Di taglio antologico, la rassegna presenta 10 opere spettacolari, fra cui uno storico Tableau Piege del 1972, un elemento (cromosoma) della Catena Genetica, un pezzo di due metri e mezzo assemblato con oggetti, ferrivecchi, cimeli e altre 'scoperte' fatte dall'artista nel corso degli anni. In mostra anche Maya Bloch, giovane artista israeliana, che presenta una serie di grandi dipinti ad olio e 'violenti' disegni.
Giovedì 21 gennaio alle ore 18.00 presso la Sangallo ART Station (main galley) verrà inaugurata la
mostra Omaggio a Daniel Spoerri.
La mostra è forse la più ampia mai dedicata a Daniel Spoerri in uno spazio privato fiorentino. Di taglio
antologico, la rassegna presenta infatti dieci opere spettacolari, fra cui uno storico Tableau Piege del 1972,
un elemento (cromosoma) della straordinaria Catena Genetica, un pezzo di due metri e mezzo assemblato
con oggetti, oggettini, ferrivecchi, cimeli e altre “scoperte” fatte dall’artista nel corso degli anni. La
Catena genetica del mercato delle pulci è stata esposta in una prima tranche nel 2000 al Palazzo delle Stelline
di Milano e infine completata e presentata nella sua vertiginosa lunghezza (100 metri) per la prima volta
l’anno scorso presso alla Galleria Allegretti di Torino.
Si tratta del progetto che forse rappresenta meglio di ogni altro lo “spirito” eccessivo e quasi vorace di
Spoerri, collezionista insaziabile di scarti della vita e delle cose, che accumula e fissa in veri e propri
monumenti, apparentemente precari ma immobili di fronte allo scorrere del tempo e quindi, in ultima
analisi, alla morte. Ma anche i celebri Tableaux Pieges si confrontano con il tempo, vera condizione
dell’esistenza umana: si tratta di tavole da pranzo con residui di cene, cibo e oggetti, piatti e posate veri,
“fissate” dall’artista in una metafisica permanenza così come i commensali le hanno abbandonate.
Il “cromosoma” esposto presso la SanGallo ART Station è uno di quelli prodotti appositamente per
Roberto Allegretti nel 2008, così come il grande e inquietante tableau intitolato “Cena in galleria”, l’unica
opera di questa serie in cui Spoerri abbia voluto confrontarsi con gli effetti formali della forza della
gravità, lasciando scivolare parzialmente la tovaglia dalla tavola su cui era distesa, trascinando con sé
tutti gli oggetti in una caduta “sospesa” proprio un attimo prima della rovina generale.
Oltre ai tableaux e al cromosoma, la mostra propone alcuni gioielli in oro e argento, disegnati da
Spoerri e prodotti dall’oreficeria Fratelli Filippini di Verona: una collana una spilla e un grande ciondolo
metamorfico.
Omaggio a Spoerri è organizzata dalla Sangallo ART Station in collaborazione con la Galleria Allegretti
Arte Contemporanea di Torino.
Daniel Spoerri è nato a Galati (Romania) nel 1930. Attualmente vive a Vienna. A Seggiano (Grosseto)
ha aperto all’inizio degli anni Novanta la Fondazione, “Il Giardino”.
Maestro del Nouveau Realisme, è unanimemente considerato uno dei più importanti artisti del mondo.
Durante tutta la durata della mostra, in galleria verrà proiettato un video-documento realizzato a Torino
nel 2008-2009 con interviste a Spoerri e le riprese realizzate durante un banchetto- performance.
Catalogo bilingue (italiano, inglese) con testo critico di Martina Corgnati, edito da Skira.
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Maya Bloch - Fabricated life
C’è qualcosa di Schiele e c’è qualcosa di Balthus nel perverso candore delle fanciulle magre e volitive di
cui Maya Bloch riempie i suoi sorprendenti e affascinanti lavori. La giovane artista israeliana, apparsa
all’improvviso come una specie di rivelazione nel panorama artistico del suo Paese, dichiara di trarre
spunto da semplici fotografie “degli altri”, altri magari sconosciuti o scomparsi, e di reinventarsi poi
liberamente, a partire da quelle immagini, tutta la loro esistenza. Ma in realtà le sue opere, dai grandi
dipinti a olio agli incalzanti, intensi e violentissimi disegni, rivelano una profonda e indefinibile
familiarità con la storia dell’arte, specie con quel filone “interpretativo” del personaggio e della società
che da Holbein e dai fiamminghi discende sino a Goya e a Manet. Il suo tratto, nitido e continuo, è
però spesso interrotto da cancellature, abrasioni e macchie che sembrano quasi screzi o sprezzature
dell’immagine, necessarie a rendere più pungente uno sguardo, un particolare implacabilmente a fuoco,
che spesso coincide con la pupilla dei suoi inquietanti protagonisti, inesorabilmente puntata contro di
noi.
Anche per questo le sue bambine pigre, le sue donne volitive e narcisiste, i commensali dall’aria
perversa, i gruppi di famiglia alienati e quasi deformi, sembrano rivolgersi direttamente a noi,
proponendosi come il nostro grottesco e straniante alter-ego.
Fabricated life è la prima personale di Maya Bloch allestita in Italia.
Martina Corgnati
Inaugurazione 21 gennaio ore 18
Sangallo Art Station
via Fra Giovanni Angelico, 5r - Firenze
Orari: Martedì-Sabato 10.00/13.00; 16.00/20.00 su appuntamento
Ingresso libero