Alla Stazione Leopolda di Firenze, in occasione dell'European Social Forum, una mostra/installazione dedicata alla ricerca grafica dell'"agenzia creativa" del movimento dei movimenti. Una installazione dedicata ai creativi dell'antipubblicita'.
GUASTATORI DELLA PUBBLICITÀ
Alla Stazione Leopolda di Firenze dal 6 al 16 novembre prossimo, in occasione dell'European Social Forum, una mostra/installazione dedicata alla ricerca grafica dell'"agenzia creativa" del movimento dei movimenti
"Siamo un network dissociato e globale di artisti, scrittori, ambientalisti, economisti ecologici, insegnanti dell'alfabetizzazione dei media, sinistroidi rinati, ecofemministi, antiprogressisti, disturbatori di merda dei college, catalizzatori della confusione nelle università , incorreggibili, insoddisfatti e acerbi imprenditori. Siamo idealisti, anarchici, tattici della guerriglia, burloni, poeti, filosofi e punk. Siamo probabilmente uno dei più significativi movimenti sociali dei prossimi vent'anni".
Così si autopresentano i "guastatori della pubblicità " che animano Adbusters, la rivista canadese espressione di Adbusters Media Foundation, e Powershift Advocacy Agency, l'agenzia che crea campagne di comunicazione per associazioni come Greenpeace e Amici della Terra.
Dalla fine degli anni '80, quelli di Adbusters realizzano contro-pubblicità per la stampa e la televisione e pubblicità su importanti temi ambientali e sociali oltre a manifesti, cartoline, adesivi, calendari e t-shirts, lavori sempre caratterizzati da un'altissima qualità grafica e realizzati spesso in collaborazione con nomi illustri della fotografia e dell'arte internazionali.
Dal 6 al 16 novembre prossimo, alla Stazione Leopolda di Firenze, sarà possibile vedere alcuni di questi lavori in una mostra/installazione dedicata ad Adbusters e alle sue iniziative.
In quegli stessi giorni si svolge a Firenze il Social Forum Europeo, meeting del "movimento dei movimenti" di cui Adbusters può considerarsi la più interessante espressione creativa nel campo della comunicazione.
Fin dal suo annuncio molti mesi fa, questo appuntamento non ha smesso di suscitare un acceso dibattito in città e in tutto il paese. Assieme ad altri, la società che gestisce gli spazi e la programmazione della Stazione Leopolda vede invece in questo incontro un'opportunità che Firenze ha per sottolineare il suo ruolo internazionale di città aperta al confronto con tutti i nuovi fenomeni sociali e culturali.
Per questo, e per continuare l'attività di Stazione Leopolda nel campo della cultura di ricerca e della comunicazione creativa, è stata promossa e organizzata la mostra.
Adbusters. Guastatori della pubblicità presenta le molteplici forme della comunicazione e della ricerca visiva che la rivista ha sperimentato in questi anni in parallelo e in contrapposizione alla comunicazione e alla grafica commerciali.
Usando le parole di quelli di Adbusters "… lo scopo è quello di evidenziare le strutture del potere e valori socialmente, ecologicamente e culturalmente negativi che si annidano nel mondo della comunicazione e in particolare nei messaggi pubblicitari delle grandi corporations globali".
Il risultato più diretto di questa attività sono pubblicità di grandissimo livello professionale, che traendo spunto dalle campagne dei grandi marchi internazionali ne stravolgono il messaggio originario attraverso l'ironia, il paradosso e lo shock. "Culture Jamming" - interferenza, disturbo della trasmissione culturale - viene definita questa pratica.
Adbusters. Guastatori della pubblicità viene allestita nel piazzale della Stazione Leopolda - che al suo interno ospiterà una delle diverse conferenze tematiche del Social Forum.
E' una mostra/installazione che, attraverso una serie di maxi-immagini (5x3 metri) sospese, enormi scritte sulle pareti e sulle colonne del piazzale e una selezione di pagine tratte dai diversi numeri della rivista, cercherà di trasmettere il senso del gioco, la forza comunicativa, l'immediatezza di fruizione, l'impegno civile e la capacità di far riflettere che caratterizzano nel suo insieme il lavoro di questo gruppo di creativi.
L'allestimento della mostra è curato da Giorgio Camuffo, graphic designer, docente all'università di Venezia e consulente di Fabrica, il laboratorio di comunicazione promosso dal gruppo Benetton.
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ADBUSTERS, LA RIVISTA PER L'AMBIENTE MENTALE
Adbusters (da Ad, "pubblicità " e buster, "chi distrugge o sconfigge") è un bimestrale non profit supportato dai lettori - sono oltre 85 mila, sparsi in 60 paesi del mondo - che si occupa dell'erosione dell'ambiente fisico e culturale da parte delle grandi corporation industriali: "Rivista per l'ambiente mentale" recita il suo sottotitolo.
La rivista ha base a Vancouver, nel British Columbia (Canada) ed è l'espressione della Adbusters Media Foundation, "una rete globale di artisti, attivisti, scrittori, burloni, studenti, insegnanti e imprenditori che vogliono sviluppare il nuovo movimento di intervento sociale nell'era dell'informazione. Il nostro scopo è di far traballare le strutture di potere esistenti e dare impulso a un importante cambiamento nel modo di vivere del XXI secolo."
Il pool di professionisti di Adbusters - al quale collaborano anche nomi illustri della fotografia, dell'arte e della grafica contemporanea - opera inoltre al servizio di Power Advocacy Agency, un'agenzia di comunicazione che lavora su temi sociali ed ecologici e che ha firmato, tra le altre, campagne per associazioni come Greenpeace e Amici della Terra.
I lavori di Adbusters sono stati presentati su MTV e PBS (il canale televisivo pubblico degli Stati Uniti), sul Wall Street Journal, Wired e centinaia di altre testate giornalistiche e reti televisive in tutto il mondo.
Molto attivo anche il sito ( http://www.adbusters.org ) che, oltre a presentare i contenuti della rivista e le diverse campagne intraprese, è diventato uno strumento e un punto di riferimento per le varie iniziative internazionali del movimento che si oppone alla disinformazione delle corporation e lavora sulle contraddizioni della comunicazione globale secondo la pratica del Culture Jamming, la decostruzione di testi e immagini della pubblicità .
La critica dei miti del consumismo è spietata ma sempre acuta e prefigura modi meno ossessivi e più consapevoli di vivere e consumare. Adbusters contesta dunque in modo creativo gli effetti perversi della globalizzazione e crede che "un'altra comunicazione è possibile": ma anche per una visione meno militante (e per una classe dirigente e un'imprenditoria aperte e intelligenti) l'attività di questo gruppo può avere moltissimi motivi di interesse.
Adbusters e la fondazione omonima sono nate alla fine degli anni '80 su iniziativa di Kalle Lasn - nato in Estonia una sessantina di anni fa, emigrato dodicenne in Australia con la famiglia, laureato in matematica, residente per molti anni a Tokyo (dove si occupa di marketing per grandi aziende occidentali), in India, in Europa e infine a Vancouver, Canada, dove lavora per il Canada National Film Board e dirige un-commercials, brevi film anti-pubblicitari sperimentali.
Ed è proprio a Vancouver che nel 1989, su suo impulso, nasce Adbusters, agli inizi soltanto una newsletter sui temi della critica all'industria dei media.
Kalle Lasn è anche autore di due libri, Culture Jam. The Uncooling of America™ (1999) - "Come invertire la festa suicida del consumatore americano. E perché dobbiamo farlo", riporta il sottotitolo del libro - e Design Anarchy (in corso di pubblicazione).
Ad Adbusters e a Lasn si devono anche iniziative come "Tv Turn Off Week" - settimana di sciopero da parte degli spettatori televisivi - e "Buy Nothing Today" - giornata contro il consumismo - che raccolgono ogni anno moltissimi aderenti in tutto il mondo.
ex Stazione Leopolda
viale Fratelli Rosselli, Firenze
tel 0554633065