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Equipèco Anno 8 Numero 27 primavera 2011



Mikalojus Konstantinas Čiurlionis

Nila Shabnam Bonetti

k a t A R S i s Rinascite Contemporanee



Trimestrale di arte e cultura


SOMMARIO - CONTENTS – 27
EQUIPèCO Anno | Year VIII n.27 - 2011


In copertina | Cover stories
1. Stefano Arienti e Christiane Löhr
Terre
gesso e cristalli di vetro, 2010-2011
2. Remo Salvadori
Non si volta chi a stella è fisso
marmo bianco, 2011
© Agostino Osio
Courtesy: Fondazione Hangar Bicocca, Milano
3. Enzo Cucchi
Manifesto per la campagna COSA VOSTRA promossa
dall’AMACI, 2011. Courtesy AMACI, Bergamo


ARCHITETTURA | ARCHITECTURE
4_ Architettura Cinese
Chinese Architecture
Carmine Mario Muliere
69_SPIELRAUM
Omeopatia del rischio_Risk homeopathy
Rd


PROGETTI | PROJECTS
18_Museo del 900
Museum of XXI Century
Luca Maffeo
22_ Modernità e campo dell’arte:
la riflessione sulle persone
Modernity and Art Field:
a reflection on the people
Raffaele Quattrone
28_k a t A R S i s RINASCITE CONTEMPORANEE
Mikalojus Konstantinas Čiurlionis

34_Hangar Bicocca - Terre vulnerabili
Nila Shabnam Bonetti
50_Il tempo della pittura: La sensualità veste l’arte
The timeless time of painting: Sensuality dresses art
Bruno Ceccobelli
64_Se la cultura diventa una sfida…
If the culture becomes a challenge…
Elisabetta Castiglioni


ARTE | ART
53_Manfred Jacob Vogt
Viaggio in Italia_Italian Journey
Silvia Sfrecola Romani
54_COSA VOSTRA
L’arte del presente è l’anima del futuro: nutriamola
The art of the present is the soul of the future: let’s nourish it
Rd
58_Identità Soppresse_Suppressed Identities
Enrico Smith
70_Ciriaco Campus. Fabrik Deutschland
71_Salvatore Arancio. Shasta
Rd
82_Antonella Masetti Lucarella - Fil Rouge
83_TTOZOI: L’estetica delle muffe_The aesthetics of mould
Cynthia Penna Simonelli
84_BLACKATCHA... once again
Mark Steven Greenfield


EDIZIONI | PUBLISHING
46_Flavio Ermini
Il Matrimonio del Cielo con la Terra
75_Luca Andreoni
Non si fa in tempo ad avere paura_There’s no time to be afraid
Rd


MUSICA | MUSIC
40_Da Popular Games a Nuragas - Sound Design e Forma
From Popular Games to Nuragas - Sound Design and Musical Form
Max Fuschetto - Donato Zoppo


EVENTI | EVENTS
63_Signum Foundation - Venezia
Un sabato con Equipèco a Palazzo Donà
72_Festival Italiano in Bahrain, Centrica - Istituto degli Innocenti
73_I Martedì Critici
Rd


INTERVISTA | INTERVIEW
66_L’Avventura progettuale_The Planning Adventure
Intervista a_Interview with Domenico Di Baldassarre
Walter Curini
86_Giacomo Giovannetti.
Intervista_Interview
Federica Mariani


74_GALLERIE | GALERIes
Z2O Galleria Sara Zanin, Tea Mäkipää - Domesticated Nature
Mondo Bizzarro Gallery, THE NEW LOST GENERATION
Ingresso Pericoloso, Zaelia Bishop
76_Comune di Chiasso - m.a.x. museo, PIRANESI. Opera grafica
Galleria d’Arte Maggiore, MORANDI - Le Ragioni della Forma
Otranto - Castello Aragonese, Oltre Dalì
Istituto Slovacco a Roma, Erik Binder
77_MILANO - Amy-d Arte Spazio, Duvier Del Dago e Mirko Nikolić
Wiesbaden - NKV, Takahiro Iwasaki
Roberta Colafranceschi


ARGOMENTI | TOPICS
68_TransArchitettura
Giulia Smeraldo
78_Sulle tracce del museo_On museum’s trail
Alice Maritan
90_SEMIOTICA_SEMIOTICS
Processo artistico e linguaggio verbale
Artistic process and verbal language
Valeria Biacioni


FOTOGRAFIA | PHOTOGRAPHY
88_ Ritratti_Portraits
Timoteo Salomone


JAZZTIME
91_Franco D’Andrea, jazzista esemplare
Walter Mauro


POESIA | POETRY
92_Le Abitazioni della Poesia_Poetry’s Homes
Andrea Inglese
Flavio Ermini


94_LIBRI_BOOKS
Rd
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n. 32 estate 2012


Mikolaius Konstantinas Čiurlionis
Calma, 1903-1904
Pastello su carta, 42,2×72,7 cm
Museo Nazionale d’Arte di Kaunas
Courtesy Fondazione Mazzotta

Alessandro Giampaoli
Deiwo V
Stampa a pigmenti su carta cotone da negativo, 2009 (esemplare unico)

Marco Carli Rossi
L’adolescenza dei fatti
40×48,5 cm, tecnica mista su carta, 2011
Courtesy dell’artista

Mi alzo alle sette e anche prima,
ho tanta voglia di dipingere che non riesco mai a smettere.
Lavoro per 10 ore al giorno e anche più.
Ma è un lavoro questo? Il tempo passa senza che io me ne accorga,
e viaggio lontano, oltre gli orizzonti del mio mondo immaginario,
che forse ha del miracoloso, ma nel quale sto bene.

(Mikalojus Konstantinas Čiurlionis)



Qualche sera fa ho avuto il piacere di venire guidata da Alessandro Giampaoli (Pesaro, 1972) nella sua mostra personale Deiwo, presso MC2 Gallery. Considerato che vorrei parlare prevalentemente di Mikalojus Konstantinas Čiurlionis (Varėna, 22 settembre 1875 – Pustelnik, 10 aprile 1911) c’è da chiedersi come nasce l’associazione tra un artista che nel 2011 ha presentato un progetto fotografico in bianco e nero e un maestro lituano del colore dei primi del Novecento.


Deiwo è un lavoro sul tentativo e sul raggiungimento del contatto tra l’uomo e l’Assoluto, che si manifesta dirompente come luce sacra inondando tutta la superficie, avvolgendo le figure, rese piccole al cospetto di tale forza. Credo che oggi sempre più artisti giovani si stiano confrontando con il misticismo percependolo come nuovo stimolo per se stessi e la collettività. Mi spiego, superata l’epopea del Pop e l’estenuante, nonché stucchevole, speculazione della sua fase Post, la parodizzazione alla Paul McCarthy ha fatto il suo tempo e il mondo intero è senza dubbio pronto a ricevere altro dall’arte contemporanea.


L’indebolimento dello spirito a favore della materia, l’avere al posto dell’essere, il nulla dilagante, l’incapacità delle istituzioni religiose di fornire risposte, tutto concorre a gettare l’uomo nello sconforto. Gli artisti percepiscono questo senso di precarietà e l’approccio al tema muove tra esperienza individuale, ricerca antropologica e suggestione popolare. Una delle mostre che ho trovato più apprezzabili e d’ispirazione per i giovani artisti alle prese con tali tematiche e proprio quella di Čiurlionis, pittore e compositore lituano che visse una breve ma intensa vita a cavallo tra Otto e Novecento. Si tratta di una pittura simbolista, assonante con quella magia che già troviamo in William Blake, dal tratto similmente vivo e vibrante, ma con atmosfere pacate, senza tempo che trovano ispirazione in Arnold Boecklin e nella pittura romantica.
Čiurlionis amava perdersi nei boschi come Caspar David Friedrich, ascoltando il canto della natura, luogo privilegiato d’ispirazione. E c’è un’affinità con alcuni suoi contemporanei come Maurice Denis, Segantini e Previati. La poesia pittorica del disciogliersi delle forme, che filamentose sfumavano verso l’assoluto, faranno da scuola alla pittura astratta e a quell’approccio al colore come veicolo trascendentale, dal primo Mondrian a Rothko, per intenderci. L’artista lavora a pastello e tempera su piccole tele dense di movimento, leggerissime grazie alla scelta di colori dai toni bassi, prediligendo gli equilibri ai contrasti cromatici.


L’approccio di Čiurlionis è volto a mostrare e condividere un’interiorità in grado di cogliere la magia presente nel paesaggio e nella natura, Gabriella di Milia, curatrice della mostra e studiosa dell’artista, scrive: ≪In lui vediamo coesistere due attitudini antagoniste: da una parte ha l’aspirazione a identificarsi con una legge armonica superiore, che si riflette nell’unità di tutto il creato; dall’altra accoglie l’esperienza di Wundt che aveva concentrato la sua attenzione sul vissuto individuale di ogni soggetto per determinare in quale direzione andassero le associazioni inconsce suscitate dalle impressioni e dalle sensazioni≫.


Questo tratto ingenuo, emotivo, il lento dissolversi delle fantasiose architetture nella luce, sfumandone i contorni come solo il ricordo e l’immaginazione sanno fare, pongono l’interlocutore in un dialogo privilegiato e intimo con l’artista, il cui grande merito è quello di saper evocare atmosfere che appartengono a un patrimonio archetipo universale.
L’interesse per la tradizione egizia e indu, l’approccio coi i Veda, gli studi astrologici (serie dedicata ai segni zodiacali) sono le basi su cui si edifica tutta la produzione dell’artista.
E poiché si parla in tale sede di contemporaneo, torniamo a Milano, XXI secolo, Čiurlionis e la sua pittura hanno fatto scuola anche qui. Tra i giovanissimi contemporanei eredi dell’artista vorrei menzionare l’attinenza tra il maestro e Marco Carli Rossi (Milano, 1979), così stretta che merita d’essere citata. L’artista predilige la carta, su cui scioglie il colore che, liquefatto, prende forme animali e vegetali, disciolte ma energiche, attingendo da una mitologia personale, frutto di una ricerca che interseca esperienza individuale e immaginario collettivo. La pratica artisticasi avvicina molto a quella di Čiurlionis, proiettandosi in un trascendente abbandono creativo, a cavallo tra sogno e realtà. In questo caso, ancora più del solito, godetevi le immagini!