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Equipèco Anno 6 Numero 22 inverno 2009-2010



Roger Hiorns, Seizure_Sequestro

Arianna Carcano



Trimestrale di arte e cultura


Sommario – Contents

Editoriale | Editorial

1_Agenda - La Giustizia di Afrodite
Diary - Aphrodite’s Justice
Carmine Mario Muliere

ARTE_Approfondimenti | ART_Deepenings
4_Conversazione con Giuseppe Morra
A conversation with Giuseppe Morra
Carmine Mario Muliere
26_Il Grand Tour: l’universo sensoriale
di Gayle Chong Kwan - Intervista
The Grand Tour: the Gayle Chong Kwan
sensory universe - Interview
Federica Mariani
30_Cities - Places visionnaires - Deadpan
Camilla Boemio
52_Un’estate, due scultori,
qualche pensiero tra terra e mare
Note su Herminio Hernandez e Nito Contreras
A summer. Two sculptors.
Some considerations between land and sea
Notes on Herminio Hernandez and Nino Contreras
Luca Arnaudo

ARTE_Focus | ART_Focus
14_53. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia.
Troppe critiche, poca attenzione
53rd International Art Exhibition La Biennale di Venezia.
Too much critiques before reflection
Arianna Carcano
20_Anish Kapoor – Royal Academy of Arts, London
Arianna Carcano
24_Saudek e Mannelli: Teneri Barbari
Saudek and Mannelli: Tender Barbarians
Genny Di Bert
36_Lucia Romualdi,
Gianluca Brogna
56__Roger Hiorns, Seizure_Sequestro
Arianna Carcano

ARTE E SCIENZA | ART AND SCIENCE
70_Parte XVI | Part XVI
Claudio Mazzenga

PROGETTI | PROJECTS
58_Thyssen Krupp Elevator - Premio di Architettura
Una Struttura simbolica in Za'abel Park - Dubai
Thyssen Krupp Elevator - Architectur Award
Tall Emblem Structure in Za'abel Park - Dubai
Dionisio Mariano Magni
72_Muliere, Biblioteca Libri d’Artista esemplari unici
Artists’ Unique Books Library
Rd

FOTOGRAFIA | PHOTOGRAPHY
78_Stefania Sandrelli, Omar Sharif
Timoteo Salomone

ARCHITETTURA | ARCHITECTURE
67_Giuliano Fausti
Luigi Prestinenza Puglisi - Anna Baldini

DESIGN
40_RISO, Museo d’Arte Contemporanea di Sicilia
RISO, Contemporary Art Museum of Sicily
Cinzia Ferrara

VIDEOART
38_Il Mundus Novus della videoarte
The New world of video art
Eleonora Carbone

SUONO | SOUND
46_Suono Rumore_Noise Sound
Piero Mottola
49_Opere ed emissioni_Works and Emissions:
Giuseppe Chiari, Piero Mottola
Patrizia Ferri

Jazztime
80_Billie Holiday cinquant’anni dopo
Billie Holiday Fifty years later
Walter Mauro

MINERALOGIA | MINERALOGY
82_Arte di Dio e della Natura
La donazione alla Sapienza del Comm. prof. Primo Rovis
Art of God and Nature
Donation to the Sapienza University by Comm. prof. Primo Rovis
Adriana Maras

TEATRO | THEATRE
74_Allalunalaloneh per mutare l’osservazione
Allalunalaloneh to change observation
Orazio Carpenzano
85_Assurdo io? Che assurdità!
Cento anni fa nasceva Eugène Ionesco,
il campione del cosiddetto «Teatro dell’assurdo»
Am I absurd? What absurdity!
Eugène Ionesco, the champion of the so called «Theater of the Absurd»
was born one hundred years ago
Severino Briccarello

RACCONTO | TALE
88_19° capitolo
Chapter 19°
Pirofilo

ARGOMENTI | TOPIC
92_La Chiusa. Soggetto cinematografico
The dam. A cinematographic subject
Valter Curini
94_La Dislocazione ovvero Finalità del muoversi
Dislocation or Aims for moving
Francesco Maurizio Pullara
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Roger Hiorns
Seizure_Sequestro 2008
A Jerwood/Artangel Commission HarperRoad, London
Courtesy Corvi-Mora, London

Roger Hiorns
Seizure_Sequestro 2008
A Jerwood/Artangel Commission HarperRoad, London
Courtesy Corvi-Mora, London

Roger Hiorns
Seizure_Sequestro 2008
A Jerwood/Artangel Commission HarperRoad, London
Courtesy Corvi-Mora, London

Un eterno bambino, sguardo vispo, viso giovanissimo, una mente difficile da fermare impossibile da catturare. A 33 anni l'artista di Birmingham Roger Hiorns invade la scena artistica londinese con l'installazione Seizure realizzata presso un complesso immobiliare in via di smantellamento nell'area di Elephant & Castle col supporto di Artangel, una organizzazione che realizza progetti speciali di artisti emergenti, che quest'anno ha proposto l’aggiunta dell'artista anglosassone alla lista dei quattro in gara per il Turner Prize 2009.
Seizure (o Sequestro) è il progetto più ambizioso di Hiorns, un intero appartamento invaso dalla scultura dell'artista; ed è proprio di invasione che si tratta, una scultura viva che irrompe e sommerge l'intero spazio abitativo, senza bisogno di alcun controllo o intervento da parte dell'artista. Il risultato è una specie di rivestimento dell'intera superficie di cristalli di solfato di potassio: una soluzione chimica versata all'interno della stanza e fatta solidificare nel giro di due settimane alla temperatura di 20 C. Al termine del processo il risultato è uno spazio completamente ricoperto di cristalli appuntiti di un colore specialissimo, direi una sorta di invasione blu alla Yves Klein, al quale sicuramente l'artista fa riferimento realizzando una scultura monocroma di grande impatto visivo.
L'impressione iniziale è quella di entrare a far parte di un modo magico, una realtà soprannaturale, ma se solo ci si sofferma un attimo sul materiale che ci circonda allora l'effetto cambia. Basti pensare che il solfato, comunemente usato per i test sull'anemia, è usato anche come potente veleno fungicida, perciò si tratta di una sostanza molto tossica. In effetti il titolo da subito dovrebbe allarmarci; SEIZURE significa sequestro perciò aggressività, ostilità ed infatti lo spettatore stesso prima di entrare viene messo in guardia sulla rischiosità del luogo che richiede particolare attenzione nel muoversi, i cristalli possono tagliare.

Roger Hiorns, da sempre ricorre a materiali insoliti per ottenere trasformazioni dagli effetti sorprendenti, in passato aveva già cristallizzato motori di macchine ed altri oggetti d'uso comune. Detersivi, disinfettanti, profumi, fuoco ed cristalli di solfato di rame sono la sua passione e sono necessari per ottenere effetti fisici e trasformazioni estetiche singolari. Ciò che più lo affascina è il procedimento di creazione completamente autonomo che la soluzione chimica innesta; la mancanza di controllo, l'assenza di intervento e quindi la purezza del risultato finale sono i suoi obiettivi principali.
L’opera in mostra alla Tate Britain è altrettanto innovativa, ma in senso opposto: non una crescita ed invasione ma una distruzione e scomparsa del soggetto in questione. Si tratta di una grande macchia di polvere che copre il pavimento di un'intera sala, tutto quello che rimane del motore di un aereo di linea che Hiorns ha polverizzato grazie ad un potente compressore.
La scelta di Hiorns tra i possibili vincitori del Turner Prize di quest'anno ci fa riflettere sull'andamento del flusso artistico corrente a Londra, l'ispirazione viene sempre e comunque dai grandi del passato. C'è parecchia cultura pop nei suoi lavori e, guarda caso proprio ora presso la Tate Modern ha luogo una mostra focalizzata sulla cultura Pop «Pop life, Art in a material world».

In conclusione l'esperienza è ciò che veramente conta, la struttura ora non è più casa ma è la messa in atto di un pensiero e di uno spirito interiori dell'artista stesso. È come quando un pensiero risultante da uno stato d'animo affetto da depressione degenera e si concretizza in un problema rilevante. Hiorns sente quest'opera come fortemente interiorizzata, come la rappresentazione materiale di un continuo crescere all'interno di se stessi, un ostinato e costante processo, quello della soluzione chimica, impossibile da fermare o da controllare. Il lavoro inoltre si mette direttamente in discussione con il complesso architettonico che lo ospita e con l'intero quartiere, il suo crescere silenzioso, incontrollato e direi quasi invasivo si rapporta direttamente con ciò che accade all'interno dei piccoli appartamenti dell'area. L'occhio inesperto e straniero del visitatore occasionale vede solo un quartiere all'apparenza disabitato, abbandonato, privo di vita, qui tutto sembra uguale, in realtà molte vite si nascondono all'interno di queste anguste abitazioni, piccoli spazi per un gran numero di persone abituate a vivere a stretto contatto, circondate dalle stesse mura, legate alle le stesse idee senza via di fuga. A noi però non è concesso entrarne a conoscenza, la distanza e l'isolamento permette loro di studiarci da lontano e di crescere isolati dal resto del mondo, forse per proteggersi da un mondo a loro non ospitale. Hiorns non crede in questo stile di vita, gli è sempre stato diffidente, per questo cerca attraverso la sua opera di innestare una silenziosa invasione dall'interno, per smantellare ciò che non funziona, per dimostrare che questo ideale di vita in realtà non può funzionare e che il valore che qui viene attribuito al collettivismo in realtà distrugge l'individualismo.
La sua critica parte dal confronto scontro con la struttura architettonica del complesso, realizzata con buoni intenti allo scopo di offrire sistemazioni economiche alla società più povera, ma che in realtà non ha fatto altro che impedire una personale espressione dell'individualità che ogni persona possiede. Nell'insieme l'approccio di Hirons si presta più ad una ricerca filosofico sociale che non artistica, nonostante ciò con la sua installazione è riuscito a creare qualcosa di magico all'interno di quest'area urbana tardo-modernista rifiutata e screditata.

(L'intera struttura verrà demolita al termine della mostra)