Espoarte Anno 13 Numero 75 febbraio-marzo 2012
Disorientamento indotto
Fino al 15 gennaio 2012, al New Museum di New York, è stata ospitata la sua prima retrospettiva americana: Experience. In parallelo, in occasione della quinta edizione, Enel Contemporanea Award 2011 ha premiato, ancora una volta, l’artista belga e ne ha definitivamente celebrato il nome: Carsten Höller. Il suo progetto, Double Carousel with Zöllner Stripes è stato scelto da una giuria internazionale (durante la scorsa Biennale di Venezia) e, fino al 26 febbraio 2012, resterà installato nella Sala Enel del MACRO di Roma, spazio riservato a opere ispirate al tema dell’energia. Proprio in questo spazio, utilizzando le due giostre rotanti, il 27 novembre scorso, Höller ha girato un video che ha avuto come protagoniste 50 coppie di gemelli monozigoti che salendo e scendendo dall’installazione hanno sottolineato il percorso infinito dell’immagine speculare, presenza digitale di un’esperienza necessariamente spaesante...
Ginevra Bria: Potresti brevemente descrivere il progetto Double Carousel e i temi che hai voluto mettere in evidenza?
Carsten Höller: Il mio fare arte è sempre stato un processo di esplorazione che combina un’esperienza visuale individuale con una certa, propria esperienza emotiva. Il pubblico di solito prova spesso interazione fisica e mentale attraverso i miei lavori, grazie ad uno scambio tra percezione sensoriale e disorientamento. Anche a Roma il pubblico è nuovamente in grado di interagire con le due piattaforme rotanti della mia opera Double Carousel with Zöllner Stripes. Girando lentamente e in direzioni opposte, i due caroselli permettono al pubblico di salire e scendere facilmente come se fossero enormi pale o macine di un mulino a vento, sulle quali la gente, seduta in cima, si avvicina assieme e, separatamente, si allontana in una rotazione costante.
In quanti mesi hai realizzato l’installazione di Double Carousel?
Dopo che Double Carousel ha vinto il Premio di Enel Contemporanea a giugno, quando la giuria internazionale si è riunita a Venezia in Biennale, abbiamo iniziato una ricerca specifica per selezionare due giostre in giro per l’Italia e anche all’estero. La ricerca non è stata semplice perché i due caroselli avrebbero dovuto soddisfare specifiche caratteristiche e andare bene l’uno con l’altro. Finalmente poi, dopo circa tre mesi, siamo riusciti a trovare La Regina del volo, che è di colore azzurro e proviene da Belluno, mentre Ciapa Ciapa è di Reggio Calabria. Entrambe sono degli anni ‘50. Dopo averle prese, per essere posizionate negli spazi del Macro a Roma, le due giostre sono state restaurate, per circa quattro mesi, e modificate per diventare un’installazione.
Com’è stato assemblato materialmente Double Carousel? L’opera è stata costruita e progettata interamente in Italia?
Sì, tutto il lavoro di assemblaggio di entrambe le giostre e gli interventi di adattamento apportati hanno avuto luogo in Italia, inizialmente a Verbania (dove sono state posizionate dopo i trasporti da Belluno e da Reggio Calabria) e poi, per la parte più importante di conclusione del progetto, sono arrivate direttamente a Roma, all’interno del Museo Macro. Comunque l’opera in sé, da un punto di vista artistico, è stata progettata a Stoccolma dove vivo e lavoro.
Attraverso Double Carousel quali tipi di reazioni intendevi indurre e dunque far registrare nelle persone?
Be’, dunque, prima di diventare un artista, mi sono laureato in scienze agricole con una specializzazione in patologia delle piante e una tesi di Master sulla comunicazione olfattiva tra insetti. Poi nel 1993 ho definitivamente abbandonato la mia iniziale carriera di scienziato per dedicarmi interamente a fare arte. Questo, certamente, ha avuto una grande influenza sulla mia arte. Spesso infatti il mio lavoro è ricco di reminiscenze legate a ricerche ed esperimenti, come si può notare. I miei “pezzi” sono disegnati per esplorare i limiti della percezione sensoriale umana e della logica, attraverso esperienze partecipative accuratamente controllate. Lo spettatore così diventa, allo stesso tempo, soggetto e audience per i miei radicali e disorientanti esperimenti.
Quali tipi di caratteristiche tecniche o emotive, le zöllner stripes aggiungono alla tua installazione psichedelica?
Uso il disorientamento creando ambienti sensoriali che disturbano il tipico comportamento umano, rovesciando il ruolo giocato dalla logica e dalla percezione. Il mio lavoro è prima di tutto concepito per alterare le nostre assunzioni di base in merito a quel che vediamo, sentiamo e capiamo su noi stessi. Di solito un mondo delle illusioni circonda sempre il visitatore che si avvicina al mio lavoro. A Roma, ad esempio, sembra esser stato ricreato un mondo apparentemente divertente, come quello dei luna-park, anche se allo stesso tempo si rivela controllato e analitico come un moderno laboratorio di ricerca sulle percezioni umane. E le strisce-barriera mantengono la funzione di creare disorientamento dello spettatore che, alla fine del suo giro, sembra disperdersi in tutto quello spazio.
Che cosa significa per te Energia all’interno del tuo percorso?
L’energia per me è tanto fornire quanto fare esperienza.
Secondo la tua opinione, il movimento rotatorio può rappresentare la condizione umana sopraffatta dalla confusione contemporanea?
Nel caso del lavoro prodotto per Enel Contemporanea 2011, l’idea è che il ricordo indotto (usando di fatto vecchie giostre dei luna-park), allo stesso tempo rallenti entrambi i flussi dei nostri ricordi e la nostra relazione con lo spazio che ci circonda. Questo è il motivo per il quale i due caroselli muovendosi lentamente in un ambiente psichedelico trasformano lo spazio in un dipinto quasi geometrico e illusorio. Al viaggiatore che sale sulle due giostre, auguro che possa sentirsi come se tutta la realtà stesse rallentando. Così, il visitatore può provare esperienza di un’arte a rallentatore che sottolinei l’importanza della sensazione dipendente dalle nostre barriere reali, confini che spesso siamo obbligati a consumare in fretta, anche al di là delle abitudini. Una sorta di macchina del tempo. Double Carousel ci offre l’opportunità, mentre giriamo lentamente e ci sfioriamo gli uni con gli altri, di rimanere sempre più ancorati alla nostra realtà e alla nostra dimensione umana.
Carsten Höller è nato nel 1961 a Brussels. Vive a lavora a Stoccolma.
Selezione mostre personali recenti:
2011 - Carsten Höller, Experience, New Museum, New York
2010 - Soma, Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart, Berlino
- Giant Triple Mushrooms, Garage CCC, Mosca
- Divided Divided, Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam
2009 - Double Slide, Museum of Contemporary Art, Zagabria
- Reindeers & Spheres, Gagosian, Beverly Hills
2008 - The Double Club, Fondazione Prada, Londra
- Carrousel, Kunsthaus Bregenz, Austria
Evento in corso:
Enel Contemporanea Award 2011. V edizione
Carsten Höller Double Carousel with Zöllner Stripes
MACRO - Sala Enel
Via Nizza 138, Roma
Fino al 26 febbraio 2012
Gallerie di riferimento:
Air de Paris, Parigi
Gagosian Gallery