La Generazione delle Immagini 7 - 2000/01 - Racconti d'Identita' La manifestazione, giunta alla sua 7a edizione, si propone come uno degli appuntamenti culturali fissi della nostra citta'. Il tema che lega tutti gli incontri di questa edizione dal titolo Racconti d'identita', prende spunto dal lavoro di molti artisti che hanno voluto rappresentare e riflettere sul reale attraverso un racconto autobiografico o una narrazione che coinvolge aspetti molto personali della propria vita. Moltissimi artisti, soprattutto quelli piu' giovani, si sono infatti allontanati da un'arte che parla soltanto di se stessa ed e' incapace di comunicare in modo piu' allargato; hanno iniziato invece a raccontare attraverso esperienze concrete, spesso prese dalla propria vita quotidiana, descrivendole e trasformandole in immagini. Questo e' diventato un modo di produrre opere che riflettono un sentire comune e che implicano una comunicazione/interazione con l'altro. I relatori di quest'anno, artisti e curatori, partono infatti dalla definizione del se' per relazionarsi con il mondo e provare a interpretarlo. Naturalmente uno degli obiettivi e' quello di fornire il piu' ampio spettro possibile di interventi e di interpretazioni. Roberto Pinto |
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Tania Bruguera Tania Bruguera e' una delle personalita' piu' conosciute tra gli artisti cubani della nuova generazione. Nelle sue opere troviamo integrate performance e scultura, cosi' come storia e politica, memoria e attualita'. Tania Bruguera si e' posta per la prima volta all'attenzione internazionale alla V Biennale dell'Avana (1994). In seguito ha partecipato alla Biennale di San Paolo, Johannesburg, Istambul e alla mostra Site, Santa Fe' (1999). |
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Rirkrit Tiravanija I suoi lavori parlano di relazioni sociali, di interazione con il pubblico, di usi e costumi diversi, di un mondo diventato ormai nomade e multiculturale, ma che ha sempre piu' bisogno di luoghi sociali in cui non fare piu' soltanto gli spettatori ma diventare coprotagonisti. Non si contano piu' le sue presenze in mostre personali e collettive in tutto il mondo. |
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Victor Zamudio-Taylor E' membro del comitato curatoriale dell'Archivio Alvarez Bravo e della Fondazione Televisa, entrambe a Citta' del Messico, cosi' come dell'Istitute of Visual Arts, Milwaukee. Ha curato le mostre Ultrabaroque: Aspect of Post Latin American Art (insieme a Elizabeth Armstrong), The Road to Azlan: Art from a Mythic Homeland; Politicas de la diferencia: Arte iberoamericano fin de sieglo; e Cinque continenti e una citta': una salone internazionale di pittura, Citta' del Messico (2000). |
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Harald Szeemann Basterebbe citare una mostra come When Attitudes Became form che, nel 1969, fu una esposizione che cambio' il modo di intendere l'arte, per capire l'importanza di un curatore come Harald Szeemann. Poi sono seguite, Documenta... e piu' recentemente: la Biennale di Lione, quella di Kwanjiu e di Venezia. |
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Kendell geers Nato nel maggio del 1968 a Johannesburg, lavora come artista, curatore e critico. Con i suoi oggetti, le sue azioni, le sue installazioni e le sue fotografie Geers e' emerso alla meta' degli anni '90 come uno dei piu' significativi artisti del Sud Africa. Le sue opere sono state esposte alla Biennale di Johannesburg (1997), al Carnegie International, Pittsburgh (1999), a Le Magazine, Grenoble (2000) e in molte altre mostre internazionali. |
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Soo-ja Kim Nata nel 1957 a Taegu in Korea, vive a Seul. I suoi lavori sono caratterizzati dall'uso della stoffa come elemento simbolico, di identita' e di comunicazione. Ha partecipato a numerosissime mostre internazionali, tra cui ricordiamo: nel 1995 la Biennale di Kwangju, nel 1996 Manifesta 1 a Rotterdam, nel 1997 la Biennale di Istanbul, nel 1998 Cities on the Move (Capc di Bordeaux, Secessione Viennese, Hayward Galleries, Londra) e nel 1999 alle Biennali di San Paolo e di Venezia. |
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Lucy Orta E' un'artista che lavora da alcuni anni a Parigi. Nei suoi lavori sono affrontati problemi e temi spesso etichettati come "estetica relazionale". Numerosi sono i suoi interventi sulla lotta per la sopravvivenza dell'individuo in condizioni avverse. I suoi "abiti rifugio" e le performance di vestizione collettiva, sono strumenti effettivi nella lotta contro l'esclusione: qui si combinano infatti architettura, body art, teatro di strada, moda, terapia sociale e attivismo ideologico. |
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Eija-Liisa Athila Artista e videomaker ha esposto MoCA di Chicago e alla Neue Nationalgalerie di Berlino con delle mostre personali; ha inoltre partecipato a importanti mostre collettive come Cinema Cinema (allo Stedelijk di Eindhoven), La Nuit Blanche (Musee de la Ville de Paris) o alla Biennale di Venezia e di Istanbul. I suoi lavori elaborano il linguaggio della televisione e del cinema ed evidenziano assurdita' e poesia dei processi di pensiero e di azione di questi due media e dell'arte stessa. |
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