Equipèco Anno 10 Numero 37 autunno 2013
Un’avventura in progress
L’Archivio delle carte private di Enrico Prampolini, artista di grande rilievo nel panorama nazionale ed internazionale della prima metà del ’900, costituisce un corpus fra i più significativi nelle raccolte documentarie del Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive (CRDAV). Testimonianza pregevole non solo per l’approfondimento della personalità dell’artista ma anche per la ricostruzione di un importante periodo del secolo appena trascorso. Proprio per l’interesse del Fondo (1) il MACRO (di cui il CRDAV costituisce il servizio di documentazione) è stato accolto fra le Istituzioni che partecipano al progetto Archivi del Novecento, rete di archivi informatizzati che presentano omogeneità tipologica e complementarità storico-culturale, volta alla lettura trasversale e integrata delle fonti archivistiche.
Storia del Fondo
Il Fondo è stato donato dagli eredi dell’artista al Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive (CRDAV) in occasione della grande retrospettiva dedicata dal Comune di Roma (oggi Roma Capitale) ad Enrico Prampolini nel 1992 (Roma, Palazzo delle Esposizioni, 25 marzo-25 maggio 1992). In tale occasione, a proposito del valore delle carte scriveva R. Siligato nel catalogo della mostra: «[…] Sono le testimonianze di una densa carriera di artista, di critico, di teorico e di promotore culturale, che lo vede emergere come una delle personalità di maggior spicco della cultura italiana sia prima, sia dopo la seconda guerra mondiale, con sempre rinnovato spirito di sperimentazione. Conservate da Enrico Prampolini nel corso della sua lunga e indefessa attività, queste carte sono state amorosamente custodite e ordinate nell’attuale configurazione dal fratello Alessandro, poeta, scrittore d’arte e drammaturgo, noto con lo pseudonimo di Vittorio Orazi. […]»(2)
Contenuto e consultabilità del Fondo
L’Archivio è costituito da una ricca documentazione relativa ai molteplici campi di attività di Prampolini: dal teatro alla scenografia, dalla riflessione teorica alla produzione di scritti e manifesti, dalla partecipazione e organizzazione di mostre al ruolo svolto come promotore e organizzatore di cultura, dalla attività di critico all’insegnamento ecc. Notevole è la corrispondenza con artisti e personalità diverse, che consente di ricostruire i contatti di Prampolini con altri esponenti della cultura italiana ed estera. Numerosissimi sono i manoscritti, talora appunti e abbozzi di testi in seguito rielaborati in forma più organica, e gli articoli su giornali e riviste. Cospicuo è anche il materiale relativo alla Casa d’Arte Italiana e all’Art Club, mentre di estremo interesse è la raccolta di ritagli e giornali in cui Prampolini viene citato a vario titolo, raccolta proseguita anche dopo la sua morte dal fratello Alessandro.
Dopo un accurato lavoro di ordinamento, inventariazione e informatizzazione il Fondo risulta costituito da 27 buste (per un totale di 143 fascicoli) ed ordinato in otto serie (Documenti personali, Corrispondenza, Attività artistica, Opere e scritti di Prampolini, Scritti su Prampolini, Materiale a stampa con riproduzioni di opere di Prampolini, Documentazione prodotta o raccolta dal fratello, Materiali diversi). Un insieme di documenti rari atti a ricostruire la vita dell’Uomo e dell’Artista.
Numerose le iniziative per promuovere la conoscenza del Fondo: fra le tante si ricorda la partecipazione al Convegno internazionale di studi sugli archivi futuristi Futurismo. Dall’Avanguardia alla memoria (Rovereto, MART, 13-15 marzo 2003) e la mostra documentaria a cura del CRDAV allestita in Biblioteca (13 ottobre 2009-10 gennaio 2010).
L’Archivio, aperto al pubblico, è consultabile direttamente presso la sede del CRDAV (Via Reggio Emilia, 54) previo appuntamento telefonico (06 671070461) o online nel sito di Archivi del Novecento:www.archividelnovecento.it
La sperimentazione e i progetti in corso
Oltre alla possibilità di consultare online i contenuti dell’Archivio, negli ultimi anni si è avvertita la necessità di allegare alla scheda descrittiva (“surrogato del documento”) il documento stesso digitalizzato. Questa opportunità da una parte risolve l’annoso problema della conservazione e della tutela degli originali, dall’altra consente ad un ben più esteso bacino di utenza l’accesso alla fonte diretta o meglio alla sua rappresentazione.
Si è così avviata una fase di sperimentazione in cui sono stati digitalizzati e messi online a corredo della relativa scheda – aggiornando contestualmente il data base preesistente sul sito degli Archivi del Novecento – alcuni fra i documenti più significativi. Si segnalano, ad esempio, quelli relativi alla Casa d’Arte Italiana (fra cui il Bollettino della Casa d’Arte Italiana (nn. 1, 3, 4), i fascicoli del Programma della Casa d’Arte Italiana (1920 e 1921), il Programma per la “Boite futuriste” del 1920); il raro numero monografico su Prampolini della rivista L’Aurora (anno II, n. 10, 1924); copertine di riviste disegnate da Prampolini (fra cui quelle della rivista Le scimmie e lo specchio. Rassegna quindicinale di teatro relative agli anni 1923-1924), cartoline realizzate da Prampolini (fra cui la Cartolina postale pubblicitaria per la rivista “Noi”, del 1923); lettere e manoscritti autografi.
Constatata la validità dell’iniziativa e il generale consenso con cui è stata accolta la sperimentazione è attualmente in corso un progetto per la completa digitalizzazione dell’Archivio, sotto la direzione di Alessandro Califano, attuale responsabile del Centro.
Note
1- Per ulteriori approfondimenti sul Fondo v. A. Maria Di Stefano, Il Fondo Enrico Prampolini e Archivi del Novecento. Il perché di una scelta in Futurismo. Dall’Avanguardia alla memoria. Atti del Convegno internazionale di studi sugli archivi futuristi. Rovereto, Mart, 13-15 marzo 2003. Milano, Skira, 2004, pp.303-319
2- Prampolini dal Futurismo all’Informale. Roma, Carte Segrete, 1992, p. 28.
Anna Maria Di Stefano, già Responsabile del CRDAV - Macro, Roma