Alla fine dell'autunno del 2012, i curatori Francesco Urbano Ragazzi e gli artisti Francesco Bertelé, Rachele Maistrello, Anja Puntari, Giulio Squillacciotti sono stati per la prima volta a Cosenza. Vi ci hanno vissuto per tre settimane facendo base alla Galleria Nazionale di Palazzo Arnone nella sede della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria sotto la direzione artistica del soprintendente Fabio De Chirico. Nasce lì Prima Visione.
Dal luogo dell'arte e della conservazione il gruppo si è spinto alla scoperta della città. Ne ha trovato il freddo e l'eleganza, la montagna e l'ospitalità, le crepe e le eccellenze. Ad accompagnarli c'è stato un nutrito gruppo di studenti dell'Università della Calabria, aspiranti storici dell'arte finalmente a contatto diretto con il contemporaneo.
Diverse piste di ricerca si sono aperte, ma una lunga fase di metabolizzazione si apre ora in vista di una mostra che si terrà nell'estate del 2013, a freddo.
Prima Visione è l'esperienza totale dello studio preparatorio, nel vivo di un processo di conoscenza e creazione. Sotto l'influsso e il nume tutelare di Umberto Boccioni, di cui la Soprintendenza conserva (e si prepara ad esporre in modo permanente) un corpus di opere grafiche e bozzetti pre-futuristi, datati tra il 1903 e 1909.
I quattro giovani artisti in residenza forse non daranno vita ad un nuovo futurismo, ma di sicuro hanno prodotto un movimento, sia personale sia corale, che da un team temporaneo ha tentato una propagazione virale.
Tre figure di riferimento sono entrate lungo il corso, aiutando a ridefinire i confini di un concetto di sud ancora da esplorare.
Akram Zaatari, partendo dalla sua esperienza a Beirut con l'Arab Image Foundation, si è concentrato su come le raccolte di immagini possano essere materia viva e su come una loro continua e attenta rilettura possa contribuire a nuove percezioni delle realtà sociali e della storia.
Marina Fokidis, alla luce della sua intensa attività con South Magazine e Kunsthalle Athena, ha prospettato la possibilità concreta di un sistema dell'arte inclusivo e policentrico, capace di posizionarsi criticamente ed energicamente a sud, nel cuore della crisi.
Miltos Manetas, con taglio antropologico e in stretta connessione con il suo lavoro d'artista, ha introdotto il concetto di Medio-Sud: una categoria geografica, estetica ed etica aperta, che lui stesso sta teorizzando e che ci parla di un sud in una nuova epoca mediatica, libero forse da un consueto senso di marginalità.
Un blog e un atelier sono stati punti di raccordo e raccolta degli incontri e degli esperimenti. I due spazi sono diventati di volta in volta ufficio, laboratorio, sala studio, aula, tavola rotonda, palco, retrobottega, desk e magazzino. Queste pagine seguono, come necessario altro luogo.
Benvenuti in Prima Visione.
Francesco Urbano Ragazzi
il sito:
www.e-ven.net
il blog:
www.primavisionecosenza.tumblr.com
community partner:
www.undo.net