Stories. Una serie di ritratti di politici, o personaggi legati alla politica, e artisti che rivelano sia un meticoloso lavoro pittorico che un accurato studio della personalita' e vita dei protagonisti.
a cura di Lorella Scacco
Giovedì 1 marzo 2012, la galleria Effearte aprirà il suo nuovo spazio
espositivo a Milano nella zona di Sant’Ambrogio, dopo essere stata per tre
anni in via Ponte Vetero, con la mostra personale dell’artista italo-brasiliana
Debora Hirsch.
Debora Hirsch presenterà per la prima volta in Italia il suo recente ciclo di lavori,
dal titolo Stories: una serie di ritratti di politici, o personaggi legati alla politica, e
artisti che rivelano sia un meticoloso lavoro pittorico che un accurato studio
della personalità e vita dei protagonisti.
I volti ritratti sono di Barack Obama, Michelle Obama, Nicolas Sarkozy, Carla
Bruni, Papa Benedetto XVI, Mahmud Ahmadinejad, Vladimir Putin, Silvio
Berlusconi, Hillary Clinton, mentre tra gli artisti vi sono Andy Warhol,
Yves Klein, Piero Manzoni, Man Ray e Marcel Duchamp. A completare la
mostra il ritratto di Marilyn Monroe, icona e simbolo del lavoro di Warhol, ma
indissolubilmente legata anche alla politica dell’epoca.
Dopo i progetti dell’artista ITEM e FILE, chiaramente ispirati ai magazine
anglosassoni TIME e LIFE, Stories si arricchisce di una dimensione letteraria.
Debora Hirsch affianca infatti al volto dipinto un testo da lei scritto che diviene
completamento del ritratto stesso per svelarne l’interiorità.
Nei racconti le celebrità, scelte dall’artista poiché personaggi mediatici e di forte
impatto per la storia del XX secolo, vengono “umanizzati” dall’artista attraverso
il racconto di pensieri personali o di vissuti quotidiani.
Basate su fatti reali o immaginari legati ai protagonisti, queste storie sono tutte
“verosimili”: segreti non detti, pensieri mai svelati, mondi paralleli del tutto - o
quasi - plausibili. Così possiamo leggere di un diverbio tra Carla Bruni e
Sarkozy per un possibile amante, di una voce esterna che guida le azioni di
Yves Klein, di un atto liberatorio ma inconfessabile di Barack Obama, di un
punto di vista personale sull’America di Michelle Obama, di un incontenibile
scatto d’ira del Presidente Sarkozy, di alcuni possibili pensieri segreti di Papa
Benedetto XVI su Dio e la religione, dell’ambizione di Berlusconi di portare i sui
averi nell’aldilà, della paura di Ahmadinejad verso gli uomini, della fobia per
l’immagine specchiata di Andy Warhol.
I racconti che affiancano i ritratti sono stati ideati dalla Hirsch rivisitando alcuni
testi di autori di periodi e paesi diversi, da Baudelaire a Sartre, da Kawabata ad
Updike, da Borges a Chekhov, attraverso un faticoso lavoro di ricerca e scrittura
durato circa due anni sia sulla vita delle celebrità che nel campo della
letteratura.
Ogni storia è stata abbreviata, arricchita, modificata, adattata, ma l’azione
fondamentale è stata la ricontestualizzazione del testo originale sulla
personalità percepita dall’artista di ognuno dei personaggi raffigurati. Ad
esempio, per Marilyn Monroe, l’artista ha scritto un testo ispirato da un racconto
di Pirandello, in cui si descrive la condizione dell’anima appena dopo la morte,
alla ricerca della vita eterna.
Questo approccio umano, seppur fittizio, alle figure rappresentate suscita
empatia nell’osservatore nonostante la consapevolezza di una narrativa
costruita artificialmente, provocando un senso di condivisione simile a quello
lasciato dopo aver visto un film ben girato. Il ritratto diventa interattivo, poiché
l’artista invita gli spettatori a rivisitare la storia, ad appropriarsi delle icone
esistenti con tutte le loro contraddizioni di uomini e donne dei nostri tempi.
La molteplice appropriazione di immagini, vissuti, personalità, testi e stili di
scrittura appare come il risultato di uno sforzo corale sotto la direzione
dell’artista. Tale approccio della Hirsch è in linea con la società mediatica in cui
viviamo, dove vero e falso, reale e artificiale si intersecano e si sovrappongono
lasciando allo spettatore l’arduo compito di decodificare i messaggi.
Il nuovo spazio della galleria si sviluppa su tre livelli e si compone di tre aree
espositive, una project room e una sala dedicata alla videoproiezione.
Le due galleriste Speranza Carletti e Luciana Sardellaro proseguono qui il loro
percorso già avviato alcuni anni fa con l’apertura di un primo spazio sempre a
Milano, dopo diversi anni di attività come collezioniste. La galleria ha sviluppato
un programma articolato su due orientamenti culturali. Da un lato ha proposto al
pubblico artisti internazionali poco esposti in Italia, come ad esempio Monique
Van Genderen, Alessandro Raho, Swetlana Heger, Santeri Tuori; dall’altro la
galleria ha prestato attenzione ad alcune presenze artistiche, giovani e non, che
gravitano su Milano.
La galleria ha due accessi diversi: uno da via Ausonio 1 A e l’altro da via E. De
Amicis 47.
Ufficio Stampa: Maria Bonmassar, tel. 335-490311, maria.bonmassar@tiscali.it
Inaugurazione: giovedì 1 marzo 2012, ore 18.00
Effearte
via Ausonio, 1 A / via E. De Amicis 47, Milano
Orario: martedì / venerdì 11 - 19, sabato 15 - 19
Ingresso libero