Viaggio in Tedeschia

Un giorno ci siam detti: i tedeschi sono ospitali?
Parrebbe una domanda da due soldi, ma detto fatto, ci siamo andati in quel paese. A documentare la cosa c'erano: Alberto Valloni 'Panorama', Fulvia Camisa 'Ciclismo', Tommaso Lorenzini 'Class', Silvano Moroni 'Agriturismo', Vania Brogi 'CdT'. E naturalmente Vegetali Ignoti. Così nessuno potrà dire che raccontiamo palle.

La nostra meta sulla cartina: Regensburg (Ratisbona come la conosciamo noi italiani), pittoresca cittadina posta dai romani nell'angolo che il Danubio forma nel suo punto più a nord. Ma non divaghiamo: diciamolo subito, giacché non siamo qui a cincischiare frottole: i tedeschi sono ospitali? Anche se non fa testo né statistica, a Regensburg, il giorno del nostro arrivo ci da
il benvenuto Heidy Böcker. Sarà il suo nome così simpatico o chissà che, ma essa c'ha accolti a casa sua preparandoci una colazione luculliana: affettati misti alla tedeschia, pane di ogni tipo, marmellate preparate con le sue stesse mani (tra cui una di mirtilli e rosmarino), uova sode, torta, macedonia e yogurt. E, ovviamente, caffè. Alla tedesca.

Apriamo una parentesi (scordatevi il caffè espresso all'italiana: non lo sanno proprio fare. Quando state in Tedeschia pigliatevi il caffè alla tedesca, che almeno è tanto, e quindi dura di più). Heidy è stata una vera fröilen.

Beh, a questo punto la missione era compiuta: abbiamo risposto di sì alla nostra domanda, riempito egregiamente lo stomaco, fatto quattro risate: saremmo anche potuti tornarcene in Italia. E invece no. Heidy c'ha tenuto a condurci alla scoperta del suo paese. 'Un vecchio detto', ci ha detto (scusate la ripetizione), 'sostiene che se non si è attraversato un ponte di
pietra, non si è incontrato un ebreo e non si sono sentite suonare le campane della chiesa, non si è stati a Regensburg'. Ci rimase in mente, giacché stranamente non sentimmo suonare manco una campana a volerlo, e di ebrei neppure l'ombra. Fateci sapere quando c'andate.

Unire cultura e tempo libero. Sembra un motto da depliant turistico, ma è proprio la verità per chi viene da queste parti. Sul campo vaste piste ciclabili permettono passeggiate e viaggi al di fuori del traffico, senza auto e motorette. Una vera pacchia, impensabile da noi. Pensate che a sinistra di Regensburg, si entra nel Parco Naturale dell'Altmühltal, tra paeselli incantevoli con le tipiche casette 'finte' (cioè, ben tenute, colorate, a traliccio e con il tipico tetto a punta), come Berching e il suo villaggio medievale, il monastero benedettino Plankstetten da qualche anno convertito al bio, dove coltivano vegetali e animali secondo le regole della natura (e vanno in auto con il loro carburante vegetale!), Kelheim, Eichstätt ecc ecc. Castelli, città fortificate, resti romani (dove possibile) e celtici. Si possono scegliere vari itinerari, come quella 'dei castelli' (ve ne sono oltre 50), 'dei re e degli imperatori' (collaudata nell'803 da Carlo Magno) ecc ecc.

Beh, comunque ci siamo fatti una bellissima pedalata nel Parco (ci sono più di 800 km di piste ciclabili immerse nel verde) e con un po' di tempo in più avremmo anche potuto vedere un esemplare di Volpatinger. Ma forse voi avrete più fortuna.

Heidy non è venuta a ciclare. Ci ha atteso in un giardino della birra col suo amico Alfred Beer. E sfatiamo un altro luogo comune. In Tedeschia non si mangia affatto male. La birra è buona e non si paga mai il coperto. E questo è tutto. Abbiamo ripigliato le DB e siamo tornati a casa. Purtroppo al governo c'era ancora il puffone.

Per informazioni cliccate qui:
http://www.regensburg.de
http://www.altmuehltal.com
http://www.berching.de
http://www.kloster-plankstetten.de
http://www.nuernberg.de
http://www.san-aktiv-tours.com
http://www.djh.de (ostelli gioventù)

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