Mario Schifano
Tano Festa
Franco Angeli
Giuseppe Uncini
Francesco Lo Savio
Cesare Tacchi
Renato Mambor
Sergio Lombardo
Giosetta Fioroni
Mario Ceroli
Pino Pascali
Jannis Kounellis
Mimmo Rotella
Fabio Mauri
Umberto Bignardi
Titina Maselli
Claudio Cintoli
Gino Marotta
Gianfranco Baruchello
Luca Patella
Domenico Gnoli
Eliseo Mattiacci
Gino De Dominicis
Vettor Pisani
Maurizio Calvesi
Alberto Dambruoso
Scuola di piazza del Popolo e' il nome di quel gruppo di artisti che, operando a Roma negli anni '60, condussero ricerche innovative che prendevano le mosse da artisti come Burri o Fontana verso una direzione parallela alle contemporanee sperimentazioni della Pop art negli USA. Nella mostra, a cura di Maurizio Calvesi, questi artisti e i loro 'dintorni' sono rappresentati con 2 o 3 opere a testa, per ricostruire in modo esaustivo il clima e le ricerche di quel decennio.
Regione Abruzzo
Comune di Vasto
Comitato Manifestazioni d'Arte e Cultura
XXXVIII PREMIO VASTO D'ARTE CONTEMPORANEA
Progetto di rilevante interesse culturale della Regione Abruzzo
PIAZZA DEL POPOLO E DINTORNI
LA SCUOLA ROMANA DEGLI ANNI SESSANTA
a cura di Maurizio Calvesi
con la collaborazione di Alberto Dambruoso
"Scuola di piazza del Popolo" è il nome ormai universalmente accreditato per quel
gruppo di artisti che, operando a Roma negli anni Sessanta, condussero ricerche
innovative che prendevano le mosse da artisti come Burri o Fontana indirizzandosi in
una direzione che risultò parallela alle contemporanee sperimentazioni della Pop art
negli Stati Uniti d'America. Nella storia della pittura italiana del XX secolo, la
Scuola di piazza del Popolo è ormai una delle tappe più note e apprezzate, dopo il
Futurismo, la Metafisica, il Novecento, l'Astrattismo e l'Informale, e prima
dell'Arte Povera (che della Scuola di piazza del Popolo è in parte una derivazione)
e di altri movimenti come la Transavanguardia e l'Anacronismo.
La mostra in progetto a Vasto sarà curata da Maurizio Calvesi, il critico che più di
ogni altro ha partecipato alle vicende della Scuola di piazza del Popolo, con la
collaborazione di Alberto Dambruoso, e intende dare un'adeguata testimonianza
dell'attività di questi artisti, che saranno rappresentati con due o tre opere a
testa, in modo da ricostruire in modo esaustivo il clima e le ricerche di quel
fecondo decennio. Accanto ai più classici esponenti della "Scuola di piazza del
Popolo", come Mario Schifano, Tano Festa e Franco Angeli, Giuseppe Uncini e
Francesco Lo Savio, Cesare Tacchi, Renato Mambor e Sergio Lombardo, Giosetta
Fioroni, Mario Ceroli, Pino Pascali e Jannis Kounellis, la mostra intende presentare
anche gli artisti (pur sempre di area romana) che a questo genere di ricerche si
sono avvicinati, talvolta precorrendole come Mimmo Rotella e Fabio Mauri, da Umberto
Bignardi, a Titina Maselli, a Claudio Cintoli, Gino Marotta, Gianfranco Baruchello,
Luca Patella, Domenico Gnoli, Eliseo Mattiacci, Gino De Dominicis e Vettor Pisani
offrendo così un panorama più completo di quello che è stato presentato in alcune
mostre recenti, parziali o complessive, del Movimento. A questo importante
allargamento allude il titolo "Piazza del Popolo e dintorni", seguito dal
sottotitolo "La scuola romana degli anni Sessanta".
Il Premio Vasto nel tempo
Nei primi anni cinquanta del ‘900 l’Amministrazione Comunale di Vasto ed in primis il Sindaco di allora, Florindo Ritucci-Chinni, promossero in città due mostre di notevole successo chesottolinearono il legame tra la lezione stilistico-espressiva dei fratelli Palizzi e la ricerca delle successive generazioni di artisti italiani.
Il Premio Vasto d’arte contemporanea, istituito nell’estate del 1959,si fece erede dello spirito che aveva animato l’ideazione delle suddette iniziative, prefiggendosi l’obiettivo di seguire l’evoluzione dell’arte nazionale e di diffonderne la conoscenza sul territorio locale.
La prima edizione del Premio, dedicata ai principali pittori vastesi dell’epoca, fu seguita da due meeting artistici di natura estemporanea e da una significativa serie di collettive, che affiancaronoindagini di tipo tematico-problematico adomaggi, antologiche e segnalazioni.
Dal 1975 il Premio abbandonò la veste di certamen artistico per trasformarsi in rassegna d’arte di qualità , affidata a critici di grande spessore, tra i quali basti ricordare Guzzi, Biasion, Carluccio, Sala, De Santi, Mascherpa, De Micheli,Simongini, Di Martino, Carli, Cerritelli e Crispolti.
Particolare rilievo assunsero le tre Biennali di Arte e Critica d’Arte, caratterizzate dalla premiazione di un saggio ritenuto meritevole al quale si ispirava la rassegna dell’anno successivo,curata dallo stesso autore del contributo critico risultato vincente.
Da segnalare sono anche le edizioni comprese tra il 1991 ed il 1995, incentrate sulla rivisitazione dell’arte italiana della seconda metà del ‘900, analizzata nelle sue diverse correnti e configurazioni. Nel tempo il Premio Vasto d’arte contemporanea ha tracciato un prezioso percorso interpretativo dei fenomeni artistici italiani di maggior rilievo, analizzandone i linguaggi tradizionali ed innovativi in rapporto all’incessante mutare dei valori estetici a livello internazionale.
Le più recenti edizioni della rassegna, a cura di Lorenzo Canova e Alessandro Riva, hanno rivolto una particolare attenzione alle nuove generazioni di artisti operanti in Italia.
Il Comitato organizzatore del Premio, al fine di accrescere la sensibilità dei giovani nei confronti dell’arte contemporanea, da alcuni anni propone alle scolaresche visite guidate all’interno degli itinerari espositivi. Si occupa inoltre di promuovere la collana di libri "Teca della memoria", che intende rileggere in filigrana la storia artistica e culturale di Vasto evidenziandone i rapporti con la realtà nazionale ed estera.
INAUGURAZIONE SABATO 16 LUGLIO 2005 ORE 18.30
Musei Civici di Palazzo d'Avalos
Via Isabella D'avalos Gonzaga, 1 Vasto (CH)
Orari: 10.30-12.30 / 17-24 (luglio-agosto); 10-12.30/16.30/20.30 (settembre-ottobre)
Ingresso gratuito