La pressione di un grido - faglie. La serie di lavori esposti in mostra indaga le viscere del terremoto, fenomeno naturale inaspettato e distruttivo, analizzandolo pittoricamente dal punto di vista del sottosuolo.
a cura di Flavia Montecchi
Quando la natura racconta il suo dissenso, emette un rutto roboante che spacca le certezze dell’uomo. Le tele di Francesca Napoletano si impregnano di olio, acrilico e bitume per fuggire da paesaggi urbani in dissolvenza e fremere di quel fragore che ha scosso il mondo lo scorso 6 aprile 2009: in "La pressione di un grido – faglie" la pittrice ripercorre sulla tela le profonde spaccature della terra, lasciando che lo sforzo a cui sono sottoposte le rocce sprigioni un nero color marcio, crogiolante di un energia espressiva tale da commisurarsi con quella che sovrasta le zolle.
La serie di lavori esposti in mostra indaga le viscere del terremoto, fenomeno naturale inaspettato e distruttivo, analizzandolo pittoricamente dal punto di vista del sottosuolo; non ci sono abitazioni, né la mano dell’uomo nei dipinti della Napoletano; c’è la frammentazione della natura scarna ma viva.
Dalla minuziosa progressione di un creare per distruggere, l’artista prepara un disegno base di acrilico delimitato in tutti i suoi dettagli e poi lo distrugge, lasciando uscire i volumi colpendo con il pennello i punti salienti del suo lavoro.
Allontanandosi dalle architetture urbane che avevano da sempre contraddistinto il suo stile, con questa mostra Francesca Napoletano si spinge su di una pittura più cruda, più voluminosa, cercando di interpretare la natura come mai aveva fatto prima.
Francesca Napoletano nasce nel 1981 a Roma, dove vive e lavora. Nel 2005 si laurea in pittura presso la Rome University of Fine Arts, Libera Accademia di Belle Arti di Roma con una tesi in Storia dell’Arte dal titolo"Metropoli: analisi del paesaggio urbano attraverso l’occhio degli artisti dal XVIII al XX secolo".
Inaugurazione 17 Giugno 2009
Sinergy Art Studio
Via di Porta Labicana 27– San Lorenzo, Roma
dal martedì al sabato dalle 14 alle 19
ingresso libero