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Vegetali Ignoti (2003 - 2004) Anno 7 Numero 18 maggio 2002



Seedsavers

Alberto Olivucci



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Che fine hanno fatto le varietà antiche italiane di ortaggi? Dove sono i pomodori tipici italiani e i loro semi? Gli ortaggi tipici nelle loro forme regionali?
Oggi sulla nostra tavola gli alimenti hanno provenienze sempre più remote, enon solo perché prodotti in paesi sempre più lontani (grano duro che arriva da Argentina e Canada, pomodori importati dall'Olanda e frutta dalle fasce tropicali del pianeta) ma soprattutto perché i semi che i nostri agricoltori utilizzano per produrre sono studiati, selezionati e realizzati a migliaia di chilometri dal nostro paese, a partire da genetiche che non sono tradizionali della nostra penisola. Sempre di più i semi da cui sono cresciute lattughe, pomodori, carote, angurie e altri ortaggi che popolano i banchi dei mercati non hanno più nessun nesso con la nostra tradizione.
In Italia sei varietà di mele occupano l'80% del mercato: di queste nemmeno una ha origini italiane: la Golden, ora coltivata estensivamente, e la Starking Delicious sono entrambe dei mutanti, primi esperimenti di biotecnologie, e hanno origine negli Stati Uniti; la Gala e la Granny Smith, la classica mela verde, sono neozelandesi; la mela Fuji ovviamente viene dal Giappone e la Florina, una varietà emergente soprattutto nella produzione biologica, nasce in Francia. Le 34 varietà di semi di cocomero vendute e poi coltivate in Italia non hanno origine in Italia e sono perlopiù di provenienza nordamericana. Dei 25 cetrioli che il mercato interno sementiero dispone non uno appartiene alla tradizione agricola italiana. Delle 323 varietà di pomodoro commercializzate in Italia solo 20 sono varietà tradizionali e autenticamente italiane e più vecchie di trent'anni. Delle 106 varietà di peperone commercializzate in Italia solo 17 sono locali. Lo stesso discorso vale per melanzane, lattughe, meloni e altri ancora.
Ma che fine hanno fatto le varietà antiche italiane? Dove sono i pomodori tipici italiani e i loro semi? Gli ortaggi tipici nelle loro forme regionali? In alcuni casi si possono dire totalmente estinti: abbandonata la produzione di seme da parte delle ditte sementiere, sostituiti da varietà ibride adatte alle esigenze di un¹agricoltura sempre più meccanizzata e a un mercato di massa, sono stati distrutti dalla mancanza di azioni finalizzate alla loro conservazione. In altri casi sono invece rintracciabili presso anziani agricoltori che ancora li conservano nel loro orto personale. A queste varietà tipiche italiane si rivolge principalmente l'azione di Civiltà Contadina tramite i suoi Seedsavers, i 'salvasemi' di casa nostra.
In altre nazioni d'Europa e del Mondo le associazioni di Seedsavers hanno collaborato al salvataggio dal pericolo di totale estinzione di migliaia di varietà di piante ortive e alberi da frutto. Ogni Seedsaver si rende partecipe singolarmente di quest¹azione collettiva adottando nel proprio orto una o più varietà minacciate, mantenendola in vita, riproducendone il seme di anno in anno e, infine, distribuendone piccoli campioni ad altri conservatori come lui. Si tratta sempre di varietà non più commercializzate da anni, rare, a volte nemmeno conservate nelle banche semi istituzionali. Grazie alle loro reti di scambio di semi i Seedsavers rendono disponibile, a chiunque ne faccia richiesta, un'agrobiodiversità difficile anche solo da
immaginare. Oltre 4.000 le varietà di pomodoro, 1.200 i peperoni, 850 le lattughe, 200 di aglio, 3.500 i fagioli: questi sono solo alcuni dei numeri della rete dei seedsavers di oltreoceano; altrettanto succede in Europa con Arche Noah e le sue 8.000 varietà conservate e distribuite, le 4.000 di SESAM in Svezia e altrettanto fa HDRA in Gran Bretagna, Terre Vivante in Francia, Pro Specie Rara in Svizzera e così via in quasi tutte le nazioni d'Europa.
Ecco perché noi di Civiltà Contadina lanciamo l¹iniziativa di creare anche in Italia la rete che non c¹è, la rete dei Seedsavers: il nostro lavoro inizia da una CAMPAGNA DI ADOZIONE DI SEMI DI ANTICHI ORTAGGI ITALIANI: siamo pronti a costituire almeno un centinaio di orti conservativi, mettendo a disposizione di tutti quei volontari che si collegheranno alla rete dei Seedsavers di Civiltà Contadina dei semi di una varietà minacciata da erosione genetica affinché la adottino nel proprio orto familiare per permetterle di continuare a vivere. Salveremo così un pezzo della nostra cultura rurale, lo consegneremo al futuro assieme al suo gusto, al suo colore e a quella forma che rendono un ortaggio unico e irripetibile.

www.civiltacontadina.it
seedsavers@civiltacontadina.it