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Segno Anno 32 Numero 222 novembre - dicembre 2008



Vanessa Beecroft

Paola Nicita

Performance VB62/Spasimo



Attualità internazionali d'arte contemporanea


32 Artista in copertina
Vanessa Beecroft a Palermo di Paolo Nicita
foto courtesy Lia Rumma

6/9 Anteprima Mostre&Musei
Anteprima - news/worldart - news italy
Appuntamenti e attività nei grandi musei, istituzioni, gallerie private, spazi alternativi in Italia e all’estero a cura di Lucia Spadano e collaboratori

16/43 tematiche critiche / recensioni e interviste
• 50 Lune di Saturno, di Paola Ugolini
• Man Ray al MAN di Nuoro, di Pietro Marino
• Mattew Barney alla Fondazione Merz, di Gabriella Serusi
• Nuovi Musei, nasce il PAV a Torino, di Gabriella Serusi
• Arte e Collezionismo intevista a Bruno Bischofberger, a cura di Viana Conti

24/70 Attività espositive / recensioni & documentazioni
• Fiere d’arte: Frieze Art Fair, Artforum Berlino (Veronica Caciolli), Fiac Parigi (Lucia Spadano), Artecinema (Stefano Tacconi) • Personali: Peter Greenaway (Maria Vinella), Shozo Shimamoto (Viana Conti), Vanessa Beecroft (Paola Nicita), Alvaro Siza (Francesco Maggiore), Gregory Crewdson (Alessandra Nappo), Robert Rauschenberg (Fuani Marino), Gian Marco Montesano (Stefano Taccone), Agostino Bonalumi (Giorgio Bonomi), Vasco Bendini (Stefano Taccone), Liliana Moro (Viviana Guadagno), Paolo Radi (Matteo Galbiati), Francesco Guerrieri (Cinzia Folcarelli), Elena Monzo (Leda Lunghi), Beatrice Pediconi (Nicola Agerame), Toni Costa (Stefano Taccone), Giuseppe Caccavale (Maria Vinella), Franco Angeli (Enzo Battarra), Giuseppe Spagnulo (Gabriele Sassone), Lia Drei (Maria Marinelli), Gianni Cuomo (Gabriele Sassone), Nicolaj Pennestri (Roberto Gramiccia), Melissa Kretschmer (Stefano Taccone), Carlo Bernardini (Leda Lunghi), Giorgio Cattani (Massimo Marchetti), Perluigi Pusole (Nicola Angerame), Christiane Lohr (Matteo Galbiati), Robert Jack (Antonello Tolve), Lamberto Pignotti (Irene Catalfamo)
• Group Show: XXV Biennale di scultura a Gubbio (Marinella Caputo), Fernando Garbellotto & Nelio Sonego (Lorena Gava), Salud Deporte y Control (Mara de Falco), Surreale 2008 (Gabriele Sassone), Election Day (Nicola Cecchelli), Un certain renard sur Turin (Gabriella Serusi), Via Amati 13 (Stefano Taccone), A Sud del Mondo (a cura di Lucia Spadano), Via Oliveto Scamacca (Laura Coppa), Giovani Artisti Pugliesi (Maria Vinella), La sindrome di Icaro (Stefano Verri), Sprigionie (Dario Ciferri), Jam Session 1 (Stefano Verri)
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Vanessa Beecroft, “vb62 021 vb”, 2008
Digital C- print. Cm 75x115. Edition of 6
Courtesy Lia Rumma.

Vanessa Beecroft, “vb62 23 dg vb”. 2008. (particolare)
digital C- print. Cm 75x115. Edizione di 6.
Courtesy Lia Rumma

Sotto la grande abside dello Spasimo di Palermo, ex chiesa a cielo aperto, sono adagiati corpi bianchi di donne che lentamente iniziano a muoversi; sollevamenti minimi, poi più decisi, in un alternarsi ciclico che è già preludio di un racconto tra vita e morte che sceglie il linguaggio asciutto dell’essenza.

Il colore bianco che qui diviene il leit motiv dichiarato della performance VB 62, è quello della scultura in stucco di Giacomo Serpotta, artefice di trionfi barocchi e narrazioni di grande invenzione. Il vistoso artificio che caratterizzò quelle opere qui cerca un rinnovato dialogo con ciò che maggiormente appare emblema del contemporaneo, quel corpo cioè che diviene testo e pagina d’esercitazione ininterrotta, capace di assorbire, trasformare e manifestare gli umori più vari, i sentimenti più estremi, di essere lavagna su cui scrivere le cifre del disagio, come del resto da anni fa Vanessa Beecroft. Il corpo scolpito dalla contemporaneità è segnato dall’artificio, innanzi tutto, perché è costantemente l’idea a modificare il concetto di bellezza, sulla spinta di intersezioni molteplici.

I corpi bianchi che sembrano adagiati su bare disposte a raggiera si levano in pose differenti, alcuni rimandano ad Ingres, altri ancora a certa scultura settecentesca. Ma il gioco è doppio, e il rimando moltiplica ancora se stesso, perché alcuni di essi non sono reali, ma calchi di corpi reali, perfetti in ogni dettaglio, inquietantemente immobili. Ma il corpo, quello vero, delle donne offre ancora una speranza; e così non tutti gli organi sessuali sono coperti da questo bianco che sembra cristallizzare le esistenze, e i frammenti di carne che affiorano con discrezione sembrano depositari di nuove possibilità e speranze.

La performance di Vanessa Beecroft è stata realizzata dalla Fondazione Goca di Palermo, insieme alle gallerie Lia Rumma e Massimo Minini.