Quattro giovani artisti per entrare nel quotidiano, coi suoi riti, le sue manie, le piccole e grandi ossessioni: un viaggio ironico nella trasformazione identitaria. Opere di EPVS, Lucia Leuci, Giuseppe Martino e Roxy in The Box.
Quattro giovani artisti per entrare nel quotidiano. Opere di EPVS, Lucia Leuci, Giuseppe Martino e Roxy in The Box
Progetto espositivo a cura di Gianluca Marziani
Ovvero, travolti da un insolito mutamento identitario
sul muro bianco dello spazio espositivo
Transformation per viaggiare nelle molteplici trasformazioni che assume il corpo
individuale in una dimensione intima.
Quattro giovani artisti per entrare nel quotidiano coi suoi riti, le sue manie, le
piccole e grandi ossessioni che tutti ci portiamo dentro. Transformation e' anche il
modo giusto per fare sul serio senza incarnare il volto della tragedia o del dramma.
Una piccola sfida culturale a coloro che vedono la catarsi del trasformismo nel
sangue, nella violenza, nella crudelta' atroce. L’arte ha spesso preferito raccontare
la trasformazione identitaria con approcci drammatici, visibilmente maleodoranti e
cattivi. Transformation raggiunge la stessa potenza con modalita' che hanno le loro
radici nella cultura pop internazionale. Un balsamo visuale dalla consistenza densa.
Un viaggio dove l’ironia apparente maschera la maturita' degli approcci, la forza dei
valori etici, la chiarezza dei contenuti concettuali.
Transformation indaga la bellezza dell’eccesso, la teatralita' intima, le energie che
pulsano dentro una dimensione casalinga.
Transformation… per usare il gioco con profondita' consapevole, coscienza morale
dell’individuo e comunicazione efficace.
EPVS (vive e lavora a Roma)
Ritratti fotografici al femminile. Soggetti in scena: bambole. Nome in codice:
Barbie. Ora filiformi dai lisci capelli biondi, ora castane, ora black dalla chioma
lunga e riccia. Piu' ambigue o piu' lascive. Nude o vestite da sera chic. Ma sempre
loro, sexy e conturbanti, assurdamente reali nel dilemma trasformista tra plastica e
realta'. Le vediamo nel campo lungo delle pose sensuali, in piedi o sedute, distese
tra petali seducenti. Giocano coi noi tramite volti ammiccanti, profili anche
cattivi, movenze sempre magnetiche. Detengono occhi ambigui e desiderabili come non
mai, confermandosi l’oggetto definitivo del richiamo sessuale, diaframma simbolico
tra desiderio e passione, pensiero e realta'. Guardiamo le costruzioni scenografiche
e i contenuti che evocano. L’intelligenza delle posture e il cortocircuito che
ricreano col reale. Il gioco di sguardi e la valenza pop che aggiunge messaggi al
vero. Un archetipo del desiderio che si trasforma dentro gli scenari iperreali di
Epvs. Una bambola che muta come i nostri desideri intimi.
Lucia Leuci (vive e lavora a Milano)
Sensualita' di sfocature morbide, inquadrature a schiaffo su corpi ammalianti,
dinamismi fotografici davanti ai molteplici volti della bellezza in trasformazione.
Lucia Leuci mette in gioco la femminilita' inquieta e turbativa, camminando tra i
molti gender che sfidano le retoriche sociali del trasgredire. L’artista agisce
sulla dimensione video/fotografica del ritratto, captando se stessa, la propria
storia e i risvolti di una vita coraggiosa, sanamente “dentro" le cose, nel cuore
del provare per conoscere e capirsi. Gli scatti diventano quadri dove vince la
sfocatura intelligente, l’angolazione determinante, la saturazione piu' concettuale.
In diretta connessione con gli scatti nascono i video, semplici e impattanti come
icone sequenziali. Sono frangenti di pura intimita' sessuale: un resoconto dai
contorni pop e dalla verita' nascosta, dentro un dolore che reagisce con le leggi
“pittoriche". La casa come parco della confessione, del ricordo, del grido che non
fa piu' rumore ma depone l’impronta individuale.
Giuseppe Martino (vive e lavora a Roma)
Qui si modella la cartapesta per narrare una transessualita' esibita e spettacolare,
felliniana e ironicamente glamour. Un rito scultoreo dove ogni figura racchiude una
storia personale, vissuta e stravolta con fisicita' possente, poesia acidula ma anche
con morbido rispetto per il contenuto sociale dietro ogni storia. Una festa del
corpo promiscuo, della sessualita' che sfida le leggi gravitazionali, richiamando una
“terza via" al confine tra memoria e nuova civilta'. Un fascinoso viaggio scultoreo
che non t’aspetteresti, un viaggio dove la materia evoca la potenza semantica del
cinema ma anche la bellezza del teatro quotidiano. Martino dialoga con le proprie
molteplicita' interiori e le trasferisce sul piano plastico. Crea sculture che non si
erano mai viste, una sfida intuitiva alla solidita' della forma e dei suoi contenuti
troppo accademici. E poi ci racconta la transessualita' senza la solita retorica che
circonda una chiara dimensione sessuale. A conferma che scherzando e giocando si
entra nel cuore profondo delle cose.
Roxy in The Box (vive e lavora a Napoli)
Molteplice e mimetica, complessa oltre la pura apparenza di marchi e corpi. Roxy si
identifica coi prodotti che sceglie e rielabora ma anche coi personaggi che ruotano
attorno al singolo feticcio. Il suo e' un protagonismo cinicamente spettacolare,
frutto di intelligenza e intuizioni visive, sensuale ironia ma anche di cultura del
nostro immaginario piu' pop. Le sue visioni ululano melanconie intonate e sprigionano
colori dalle voci languide. Il suo corpo si dissemina tra un se' eccessivo e gli
alter-ego di un infinito moltiplicarsi nel mondo possibile. Le azioni e i
fermoimmagine incombono sul fruitore con tutta la naturale e splendida ambiguita' di
una storia che ci emoziona coi suoi sentimenti grintosi. Nessun compromesso rispetto
alla propria verita' e alle necessita' di chi crea per sopravvivere. Il colore diventa
resistenza, la figurazione diventa resistenza, l’immaginario diventa resistenza. Una
lotta in cui il trasformismo racconta le molte facce con cui si compone un corpo e,
soprattutto, un’anima.
Stragapede & Perini - Spazio Fitzcarraldo
Viale Angelo Fillippetti 41 - Milano