L'edicola digitale delle riviste italiane di arte e cultura contemporanea

::   stampa  

Vegetali Ignoti (2003 - 2004) Anno 9 Numero 20 inverno 2003



Alice Sturiale

Riccardo Paracchini



ARTICOLI DAGLI ALTRI NUMERI

Viaggio in Tedeschia
Vegetali Ignoti
n. 10 inverno 2004

Questa azione non e' un evento ufficiale della Biennale
Al Fadhil
n. 21 giugno 2003

Michel Houellebecq
a cura di Michele Trecca
n. 20 inverno 2003

La necessita' di dimenticare
Raffaele Gavarro
n. 19 estate 2002

Il cielo 0001 0100
Aldo Nove
n. 18 maggio 2002

Seedsavers
Alberto Olivucci
n. 18 maggio 2002



Alice Sturiale e' nata a Firenze il 18 novembre 1983. E' morta improvvisamente la mattina del 20 febbraio 1996, a scuola, mentre rideva per la battuta di un compagno. Ha chiesto loro aiuto, agli amici, ma l'attimo dopo era gia' ''misteriosamente fuggita in Paradiso, dal suo posto di lavoro, come un eroe
in battaglia'', come scrisse una suora di clausura.
Una malattia congenita le impediva di camminare ma non di vivere con intensita' e gioia. Ci ha insegnato che esiste la speranza.
L'Associazione Alice, fondata nel suo nome, promuove iniziative a favore di bambini e giovani in difficolta' psicofisiche. Si trova a Firenze in via Alfieri 22, tel e fax 055.24.17.63.

Pubblichiamo due scritti di Alice, tratti da ''Il libro di Alice'', edito da Rizzoli: raccoglie gli scritti, i temi, le poesie, i disegni, le immagini di Alice.
E' un libro molto bello e intenso.

<<<

La prima cotta


Il tuo nome
provoca un caos,
dentro di me,
dentro la casa:
''dicevo che Lapo...''
e un sorriso
compare sul volto di tutti,
il piu' grande sul mio.
Sembra un gioco
e forse lo e'!
Ed e' il piu' bel gioco
che io abbia mai imparato.

Luglio, 1995


<<<
La primavera

La primavera era dentro di me, godevo del primo tepore della stagione; la mia anima e la mia mente erano libere, avvolte nella felicita', ero serena, non pensavo a niente pero' sentivo il cuore pieno, grande, padrone dell'universo intero.
Mi sentivo calda, sorridevo e cantavo guardando il cielo terso e io ero un uccello che volava nell'immensita', guardavo l'acqua che sgorgava dalla fontana e mi sentivo limpida, pura e fresca come lei, guardavo i fiori del prato e io sbocciavo con loro. All'improvviso chiusi gli occhi e mi sentii grande.
La mamma mi chiamo': ed era tutto tristemente finito.
30 marzo 1993, IV elementare




ACCETTO
Questo sito utilizza cookie per ottimizzare la tua esperienza online. Accettando di utilizzare questo sito senza modificare le tue preferenze relative ai cookie, autorizzi l'uso di cookie da parte nostra. Puoi eliminare e bloccare tutti i cookie di questo sito web, ma alcuni elementi del sito potrebbero non funzionare correttamente.
chiudi
1995-2015

Vent'anni di UnDo.Net, un'opera d'arte ideata da artisti che hanno coinvolto centinaia di altri autori e operatori nella costruzione di un ecosistema, di un dispositivo che ha influito a più livelli sul fare arte.
UnDo.Net è un dispositivo di creazione di valore immateriale; pensato come "ecosistema" della cultura contemporanea, come modello partecipativo che sviluppi la condivisione di ricerche, risorse e conoscenze, la collaborazione e lo scambio.
In questi 20 anni UnDo.Net ha perseguito il suo scopo: inventare un nuovo spazio, che prima non esisteva, di sperimentazione e di ricerca, di confronto e di dialogo.


Oggi

I risultati di questo lavoro collettivo sono riuniti nelle migliaia di pagine online che raccolgono la storia di tutti noi che ci occupiamo d'arte. UnDo.Net è oggi un archivio vivo e vibrante dal profilo internazionale che contiene e collega tra loro approfondimenti e documenti su autori, eventi, situazioni, ricerche e pensiero. Un patrimonio di risorse per studiare, comprendere e per sviluppare nuovi progetti.
Anche in futuro UnDo.Net rimarra' consultabile e a disposizione di tutti gratuitamente.


Domani

Le differenti personalita' che costituiscono il team di UnDo.Net svilupperanno le proprie diverse professionalita'.