopolavoro ferroviario e in una trattoria per camionisti, la realtà dell’immigrazione con gite organizzate in autobus per e con clandestini e film trasmessi in viaggio sull’autostrada nord di Marsiglia.
Altri progetti più recenti sono stati realizzati in gallerie e spazi istituzionali mantenendo sempre un forte impegno verso le problematiche sociali, così sono nati la raccolta di canti di lavoro per la Galleria Civica di Genova o la riconversione della caserma di Bolzaneto in Motel; al Festival dell’Economia di Trento invece è stato presentato un video sulle fabbriche d’armi del bel paese.
Altri progetti più recenti sono stati realizzati in gallerie e spazi istituzionali mantenendo sempre un forte impegno verso le problematiche sociali, così sono nati la raccolta di canti di lavoro per la Galleria Civica di Genova o la riconversione della caserma di Bolzaneto in Motel; al Festival dell’Economia di Trento invece è stato presentato un video sulle fabbriche d’armi del bel paese.
Al CRAC Suzie Wong presenta un’installazione video e audio più un ligth box, due progetti che trattano il tema del mondo del lavoro, presentati separati in altre occasioni, qui sono riuniti a costruire un’unica operazione coerente. La documentazione registra storie di lavoratori chiamati a raccontarsi come tali.
Il video Cose trasparenti racconta in maniera serrata, il disagio degli operai delle fabbriche d'armi rivelandone l'impossibilità di rispondere al mondo e alla nostra coscienza, se non al prezzo di straordinarie acrobazie della mente. Con Panorama, l'anonimato preservato dall'assenza d'immagini lascia più possibilità di dire di sé. Un corteo bizantino di voci di operai, architetti e disoccupati si anima sullo sfondo cupo e desolante del lavoro contemporaneo alla ricerca di un senso intorno all'assenza del sogno, quel sogno appunto di “una cosa” inseguita continuamente, non in una rivoluzione da farsi chissà quando, ma nella semplice bellezza di ogni giorno e di ogni piccolo gesto come raccontava Pasolini.
Inaugurazione Sabato 21 Marzo 2009 ore 18.00
CRAC
Via XI Febbraio, 80 - Cremona
Da lun a ven ore 10.00 – 16.00 sab ore 10.00 – 13.00 e su app. festivi chiuso
Ingresso libero