Crisis. L'esposizione presenta un grande ambiente, composto da 100 mattoni in legno dipinto, appositamente creato per lo spazio milanese, una project room e una serie di lavori di grandi dimensioni, capaci di combinare pittura, scultura e installazione.
Dall’11 marzo al 17 aprile 2010, la Jerome Zodo Contemporary di Milano (via Lambro 7) ospiterà una personale dell’artista statunitense Andrew Schoultz (Milwaukee, 1975), dal titolo Crisis.
Andrew Schoultz – vive e lavora a San Francisco – è noto per i suoi iperdettagliati murali esterni e per i lavori su tela, tavola, carta, nonché per le grandi installazioni scultoree. La sua cifra tematica risiede nella ricerca di equilibrio, sia sociale, politico, ed economico, che le crisis cercano di modificare.
Il visitatore sarà accolto da un grande muro, composto da 100 mattoni in legno dipinto. Nella galleria, Schoultz costruirà un grande ambiente, appositamente creato per lo spazio milanese, che consisterà in un cumulo di strutture simili a pali telefonici divelti che sembrano fatti crollare e sparsi per la stanza. Se l’opera offre un immediato riferimento al crollo dei sistemi di telecomunicazione, alla luce dei recenti avvenimenti di Haiti, l’installazione costituisce una visione, ancora più potente, del disastro naturale e politico.
Inoltre, l’artista americano creerà una project room; al suo interno si troverà una piramide, al cui vertice sarà posto in equilibrio un asse con alle estremità due piatti di una bilancia, che ondulerà grazie al movimento delle persone che entreranno nella stanza. Sul pavimento, invece, Schoultz realizzerà un vortice costituito da disegni calpestabili, un ideale sentiero che condurrà i visitatori alla base della piramide stessa. Per finire, una parete della project room sarà ricoperta di occhi disegnati che ‘spieranno’ gli ospiti.
Nel resto dello spazio verranno presentate otto opere di grandi dimensioni che, sulla base del tipico linguaggio che fonde tra loro l’energia della street art, i riferimenti alla storia dell’arte e un’incisiva critica politica, vedrà interagire tra loro pittura, scultura, collage e installazione.
Le tipiche immagini che appartengono alla sua cifra espressiva – cavalli in battaglia, cataste di legname, ponti spezzati, figure in atto di essere soggiogate, alberi legati con banconote, iscrizioni arabe e portali ardenti – sono spesso coperte da un energico vortice di linee, punti e collage, che creano sul dipinto una sorta di ragnatela.
Nello spirito dell’urgenza di questi temi, Schoultz impiega molte forme e stili artistici – fra cui i graffiti, la cartografia medioevale, la pittura miniaturistica indiana e antichi intagli nel legno – e assembla una notevole varietà di elementi codificati nel suo lavoro. I grandi dipinti recano frammenti di vere banconote, certificati azionari annullati, antiche carte e acqueforti, nonché frammenti ritagliati dal suo stesso lavoro.
Accompagna la mostra un catalogo con un testo di Glen Helfand, con le immagini delle opere realizzate alla Jerome Zodo Contemporary.
La mostra di Andrew Schoultz s’inserisce a pieno titolo nel progetto curatoriale, firmato da Jerome Zodo e che ha guidato le linee critiche della collettiva (ex)communicate, con la quale si sono inaugurati i nuovi spazi della Jerome Zodo Contemporary. Per questa occasione Jerome Zodo aveva selezionato artisti che condividevano la medesima filosofia della galleria, ovvero restituire un ruolo centrale al fruitore dell’opera d’arte e rappresentava un’anteprima della programmazione futura della galleria, che vedrà alternarsi nei mesi a venire ciascuno degli artisti che parteciparono a quella iniziativa.
Andrew Schoultz è stato protagonista di molte mostre in musei e gallerie, nonché in siti nazionali e internazionali, tra cui il MAMA, Rotterdam, Olanda; Roberts & Tilton, Los Angeles, California; Marx & Zavattero, San Francisco, California; Morgan Lehman Gallery, New York; V1 Gallery, Copenhagen, Danimarca; European Kunsthalle e Linn Luhn, Colonia, Germania; e la House of Campari, Los Angeles, California. Schoultz ha presentato due grandi lavori in (Ex)comunicate, la mostra inaugurale della Jerome Zodo Contemporary, che ha aperto a gennaio, e lo si vedrà presto in un’esposizione al Warhol Museum di Pittsburgh. Testi su Schoultz sono apparsi su Whitewall, The Los Angeles Times, LA Weekly, San Francisco Bay Guardian, Juxtapoz, Arrow, Alarm, SF Weekly, The San Francisco Chronicle, Playboy, oltre che su numerose altre pubblicazioni. Una monografia del suo lavoro, Ulysses: Departures, Journeys & Returns: The Artwork of Andrew Schoultz, è stata pubblicata nel 2007.
Immagine: Crisis, 2010
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Inaugurazione 11 marzo 2010 ore 18:00
Jerome Zodo Contemporary
via Lambro, 7 ang. via Melzo
Orari: da martedì a sabato, dalle 10 alle 19; chiuso domenica e lunedì.
Ingresso libero