Domesticated Mountain. Formatosi come architetto, il suo lavoro si muove in una zona indefinita tra arte e architettura, tra il mondo fisico e quello del web, tra il reale e l'utopia, e indaga il rapporto tra l'uomo e l'architettura - sia questa reale, immaginata o esistente in rete - esplorando i confini incerti tra realta' e fiction.
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a cura di Maria Cristina Didero
Gloria Maria Gallery è lieta di presentare Domesticated Mountain, un nuovo progetto di Andreas Angelidakis, a cura di Maria Cristina Didero. Andreas Angelidakis, vive e lavora in Grecia ad Atene, dove ha uno studio dedicato alla costruzione, alla progettazione e all’investigazione di una sorta di ecosistema contemporaneo fatto di schermi e paesaggi. Formatosi come architetto, il suo lavoro si muove in una zona indefinita tra arte e architettura, tra il mondo fisico e quello del web, tra il reale e l’utopia e indaga il rapporto tra l’uomo e l’architettura - sia questa reale, immaginata o esistente in rete - esplorando i confini incerti tra realtà e fiction. I media utilizzati sono i differenti sistemi inseditativi, edifici, spazi e oggetti spesso restituiti attraverso forme molteplici come il video, computer animation, stampe 3D, ma anche spazi reali, spesso commissionati e operativi. Negli ultimi anni si è occupato della progettazione di comunità online, spazi espositivi (Biennale di Atene, MUSAC, Fargfabriken), senza mai abbandonare la scrittura, i blog e l’insegnamento. Domesticated Mountain è il nuovo progetto di Andreas Angelidakis che narra la storia di abitanti cresciuti in periferia, i cui genitori si trasferirono ai margini di megalopoli indefinite per evitare il rumore e l'inquinamento per inseguire un sogno post- fordista di vita con case con un cortile sul retro che si affacciano su una strada a due corsie, vicino alla natura. Questi individui desideravano le montagne verdi ma la periferia diviene invece un fascio di rovine fatto di carte di credito ed il sogno post-fordista si trasforma in un incubo neo-liberale. In questo luogo la gente non smette di comprare, alcuni dimenticano perfino di buttare gli acquisti indesiderati o addirittura di pagarli; la brama dell’acquisto del possesso diventa irrefrenabile.
Tutte le situazioni sono adatte per spendere; potrebbero comprare anche nel sonno, durante un viaggio in Egitto, cavalcando un cammello, visitando i più recenti ribassi di Uniqlo e per amore potrebbero comperare l’ennesimo maglione misto cashmere anche con il caldo piú soffocante. Internet ha cambiato il modo di consumare, i palazzi dello shopping rimangono vuoti, tutto si fa da casa, davanti al proprio computer. I centri commerciali diventano il Campo Marzio della generazione della consegna unificata. Nessuno si reca più in quei luoghi diventati inutili. I sobborghi diventano “scrolls” senza fine su “google earth”, aree in continua mappatura testuale con indirizzi di consegna che corrispondono a meri indirizzi di fatturazione; bisogna solo ricordare il proprio codice di sicurezza a tre cifre. Si accumulano pile e pile di scatoloni “free delivery” che formano inverosimili architetture. Prima che se ne potessero rendere conto, gli abitanti di questo luogo sconosciuto si trovarono a vivere su una montagna di superflui acquisti privi di qualunque interesse mentre la loro casa diventa una montagna addomesticata.
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Curated by Maria Cristina Didero
Gloria Maria Gallery is pleased to announce Domesticated Mountain, a new project by
Andreas Angelidakis, curated by Maria Cristina Didero.
Andreas Angelidakis is an architect who maintains an experimental practice in
Athens, Greece, a studio involved in building, designing and speculating the
contemporary ecosystem of screens and landscapes at the intersection of two systems:
Art and Architecture, Virtual and Real, Building and Nature, Ruin and Construction.
The medium Angelidakis uses is always some type of inhabitation, of buildings and
spaces. These take the form of videos, computer animation, 3D prints and actual
functional space. In recent years he has designed online communities, exhibition
spaces (Athens Biennal, MUSAC, Fargfabriken), while writing, blogging and teaching.
Domesticated Mountain is a new project by Andreas Angelidakis narrating the story of
citizens grewing up in an undefined suburbia. Their parents came there to avoid the
noise and the pollution, chasing a post-fordist dream of life with a back yard and a
double driveway, their home closer to nature. They had visions of mountains but now
suburbia was just bundle of credit-card ruins, the post-fordist dream turned into
neo-liberal nightmare. People never stopped buying, some of them forgot to throw
away, or to pay. Now they could buy in their sleep, on a trip to Egypt, riding a
camel, browsing the latest bargains on Uniqlo, lets get another cashmere blend
sweater honey, even in the sweltering heat.
The internet changed the way they consumed, their palaces of shopping lay empty.
Shopping malls were the Campo Marzio of the standard delivery generation. Nobody
went there anymore, nobody knew what to do there. The suburbs became endless scrolls
on our google earth, areas of continuous texture mapping, delivery addresses that
matched the billing address, you only needed to remember your three digit security
code.
Sometimes they forgot what they ordered within the hour of buying it, and sometimes
bought it again. By the time it arrived nobody knew what it was or who had wanted
it, so they put it in the pile of the other boxes waiting to be opened. The pile
grew larger, soon they used the boxes to sit on, at first it was strange but the
view was great. They fell asleep on their iPad screens, and things kept arriving.
Before they knew it they were living on a mountain of purchases. This was the
architecture of logistics, the post capitalist crisis of over consumption, the
continuous flow of unnecessary acquisitions. They liked it here, so they decided to
make their home, on the pile of impulse shopping and forgotten returns. Their home
was a domesticated mountain of consumer logistics and desire.
Opening 18 aprile ore 19
Gloria Maria Gallery
via Watt, 32 - Milano
Lunedi - venerdi 14-19 o su appuntamento
Ingresso libero