L'artista presenta un lavoro profondamente cambiato. Oggi nei suoi dipinti e nei lavori su carta emergono nuovi elementi sintetici. Il corpo dialoga con lo spazio in una sorta di universo senza centro e vertiginoso. A cura di Luca Beatrice.
New paintings
a cura di Luca Beatrice
Flavia Mantovan alla seconda mostra alla galleria Stragapede Perini ad un anno dalla
prima personale presenta un lavoro profondamente cambiato. Se nella mostra precedente
indagava sull’icona pubblica del nostro tempo, oggi nei suoi dipinti e nei lavori su carta
emergono nuovi elementi sintetici. Il corpo dialoga con lo spazio in una sorta di universo
senza centro e vertiginoso.
Le immagini sono passate attraverso una pulizia formale che ha determinato uno stile
ricco ma al contempo più essenziale.
Chiedendosi se sia ancora possibile rintracciare un paradiso perduto nel terzo millennio,
Flavia Mantovan pone una serie di domande alla pittura: esiste un ambito di ricerca
tendente all’assoluto? Ha senso inseguire il superamento dei confini sia fisici che
mentali?
I venti dipinti e gli altrettanti disegni esposti sono frutto di un percorso realizzato
dall’artista romana nell’ultimo anno tra Maui, New York e Roma.
Tra eden incontaminati e il caos insopportabile della metropoli, la pittura esprime, per
Flavia Mantovan, il desiderio di purezza, essenza, continua scoperta.
Opening, martedì 25 settembre 2007 dalle ore 19.00 alle ore 22.00
Stragapede&Perini
Viale Angelo Filippetti 41, Milano
da martedì a domenica 17–22