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Cut up (2001-2004) Anno 3 Numero 5 gennaio 2002



Luther Blisset project

Fabio Nardini



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da http://www.wumingfoundation.com

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Luther Blisset è un'identità multipla che ha calcato la scena culturale italiana durante tutti gli anni Novanta. E' "autore" di alcuni testi di impianto saggistico - tra cui la contro-inchiesta sulla pedofilia "Lasciate che i bimbi" uscita per Castelvecchi e "Nemici dello stato" pubblicata da DeriveApprodi, uno studio sulla repressione (ma anche e soprattutto sulla società di controllo) negli ultimi trent'ani di storia italiana - e del romanzo Q uscito nel 1999 e subito diventato un vero e proprio best-seller.
Ma - nonostante il livello sempre molto alto di questa produzione letteraria - Luther Blisset ha dato il meglio di sé nella creazione di scherzi mediatici che hanno messo a nudo, molto meglio di quanto avrebbe potuto fare qualsiasi scritto, l'imbecillità, il pressapochismo e la mancanza di professionalità (nonostante tutte le strombazzature contrarie) dell'industria editoriale italiana. Una buona conoscenza teorica dei meccanismi di creazione della notizia ha permesso ai Luther di creare veri e propri pseudoeventi; è il caso della notizia dell'arresto di don Pierino Gelmini per pedofilia, lanciata a partire da una falsa smentita dell'arresto rilasciata all'Ansa da un (falso) addetto stampa. La catena di smentite e contro-smentite ha dato vita a un detonatore mediatico che ha creato la notizia sul nulla. Un piccolo saggio da laboratorio sul sistema dei media come demiurgo di eventi.
Nel dicembre del 1999, quattro individualità (per la cronaca: Roberto Bui, Giovannni Cattabriga, Luca di Meo, Federico Guglielmi) che erano state animatrici del ramo bolognese del Luther Blisset project, hanno terminato quell'esperienza e ne hanno iniziata una nuova, sotto la denominazione di Wu Ming ("nessun nome", in cinese). A differenza di Luther Blisset, che era un costrutto autoriale "aperto" (nel senso che chiunque poteva usarne la denominazione), Wu Ming si presenta come una sorta di impresa culturale ("atelier di design letterario" si autodefinisce), quindi più direttamente legato alla sfera del lavoro culturale. C'è chi ha letto questo calarsi nella dimensione produttiva come una resa alle ragioni dell'industria culturale. Si tratta invece, probabilmente, di una semplice presa d'atto da parte di alcune delle individualità che componevano il Luther Blisset project del grande successo di Q e della conseguente impossibilità di restare legate al modello blissettiano originale (salvo diventare gli epigoni di se stessi). Da qui l'esigenza di un cambiamento che peraltro non ha attenuato la radicalità originaria. Una radicalità di contenuti (vedi Asce di guerra) e di modalità di produzione editoriale. Wu Ming vuole rimanere al centro della produzione dei propri testi, rifiutando la delega all'editore e rifiutando di entrare nel circo culturale. Tutti i testi, tra l'altro, sono liberamente scaricabili da Internet, in omaggio al principio del "no-copyright", al sito http://www.wumingfoundation.com .
Wu Ming è anche curatore di una newsletter a carattere politico chiamata "Giap": per iscriversi basta seguire le istruzioni sul loro sito.

Fabio Nardini