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Equipèco Anno 3 Numero 8 estate 2006



Mario Nigro

a cura di Carmine Mario Muliere

La collezione Peggy Guggenheim rende omaggio a Mario Nigro



Trimestrale di arte e cultura


2 C.M. Mulière - Editoriale - Risposte esistenziali

3 Gianluca Cruciani
Quello che è in alto -ScientificaMente - Misurare il tempo-2.
Dalle ombre agli atomi

7 Antonella Arnaboldi
Arte - Collezioni e collezionisti

10 Francesco Maurizio Pullara
Esoterico - L'Angelo dubbioso

12 Italo Volpe Rinonapoli
Storia - I Templari (2)

15 Daniela D'Ortenzio
Arte - Van Gogh: l'oscurità dell'essere, l'ebbrezza del colore

18 Gabriella Ferrari
Arte & Musica - Schönberg influenza Kandinskij

21 Alice Orlandi
Arte - Cagli

22 Carmine Mario Muliere
Arte
La Collezione Peggy Guggenheim rende omaggio a Mario Nigro

24 Domenico Scudero
Arte - Judith Cowan - Dentro e fuori lo spazio

28 Gabriella Ferrari
Intervista - Intervista a Michelangelo Pistoletto

31 Ginevra Bria
Fotografia - Helmut Newton a Milano: Sex and landscapes

33 Marco Minuz
Intervista - Sul fotografare. Intervista a Giorgia Fiorio

36 Redazionale
Fotografia - Raffaele Ruberto, Andiamo

37 Timoteo Salomone
Fotografia - Yemen: paese sospeso fra cielo e terra

41 Marco Ligas Tosi
Arte - Intervista a Thomas Heatherwick

44 Maurizio Calvesi (a cura di)
Arte - Mario Ceroli - Esserci e mai apparire

45 Giorgia Calò
Arte - Tobia Ravà - Codice binario

46 Redazionale
Arte - Imola ricorda Gilles Villeneuve - Galleria World's Artists

48 Redazionale
Arte - Tra(c)arte. Rassegna internazionale di opere in carta

50 Ginevra Bria
Arte - Galindo: Corpi - Katz: Luci di luci

52 Carmine Mario Muliere
Arte - Francesca Tosetto -
Studio Manolibera: Mary Ann, videoclip di Andrea Mingardi dedicato a
Ray Charles

54 Matilde Martinetti - Mara Predicatori (a cura di)
Arte - Ginnasio Project Window

55 Chiara Carolei
Arte - Creare lasciando creare

56 Arte Recensioni Notizie
Blumenfeld - Bellucci - Pesci - Maggi - Vitali

60 Carmine Mario Muliere
Laboratorio di Messaggi - Pellegrini in Tibet - le vie di Giuseppe Tucci

65 Carmine Mario Muliere
Il personaggio - Profilo di Giovanni Pullara

68 Claudio Mazzenga
Arte - Arte e Scienza - Parte V

68 Stefano Betti
Cinema - Il settimo sigillo di Ingmar Bergman (1956).
La ricerca del cavaliere

71 Redazionale
Cinema - CinemadaMare - IV Edizione

72 Gian Franco Cruciani
Teatro - Aspetti dello spettacolo comico

75 Luca Miti
Musiche del limite - Intervista a Francesco Michi

77 Ruggero Bianchin
Musica - John's Children (UK)

81 Augusto Mastrantoni
MusicAntica - L'avvento della musica profana nel Medioevo: La lauda

82 Antonella De Simone
Città e Comuni del mondo Italia dimenticata -
Nell'agro di Cerignola: La chiesa dell'Annunziata.

85 Laura Litterio
La nostra salute - La qualità al PTV: il punto di vista degli infermieri

86 Carlo Erasmo Boninfante
Scienza medica - Storia della diagnosi precoce dei tumori della portio

92 Pirofilo
Racconto - 6° capitol

94 Cecilia Prati
Letteratura – Platone

96 Manuela Faella
Poesia - Il Tempo: filo d'Arianna nel labirinto di Borges

99 Walter Mauro
Poesia - Mario Luzi, un anno dopo

100 Iolanda Olivieri
Biblioteche - Biblioteca Casanatense: Les fleures animées

104 Redazionale
Eventi Equipèco - Inaugurazione della mostra di Timoteo Salomone

106 Redazionale
Poesia - Rassegna di Poesia a Frosolone (IS)

107 Redazionale
Eventi Equipèco - Presentazione del libro di Pietro M.
Pettograsso:Da Cameli a Sant'Elena Sannita

109 Redazionale
Eventi Equipèco - Presentazione del libro Poesie di Claudio Mazzenga

110 Collana Ricerca e Documentazione
Libri in preparazione - Spadafina Il Disegno attivo - Walter Mauro-Elena Clementelli La Trappola e la nudità

111 Libreria Rivista di Equipèco

112 Redazionale
Arte & Alchimia - Centro estetico Solarium - Enoteca Colafranceschi
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Mario Nigro,
Scacchi, 1952
olio su tela, cm 146x116
Courtesy A arte Studio Invernizzi, Milano

Mario Nigro,
Spazio totale: interruzione, 1954
tempera verniciata su tela, cm 150 x 120
Courtesy A arte Studio Invernizzi, Milano

Mario Nigro
Spazio totale: divergenze simultanee drammatiche, 1954-59
tempera su tela, cm 162 x 127
Courtesy A arte Studio Invernizzi, Milano

Con Omaggio a Mario Nigro, la Fondazione Solomon R. Guggenheim, New York, e la Collezione Peggy Guggenheim rinnovano il loro interesse per i grandi maestri dell’arte Italiana del XX secolo. La mostra, dal 22 aprile al 21 maggio alla Collezione Peggy Guggenheim, è realizzata in occasione della donazione alla Fondazione Solomon R. Guggenheim da parte di Gianni Nigro, Presidente dell’Archivio Mario Nigro, di due opere che andranno ad impreziosire la collezione. “Senza titolo” (dal ciclo “Pannello in nero”) del 1949 e “Senza titolo” (dal ciclo “Pannello a scacchi”) del 1950, le due opere che costituiscono la donazione, sono anche il fulcro della mostra incentrata sulle problematiche artistiche, concettuali e stilistiche dell’autore.
L’opera di Mario Nigro (Pistoia, 1917 - Livorno 1992), uno tra i piú impegnati protagonisti della ricerca artistica italiana della seconda metà del Novecento, è letta da Luca Massimo Barbero, curatore della mostra, attraverso alcuni spaccati della sua attività, con particolare attenzione per il periodo tra la fine degli anni quaranta e la metà degli anni sessanta.
L’Omaggio a Mario Nigro è realizzato in collaborazione con l’Archivio Mario Nigro di Milano, impegnato in una costante attività di ricerca finalizzata alla realizzazione del catalogo ragionato dell’opera dell’artista, a cura di Germano Celant.
Mario Nigro è uno dei maestri dell’arte italiana che ha sempre mantenuto una prospettiva e un riferimento ad una dimensione internazionale del proprio linguaggio: la sua identità espressiva, in continua e costante evoluzione, si può definire una personalissima declinazione di astrattismo dinamico, che combina riferimenti scientifici, matematici, musicali e tonali, secondo una prospettiva razionale tesa alla coniugazione di struttura ed emozione.
La mostra illustra un significativo percorso nell’articolata e multiforme opera di Mario Nigro, attraverso alcune opere di fondamentale importanza che dimostrano la sua posizione di assoluto rilievo e la dimensione anticipatrice della sua ricerca nell’ambito del panorama dell’astrattismo italiano e internazionale, come testimoniano anche le sue numerose presenze alla Biennale di Venezia e ad altre importanti rassegne.
Il percorso della mostra, essenziale e al contempo ricco di spunti, permette di cogliere la complessità e novità dell’opera di Nigro, il cui linguaggio manifesta la sua tensione espressiva, legata a una dimensione esistenziale tragica, risolvendola non nell’immediatezza di una poetica informale e di una pittura d’azione, ma nel segno di una riduzione e di un’essenzialità che anticipano le correnti minimaliste degli anni sessanta.
Nella prima delle due sale in cui si articola l’esposizione, vengono presentate due opere del 1950, appartenenti al ciclo dei pannelli a scacchi, nelle quali le scansioni ortogonali bianche e nere, la cui genesi è direttamente riferita alle griglie neoplastiche di Piet Mondrian, vengono da Nigro attivate in senso dinamico, con un richiamo diretto alla poetica del Futurismo, attraverso la moltiplicazione dei piani di lettura delle superfici e le scelte di variazione cromatica. In questo stesso spazio, è inoltre possibile leggere il processo creativo che porta Nigro a questa originale elaborazione del linguaggio astratto costruttivo. La sua complicazione percettiva, fortemente anticipatrice rispetto ai suoi contemporanei si esprime, infatti, in una sequenza di alcune importanti opere su carta degli stessi anni, due delle quali costituiscono la donazione alla Fondazione Solomon R. Guggenheim.
Questi lavori si pongono in dialogo con l’opera esposta all’ingresso della mostra, “Scacchi” (1952), che segna il momento di transizione dalla dinamica ortogonale a quella diagonale, passaggio decisivo che porta Nigro alle realizzazioni seguenti, presentate nella seconda sala.
Nella seconda sala è documentata l’ulteriore complessità e ricchezza che viene ad assumere l’opera di Nigro tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta: nucleo ideale della sequenza di opere qui esposte è infatti la riflessione sviluppata in questi anni dall’artista nell’elaborazione progressiva del suo ciclo dello spazio totale, dagli studi su carta, alle opere su tela e ai suoi sviluppi tridimensionali e su scala ambientale.
Lo spazio totale di Nigro, visualizza il compenetrarsi di diversi gradi di realtà e di dimensioni, riferendosi al contempo alla scienza relativistica e alla tragicità del divenire dell’esistenza, rese presenti in immagine nelle fughe prospettiche irriducibili di reticoli ottico-percettivi che l’artista movimenta sia in termini strutturali che cromatici. Tale ambito di espressione viene esplorato da Nigro in un complesso procedimento costruttivo strutturale, come evidenziato nella serie di studi su carta qui presentati, e trova multiforme espressione nelle opere su tela: dalle piú composte intersezioni ottiche di piani dimensionali evidenti nelle opere “Spazio totale: strutture”, del 1953-56, alla frattura drammatica di “Spazio totale: interruzione” (1954); dalle progressioni ritmiche di “Spazio totale: progressioni ritmiche simultanee in variazione vibratile”, del 1955, a quelle lineari di “Spazio totale: divergenze simultanee drammatiche”, del 1954-59, e di “Spazio totale: contrasti opposti”, del 1954-59-61.
Chiudono la sala altre due opere che sviluppano la riflessione di Nigro sullo spazio totale, ma questa volta secondo una logica tridimensionale. Una di queste è l’opera di 7 metri di lunghezza in 12 elementi “Dallo spazio totale 1954: serie di 12 rombi continui a progressioni ritmiche simultanee alternate opposte”, del 1965, che venne presentata da Nigro nella sala a lui dedicata alla Biennale di Venezia del 1968, nella quale l’artista realizzò una sequenza percorribile attraverso la combinazione di lavori tridimensionali a parete e a pavimento. L’altra, “Dallo spazio totale: progressioni ritmiche simultanee opposte”, del 1966, è una trasposizione delle griglie ottiche virtuali delle opere su tela in due reticoli prospettici opposti in legno dipinto in rosso.
In occasione della mostra verrà pubblicata una monografia bilingue, in italiano e in inglese, che presenta il percorso storico-artistico di Mario Nigro, tra la fine degli anni quaranta e gli anni sessanta.