Sara Rossi

Sullo statuto dell'immagine lavora da tempo Sara Rossi che qui espone un nuovo video costituito da l'immagine della cima di una di quelle grandi torri-antenne per telecomunicazioni che sempre più spesso sono presenti nel panorama delle periferie delle grandi città. L'immagine è in movimento, un lento dondolio irregolare accompagnato dal sordo rumore di una boa del porto di Genova, il tutto immerso in una nebbia artificiale. Il monitor è poggiato a terra, così che il movimento della torre contrasti con l'immobilità del pavimento, in modo da accentuare la sensazione di destabilizzazione che si prova a vederlo, il rumore sordo della boa nell'acqua penetra direttamente nel ventre dello spettatore aumentando la sensazione di leggera nausea che ne impedisce una visione prolungata.

Il video trasmette una forte sensazione di incertezza, una precarietà che sfocia nella insostenibilità di un equilibrio che non si riesce a trovare spiazzati da un movimento che non è mai uguale a se stesso, quindi imprevedibile, da un rumore ancestrale e penetrante, da una nebbia che cela e svela. Mettere in discussione ciò che si vede, negare lo statuto stesso dell'immagine rappresentandone i mezzi con cui la si trasmette nel mondo contemporaneo, immergere questo simbolo in una nebbia e in un movimento artificiali, far perdere il punto di orientamento, mettere in discussione il punto di vista, ci suggerisce riflessioni intorno allo statuto della vista, intesa come elemento oggettivo di rappresentazione della realtà e intorno al valore dello sguardo, inteso come elemento soggettivo per la stessa produzione e sin troppo ignorato nell'esperienza conoscitiva contemporanea.

B.P.










 
   

Sara Rossi, Smog,
video, durata 3', 1999

 
   

Sara Rossi, Smog,
video, durata 3', 1999

 
   

Sara Rossi, Smog,
video, durata 3', 1999