Nell'ambito della didattica dei corsi legati al Multimediale nell'Accademia di Roma e in progetti collaterali che coinvolgono gli studenti, abbiamo intenzione di documentare (o forse "documentire") quello che accade nella nostra città. Pensiamo a una sorta di monitoraggio degli eventi, attenti a quel che succede nel campo dell'arte, sentendoci liberi di manipolare a nostro arbitrio la realtà.

"When in Rome do as the romans do..."
Un antico proverbio attribuito a St. Ambrose, comunemente usato nella cultura anglosassone per invitare a adeguarsi agli usi e costumi del luogo in cui ci si trova, che quasi richiama alla mente la fascinazione del Grand Tour. O un espressione di discredito di fronte ad una realtà che non ci appartiene e che non siamo in grado di comprendere a pieno, quasi un atteggiamento da turista di Gran Safari?

Roma ha un impatto che stordisce e a volte asfissia, noi transitiamo faticosamente in una città con una storia che satura gli spazi, come macchioline di inchiostro acquattate da qualche parte in un espositore di cartoline.
Viviamo a casa di una Mamma Roma Matrigna che "manco ce lo sa!".

Il tentativo è quello di rivolgere lo sguardo intorno e verificare se con occhio creativo siamo in grado di restituire un punto di vista significante dei luoghi e degli accadimenti. Il che può valere quanto una affermazione di identità.

By the way, "when in rome" è anche utilizzato per giustificare socialmente comportamenti non da tutti condivisi.
Non approvi quel che sono? E allora? A casa mia faccio come mi va.
E mia Mamma lo sa!


"Si fueris Romae, Romano vivito more; si fueris alibi, vivito sicut ibi"
http://en.wiktionary.org/wiki/when_in_Rome,_do_as_the_Romans_do
http://en.wikipedia.org/wiki/When_in_Rome