WE
Torino
via Maddalene, 40/B
011 19865480 FAX
WEB
Alexandra Kawiak
dal 2/6/2010 al 15/7/2010
mart-ven 10-18

Segnalato da

Ufficio Stampa Passepartout




 
calendario eventi  :: 




2/6/2010

Alexandra Kawiak

WE, Torino

Per la sua prima mostra in Italia, Alexandra Kawiak trasforma le strade del quartiere di Regio Parco in una sala da te' all'aperto. WE ospita un intervento composto da Hope, installazione site-specific, e due video intitolati 'La Rumeur' e 'Parking Orchestra'.


comunicato stampa

a cura di Karin Gavassa

Alexandra Kawiak (Parigi, 1984) sviluppa una ricerca sulla condizione delle donne migranti che vivono in Europa legata alla sfera dei sentimenti, dell'intimità e del loro vissuto quotidiano. Dopo aver viaggiato in Sud Africa, Marocco, Zimbabwe e Tunisia, l'artista ha concentrato il suo lavoro su tematiche come la perdita di identità, la nostalgia per i luoghi d’origine, la condizione del genere femminile che spesso si tramutano in complicità, sostegno e aiuto reciproco.

Per la sua prima mostra in Italia, Alexandra Kawiak trasforma le strade del quartiere di Regio Parco in una sala da tè all'aperto. Il progetto è nato coinvolgendo il Centro Interculturale delle Donne Alma Mater, da anni attivo sul territorio come luogo pratico e simbolico di intermediazione tra le donne e la città, e come laboratorio interculturale. Attraverso alcuni incontri con le donne che frequentano il centro, ascoltando i loro vissuti, le aspirazioni e i desideri, ha preso vita l'idea di far diventare la strada un luogo dove potersi incontrare. Per un giorno, la pedonale via Maddalene diventa uno spazio aperto dove il tè diventa l'espediente per favorire un percorso di convivialità e scambio tra persone che hanno esperienze e provenienze diverse, oltre che per riappropriarsi di uno spazio urbano spesso solo attraversato.

WE, lo spazio dedicato all'arte contemporanea che ha recentemente aperto nel quartiere Regio Parco, partecipa al progetto ospitando un intervento composto da Hope, installazione site-specific, e due video La Rumeur e Parking Orchestra. Hope è un’opera installata sul soffitto e formata da 1000 etichette da bigiotteria a formare la scritta “speranza” in inglese, impiegando ironicamente il carattere solitamente usato nelle insegne pubblicitarie. Costringendo il visitatore a alzare lo sguardo per guardarla, lo invita a un’interazione, un cambiamento.

Nella ricerca video di Kawiak il vissuto quotidiano si intreccia con la condizione dei migranti. La Rumeur è stato girato sullo Stretto di Gibilterra, luogo di approdo dei migranti, mentre Parking Orchestra è stato pensato e realizzato a Città del Capo, dove confluiscono numerose persone dal Congo e dall'Africa dell'ovest, inventandosi lavori di fortuna. La loro gestualità è usata come simbolo rappresentativo del clima attuale del paese, ancora immerso nella questione post Apartheid.

Densa di significato e di profonda sensibilità, la pratica artistica di Kawiak instaura una intensa relazione con il visitatore, invitandolo a riflettere sui temi politici e sociali più attuali.

Alexandra Kawiak ha esposto in numerosi spazi pubblici e privati. È stata recentemente in mostra alla Blank Projects Gallery di Cape Town (Sud Africa), al New Art Center di New York, al Teatr NN di Lublin (Polonia). Co-curatore della Biennale di Faro (Portogallo) e Tangeri (Marocco) e Direttore artistico della Société Valicourt & Associates.

Karin Gavassa è curatrice e critica free-lance. Ha curato Migration Addicts, Biennale di Venezia, 2007; Htein Lin. Serie 00235, Museo delle Carceri, e Museo diffuso della Resistenza, Torino, 2008; Take care – Il ruolo del curatore nell’arte contemporanea, Accademia Albertina di Belle Arti, Torino, 2007. Ha collaborato con il Castello di Rivoli e T1 Triennale di Torino nel 2005.

La mostra è promossa dall'Associazione Culturale Passepartout, con il contributo di Regione Piemonte, in collaborazione con WE e Centro Interculturale delle Donne Alma Mater, Torino.

Inaugurazione giovedì 3 giugno 2010, ore 18

WE
via Maddalene, 40/B - Torino
Orario: mart-ven 10-18
Ingresso libero

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