Da una Biennale all'altra...

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Indice :

1 Mediterranea 16: Errors Allowed (Gli errori sono ammessi)

2 Ancona / Istanbul

3 Da una Biennale all'altra...

4 Mediterranea 16 - Night shows (eventi serali dai 4 giorni di Opening)

5 Ancona, città di frontiera.

6 Sbagliare per credere (vedendo si impara)


Mediterranea 16 - Errors Allowed

Ieri ha inaugurato Mediterranea 16.
Da oggi 7 giugno e fino a domenica 9 sarà possibile visitare le mostre e partecipare a workshop e live performance.

Da Venezia ad Ancona, da una Biennale all'altra.
Memoria, archivi, passato e storia da tutto il mondo (o quasi) l'una, nel presente, under 35 e dal bacino euro-mediterraneo l'altra.
Dal personale all'universale.





Opening



ogni Biennale ha il suo Bar delle grappe (questo sappiamo dov'è)



BAER GRoUp BAERBARBAU 2013 Installation/Performance Mixed media. BAER è un collettivo artistico, formatosi nel 2008, che ha cominciato a sperimentare attraverso l’uso di metodi e spazi comunicativi non predeterminati. Progessivamente ha sviluppato una pratica artistica fondata sul motto: «attraverso relazioni personali, incontri regolari e convivialità noi protestiamo». Il bar è divenuto un motivo ricorrente del loro lavoro. Lo considerano un oggetto che è in egual parte scultura e arredo. E diventa anche una costruzione sociale, affermandosi come un luogo dove negoziare sfide artistiche, spaziali e sociali.



Lilo NEiN THE AUDIENCE IS PRESENT 2012 Installation/Performance Performer: Beatrix Curran Video shot and editing: Nicole Szolga 15'. In questa installazione/performance, il pubblico è al centro dell’attenzione, la sua posizione è descritta in una canzone cantata da una performer che si trova in piedi in un angolo con le spalle al pubblico. La canzone impartisce delle istruzioni al pubblico, che si specchia nell’installazione stessa. Nella performance c’è un “errore” che si ripete al finire della canzone: la performer si volta e inizia a cantare in un’altra lingua.



MrEŽA SoliDARNosti (SoliDARity NEtWoRK) 2012 Research project Antej Jelenić, Nina Jurić, Gildo Bavčević and others.



CHARBEL SAMuEL AoUN VOICE OF THE INVISIBLES 2013 Installation 12 phones on wall, wires. Voice of the invisibles è un’istallazione costruita con telefoni di differenti modelli ed epoche: ciascuno di essi diffonde la voce registrata delle persone che l’artista ha incontrato durante i suoi viaggi nel Mediterraneo e che, in lingue differenti, raccontano un momento doloroso della loro vita (guerre, oppressioni, miseria sociale o affettiva). Il supporto, un oggetto immobile, si anima grazie a un appello che, per un breve istante, amplia lo spazio a disposizione di parole altrimenti marginali che il visitatore può ascoltare.



Library



MARCo MoNtErziNo DIY POLITICAL ENGAGEMENT: THE ARK OF MANY VOICES 2012 Sculpture Wood, ceramics 150×300×300 cm. Con il progetto DIY Political Engagement: The Ark of Many Voices il designer Marco Monterzino, in seguito alle ricerche etnografiche effettuate negli accampamenti di Occupy London, cerca di dare forma e continuità agli atti di protesta: un artefatto, trasportato negli spazi pubblici, riproduce attraverso dei megafoni dei generici slogan di protesta, che nel frattempo registra.



SERGio RACANATi <RESISTANCE: A STATE OF MIND> 2012 /2013 Social and political project with immigration CIE Bari, Apulia Mixed media, video color, sound. Sergio Racanati si interroga sulla responsabilità dell’artista e sulla necessità di ricostruire il legame sociale tra artista e comunità, occupandosi di quei territori fisici e sociali che Clément definisce Tiers Paysage. Per questo ha avviato un processo di dialogo e relazione con gli immigrati del CIE di Bari, di cui racconta le condizioni di vita, le speranze e i bisogni, attraverso delle registrazioni audio e video che creano un’ambientazione multimediale. La realizzazione del progetto è stata possibile grazie all’aiuto ed al contributo di: Dott. Onofrio Racanati; tutti gli immigrati/e del CIE di Bari che hanno partecipato; Macerie Baracche Ribelli, Molfetta; Socrate Occupato, Bari; Villa Roth Occupata, Bari; Studio Legale Avv. Luigi Paccione, Bari; Dott.ssa Luciana Sammarco; Prof. ssa Lucia Sollecito; Associazione culturale no profit G.B.Ferrara, Bisceglie; Rast Service: Michele Salvemini e Martino Maiellaro, Molfetta.



ALiCE PEDROLETTI - SENZA TITOLO 2012 Istallation Mixed media. Alice Pedroletti usa la fotografia come strumento d’indagine per la costruzione di ampi e complessi archivi che riflettono su valori di carattere storico e linguistico. Questo accade anche in Senza Titolo un progetto a lungo termine in cui l’artista, a partire da dati autobiografici (in particolare la vita della propria nonna), cerca di ricostruire la storia dell’azienda chimica Bemberg, nota per un celebre filo prodotto sul lago d'Orta, la cui realizzazione ha compromesso per molti anni l’ecosistema del luogo.



Io Myrto CHAviArA IN HONOR OF 2012 Installation. Il lavoro documenta un’azione effimera dell’artista che, come gesto di allerta e sarcasmo contro il cordoglio politico, annoda una fascia nera al braccio delle statue nelle strade centrali di Atene. La sua appropriazione dello spazio commemorativo pubblico trasforma le statue in soggetti attivi e attori sociali all’interno dello spazio urbano.



foto: Sergio Racanati



OussAMA TABti THE AMSTERDAM TREATY 2012/2013 Installation Bird control spikes on wall 4×4 m. L’istallazione The Amsterdam Treaty ricostruisce la bandiera dell’Unione Europea con puntali scaccia piccioni. Tra i puntali, utilizzati in Europa per contrastare la proliferazione dei volatili, e le misure prese per contrastare l’immigrazione, s’instaura una sottile metafora che svela la vastità di una tragedia umana continua.



GiAN MARiA TosATti THE KINGDOMS OF HUNGER 2013 Site specific installation Concrete, human teeth Courtesy of Galleria Bianconi Milano. I “regni della fame” sono, secondo Pier Paolo Pasolini, i luoghi da cui provengono gli immigrati che ogni giorno abbandonano la propria terra con imbarcazioni di fortuna per raggiungere l’Italia. Tosatti realizza nuovamente uno spazio in cui, per sottrazione, si evidenziano resti di un’esistenza, nello specifico denti, che emergono dal pavimento come fossili contemporanei. É un lavoro sull’invisibilità delle storie e dei destini dei migranti che attraversano il Mediterraneo.



FrANCEsCo BErToCCo STANZE DI VALUTAZIONE SENSORIALE 2012 Series of 4 photographs Giclée print 20×20 cm. Stanze di valutazione sensoriale è un progetto fotografico che indaga le strutture in cui vengono testati, tramite focus group, differenti prodotti da mettere in commercio. Le immagini si caratterizzano per la natura asettica e neutrale degli spazi fotografati e la costante presenza di specchi da cui i gruppi vengono osservati e studiati. Questi elementi ci inducono a riflettere sui condizionamenti e i meccanismi di analisi e controllo che i nostri comportamenti subiscono.