Scuderie del Castello Visconteo
Pavia
viale XI Febbraio, 35
0382 538932
WEB
Da Velazquez a Murillo
dal 7/10/2009 al 16/1/2010
mar-ven 10-13 e 15-18; sab dom e festivi 10-20; lunedi solo su prenotazione per gruppi e scolaresche
0382 304816, 0382 399424
WEB
Segnalato da

Bakolo Ngoi




 
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7/10/2009

Da Velazquez a Murillo

Scuderie del Castello Visconteo, Pavia

Il Secolo d'oro della pittura spagnola nelle collezioni dell'Ermitage. Una selezione di circa cinquanta opere della collezione del museo russo per un excursus sullo sviluppo dell'arte spagnola tra XVI e XVII secolo: dal realismo rinascimentale, influenzato dalla pittura fiamminga e da quella veneziana, al grande trionfo barocco. A cura di Sergej Androssov, Svyatoslov Sovvateev e Susanna Zatti.


comunicato stampa

a cura di Sergej Androssov, Svyatoslov Sovvateev e Susanna Zatti

I bruschi contrasti chiaroscurali e l’intenso naturalismo di Jusepe de Ribera; il manierismo maturo del catalano Francisco Ribalta; la libertà e la varietà anticipatrice dell’arte eccelsa di Diego Velázquez, ma anche i protagonisti del complesso decorativo di quella strabiliante “fabbrica” che fu l’Escorial – Navarrete, Carvajal e, qualche decennio più tardi, Coello – o la geniale personalità artistica di Alonso Cano: una selezione di circa cinquanta opere dell’importantissima collezione di pittura spagnola dell’Ermitage - la più ricca al di fuori della Spagna - sarà esposta dal 9 ottobre 2009 al 17 gennaio 2010, a Pavia presso il Castello Visconteo, in una sorprendente mostra curata da Ludmila Kagane e Susanna Zatti con la collaborazione di Svyatoslov Sovvateev, co-promossa con il Museo Statale Ermitage dal Comune di Pavia, Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi, Fondazione Banca del Monte di Lombardia, con il patrocinio della Provincia di Pavia, la collaborazione della Fondazione Ermitage Italia e dell’Università di Pavia e il sostegno, come main sponsor, della Banca Popolare di Lodi, e organizzata da Villaggio Globale International (Catalogo Skira).

L’esposizione – la prima mai realizzata all’estero sulla collezione spagnola dal Museo russo, precursore, tra i grandi musei d’Europa, nell’aprire una galleria dedicata alla pittura iberica - nasce grazie alla collaborazione scientifica e al protocollo internazionale di studio e ricerca siglato tra i Musei Civici del Comune di Pavia, il Museo Statale Ermitage e la Fondazione Ermitage Italia e dal legame storico e culturale tra la Lombardia e la Spagna: un legame al quale la città pavese, insieme alla Università degli Sudi di Pavia, ha da sempre posto attenzione ma che si sta traducendo, ora, in una fondamentale relazione internazionale e in un accordo definito con la città e l’Università di Girona, in Catalunya.

Il siglo de oro verrà dunque fatto rivivere, al Castello di Pavia, grazie a un importantissimo nucleo di opere, in gran parte inedite e mai esposte in Italia, rappresentative della migliore pittura spagnola del XVI e XVII secolo: tra cui tele di alcuni dei grandi protagonisti della scena artistica internazionale, come appunto Velázquez, Murillo, de Ribera, de Zurbaran, alcune selezionate opere di autori di indubitabile valore, quali Antonio de Pereda, Francisco Ribalta, Alonso Cano, Juan Valdes Leal, Juan Carrero de la Miranda e, ancora, dipinti di altri artisti da noi meno noti, che insieme compongono il panorama esauriente ed affascinante di un’epoca di straordinaria fioritura delle arti.

Testimonianze importanti dello sviluppo dell’arte figurativa nella penisola iberica e in particolare nei maggiori centri della corte madrilena, di Toledo, di Siviglia e di Valencia per un excursus godibilissimo, dal realismo rinascimentale – influenzato della pittura fiamminga e da quella veneziana – al grande trionfo barocco, assolutamente originale per ricchezza espressiva e tecnica sopraffina, apportatore di un’eredità luminosa per tutta la pittura seicentesca del vecchio e nuovo mondo.

Fu Caterina II a far giungere le prime opere d’arte spagnola in Russia, acquistate in parte dal mercante berlinese Iohann Ernest Gozkowski, in parte nell’ambito della ricca collezione inglese di George Walpole, primo ministro dei re Giorgio I e Giorgio II. Appartengono a questi primi nuclei alcune opere in mostra come “La preparazione dei dolci”, ritenuta per lungo tempo lavoro di un artista fiammingo e, solo recentemente, attribuita a un giovane Bartolomè Esteban Murillo, o ancora la tela d’impronta caravaggesca, ma con evidenti riflessi della scuola veneziana, raffigurante “La morte di San Giuseppe”, riconducibile al periodo madrileno del pittore Alonso Cano, natio di Granata.

Sempre di questo eclettico artista - pittore, scultore, architetto - giunge a Pavia, nell’occasione, un altro significativo lavoro: il piccolo e delizioso tondo con “Cristo e S. Giovanni Battista bambini”, stilisticamente vicino alle opere tarde del maestro degli anni 1665-1666. La tela è entrata nelle collezioni degli Zar nella prima metà XIX secolo, epoca in cui le raccolte pietroburghesi s’arricchiscono di nuovi e consistenti nuclei di dipinti spagnoli: è infatti Alessandro I che nel 1814, ammirata la ricchissima galleria del banchiere olandese W.G. Coesvelt, decide di acquistare ben 84 lavori d’arte ispanica, tra cui diverse delle opere scelte per queste esposizione.
Affascinante, tra queste, “La testa maschile di profilo” del grande Velázquez, da ritenersi un frammento di un quadro disperso, che per caratteristiche stilistiche - una maniera compatta, il viso in piena luce ritagliato su un fondo scuro, le rughe profonde sulla fronte – viene collocato da Ludmila Kagane tra i primissimi lavori dell’artista di Siviglia (1616 -1617).

Il dipinto sarà esposto in Italia per la prima volta, così come in prima assoluta, tra le molte altre opere, vi sono anche due quadri attribuiti a Ribera e pervenuti all’Ermitage anch’essi da Amsterdam: “Gli apostoli sulla tomba di Cristo” - opera interessante perché risalente al ventennio, ancora poco indagato, dell’artista catalano a Madrid - e il mirabile “Martirio di Santa Caterina”, probabilmente parte di un retablo realizzato per la Chiesa di Valenza.

I circa cinquanta dipinti su tela, molti dotati di preziose cornici originali coeve, trattano in buona parte iconografie religiose, richieste agli artisti dalla committenza di chiese e conventi e dunque strettamente ortodosse rispetto a modelli stilistici e canoni formali controriformisti. Tuttavia, l’espressività e l’originalità del linguaggio pittorico dà vita a rappresentazioni assai differenziate, talune di accentuata drammaticità, altre di sensibile patetismo, tal altre ancora di un misticismo anche visionario.

Una delle opere più significative dell’eccezionale esposizione pavese è, in tal senso, “L’Immacolata Concezione” di Murillo, acquistata a Roma dal Duca Braschi e prima appartenuta al famoso collezionista di Siviglia, protettore dell’artista, Nicholas Omasura, quindi al Marchese Esquilache, Ministro delle Finanze e degli Affari Militari del Re di Spagna Carlo III; e ancora, la sua “Annunciazione” che, dipinta nella seconda metà degli anni ’50, propone una soluzione di grande autonomia con una scena piena di luce e aria. Ma gli esempi possibili sono numerosi: tra le novità per l’Italia – esposto solo a Valenza al di fuori di San Pietroburgo – l’ “Ecce Homo” di Ribera mostra una drammaticità resa con mezzi espressivi diversi dal dolore dei protagonisti (“il Cristo che si prepara al martirio è idealmente bello, incredibilmente tranquillo” nota la Kagane) ma che si fondano invece su scelte cromatiche particolari, su contrasti tonali.

Accanto a questi soggetti sacri predominanti, per i quali il Barocco spagnolo creò prototipi divenuti paradigmatici per tutta la pittura europea, la mostra presenta ritratti - rigorosi ed essenziali alla maniera di Zurbaran (bellissimo il “San Francesco con il teschio in mano”), sontuosi e penetranti alla maniera di Velázquez, dolci e pastosi alla maniera di Murillo – e ancora paesaggi e gustose scene di genere, ad indicare come l’arte spagnola fosse comunque specchio di una realtà in rapido e dinamico sviluppo, ricca di relazioni con quanto di più vitale e aggiornato succedeva nel vecchio continente.

Immagine: Diego Velazquez de Silva, Testa maschile di profilo

Ufficio stampa
Villaggio Globale International
Antonella Lacchin – Rachele Gibin
041 59048936 – 335 7185874
a.lacchin@villaggioglobale.191.it

Lucia Crespi per Skira
02 89401645
lucia@luciacrespi.it

Anteprima stampa: giovedì 8 ottobre alle ore 12 presso i Musei Civici del Castello Visconteo

Inaugurazione venerdì 9 ottobre ore 18

Castello Visconteo
Viale XI Febbraio, 35 - Pavia

Orari: lun solo su prenotazione per gruppi e scolaresche
mar-ven 10-13 e 15-18
sabato, domenica e festivi 10-20
24 e 31 dicembre: 10-13, pomeriggio chiuso
Chiuso: 25, 26 dicembre e 1 gennaio

Ingresso: comprese le collezioni ottocentesche dei Musei Civici del Castello Visconteo: la Quadreria e la collezione Morone
Intero E 8, ridotto E 6, Scuole E 4
Visite guidate per gruppi
Solo su prenotazione per gruppi da 15 a 30 persone: E 80
+ biglietto ridotto E 6
Visite guidate per scuole
Solo su prenotazione per singola classe: massimo – 30 alunni: E 60
+ biglietto ridotto studente E 4
Visita guidata + laboratorio didattico
Costo E 80,00 + biglietto ridotto studente E 4

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