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Inside Art Anno 7 Numero 68 settembre 2010



La memoria del domani

Marco Delogu

A Roma i progetti di una disciplina influenzata dai dettami tecnologici capace di formulare nuovi orizzonti sull’avvenire



The Living Art Magazine


Sommario Inside Art #68 – settembre 2010

Notizie
Nuovi assunti, 2.500 per un euro in più di Evaristo Manfroni

Visto da
Intersezioni, ode all’insignificante di Ornella Mazzola

In cartellone
Expo mondo di Silvia Bonaventura
Expo Italia di Camilla Mozzetti

Copertina
Futuri scenari emotivi di Giorgia Bernoni
La memoria del domani di Marco Delogu
Un indovino dietro l’obiettivo di Giacomo Costa

Primo piano
Meloniski da Villacidro e Sarah Nile, il gigante e la bambina di Maurizio Zuccari

Eventi & mostre
Nuovo paesaggio italiano, sos dall’ex Belpaese di Oliviero Toscani
“Others”, le identità degli altri di Renato Quaglia
Dino Gavina, omaggio al pioniere della trasgressione di Giulia Cavallaro

Musei & gallerie
Fondazione Lercaro, laiche religiosità artistiche di Giulia Cavallaro
Spazio Labò, fotografia indipendente di Margherita Stella

Vernissage
Le inaugurazioni in Italia di Emma Martano

Indirizzi d’arte
Le esposizioni in Italia di Maria Luisa Prete

Foto & video
Gli scatti da non perdere di Giorgia Bernoni
Gigi Roccati, sulla strada della barbarie di Alessandra Vitale
Biennale di Sabbioneta, paralleli del mondo di Claudia Quintieri

Unpòporno
Giuseppe Veneziano, scandalosamente “new pop” di Serena Savelli

Talenti
Riccardo Benassi, il silenzio del suono di Flavia Montecchi

Controstoria dell’arte
Incoerenza Dada di Pablo Echaurren

Argomenti
Arte & tv, televendite e poco altro, cosa ne pensano Daverio e Senaldi di Maria Agostinelli


Mercato & mercanti
Battuta d’arresto per l’arte contemporanea di Marilisa Rizzitelli
Giuseppe Panza di Biumo, il conte d’America di Maria Luisa Prete
Aste, portafogli sgonfi di Elida Sergi
Il mercato riparte da Parigi di Stefano Cosenz

Mipiacenonmipiace
Amanti d’immagini di Aldo Runfola

Formazione & lavoro
Capo d’Orlando, caccia ai tesori della Trinacria di Mattia Marzo
Cerere e Civita, artisti si diventa di Alessia Cervio
Architettura
Napoli, prove da capitale europea di Simone Cosimi
Roma, un parco per l’arte nomade di Valentina Piscitelli

Metropolis
La minervetta, panorami famigliari di Sophie Cnapelynck

Design & designer
Marco Ferreri, oggetti molto pop di Silvia Moretti
Esercizi di stile di Chiara Perazzoli
Se il cappello perde la testa di Raffaella Rossetti
Letture & fumetti
Massimo Gramellini, la favola del cuore di Maurizio Zuccari
Pasolini, intervista a un’icona scomoda di Simone Cosimi
Pippo Fava, una vita troppo normale di Claudia Catalli

Musica & visioni
Giovanni Nuti: «Io e Alda Merini, soli contro il mondo» di Simone Cosimi
Romaeuropa festival, la tradizione innovata di Elena Mandolini
La rosa dell’utopia di Annarita Guidi

L’opera benedetta
Eni, nuova committenza di Benedetta Geronzi
ARTICOLI DAGLI ALTRI NUMERI

Quattro cavalieri in cerca d’autore
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n. 92 dicembre 2012

Lunga vita alle pin up
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n. 90 ottobre 2012

La modernità come distacco
Félix Duque
n. 89 settembre 2012

L'estate che verrà
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n. 88 luglio-agosto 2012

Cultura:un manifesto per ripartire
Maurizio Zuccari
n. 85 aprile 2012

Mastromatteo. Il paesaggio in superficie
Maria Luisa Prete
n. 83 febbraio 2012


Futurspectives, ovvero “può la fotografia interpretare il futuro?”
Con questo tema scelto per la sua nona edizione, Fotografia festival internazionale di Roma apre una sua nuova stagione e si rinnova con moltissimi cambiamenti. Nuove date (23 settembre – 24 ottobre); tre curatori lavoreranno su argomenti diversi con una progettualità triennale: Marc Prust (fotografia ed editoria), Valentina Tanni (fotografia e new media) e Paul Wombell (fotografia e arte contemporanea), e soprattutto nasce un rapporto forte con il Macro, destinazione finale di un percorso che ha portato il festival a occuparsi sempre più della fotografia d’autore e conseguentemente dei rapporti con l’arte contemporanea.

Dopo anni di gigantismo e parcellizzazione in città, il festival sarà quest’anno tutto concentrato al Macro Testaccio, affiancato da un circuito di mostre di qualità in un numero ristretto di gallerie che hanno lavorato sul tema del festival e nelle sedi dell’accademia Americana, l’accademia di Francia – villa Medici, La Reale accademia di Spagna e l’Istituto Italo Latino americano, istituzioni che hanno prodotto delle mostre appositamente per il festival.
Sul lavoro dei tre curatori avremmo spero occasione di ritornare. Come direttore artistico arrivato alla nona edizione del festival, ho tenuto in particolar modo a consolidare una tradizione del festival che era quella di produrre lavori nuovi: Tod Papageorge con Opera città (ottava “commissione Roma”) e Giuliano Matteucci con Ecclesia, e soprattutto ho tenuto a dare al festival una linea forte, che passa per punti salienti come il tema, il luogo e il pensiero contemporaneo sulla fotografia. Evitando molte delle derivazioni della fotografia vista come disciplina documentativa e di servizio (che comprendono anche rami che hanno una loro prestigiosa storia ma che ultimamente, a mio giudizio, hanno detto molto poco, quali fotogiornalismo e applicazioni tipo fotografia di architettura e di moda), il festival si concentra esclusivamente su progetti che partono da idee forti e che del rapporto e dell’equilibrio tra l’identità dell’autore, la profondità dell’idea, lo stile linguistico e la materia, fanno l’elemento portante.

Queste riflessioni ci spingono sino a capovolgere un elemento fondamentale della disciplina fotografica, la memoria, tema dal quale eravamo partiti nella prima edizione del 2002. Considerando sempre più centrale la riflessione sul pensiero, quest’anno abbiamo lavorato sulla relazione tra fotografia e futuro: coinvolgendo anche i cambiamenti “tecnologici”, crediamo che nell’atto di pensare la fotografia ci sia sempre più l’atto di formulare scenari per il futuro, e per un festival che si interroga su questo tema e sul futuro della fotografia, la collocazione al Macro apre un rapporto forte con tutte le riflessioni dell’arte contemporanea, sia quelle più esclusivamente teoriche e sia quelle legate all’utilizzo della fotografia nel lavoro di molti artisti.

Marco Delogu è curatore di Fotografia festival internazionale di Roma


IL FESTIVAL
Nuova sede per la nona edizione della kermesse capitolina. Tante le novità per la nona edizione di Fotografia: nuova location al Macro Testaccio, nuove date posticipate e una squadra di tre curatori che affiancano il lavoro di Marco Delogu, direttore artistico del festival: Marc Prust, Valentina Tanni e Paul Wombell. Futurspectives, ovvero può la fotografia interpretare il futuro? è il tema per il 2010. Quest’anno la commissione Roma è stata affidata a Tod Papageorge, il fotografo americano e capostipite della Scuola di Yale. Dal 23 settembre al 24 ottobre. Macro Testaccio, piazza Orazio Giustiniani 4, Roma. Info: www.fotografiafestival.it.