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Arte contemporanea Anno 2 Numero 6 marzo-aprile 2007



Intervista a Daniele Colossi

Patrizia D'Agostino

chiari&geniali: percorsi nell'arte contemporanea



bimestrale di informazione
e critica d'arte


Afro
Italia/America
Incontri e confronti

Chiari e Geniali
8 percorsi nell’Arte Contemporanea



Jasper Johns
An Allegory of Painting

Mondrian

Paul Klee
Teatro Magico

Villeglé
Il Décollage di un Grande
Maestro

Daniel Spoerri
Non per caso

Titina Maselli
La Poetica della Modernità

Vasco Bendini
Opere 1950-2006

Essenziale All’Arte

Franco Vaccari
Col Tempo

Elio Marchegiani
Linee di Produzione
1956-2006

Hermann Nitsch
H - Acktivism

Street Art
al Pac di Milano

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Katiuscia Biondi Giacomelli
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: Francesco De Molfetta, Gazza, 2007, tecnica mista

Aldo Mondino, Piazza Vittorio, 1965-1972, acrilico e tecnica mista, cm. 120 x 120

Mimmo Rotella, Circo Orfei

Inaugurato con una mostra curata da Walter Guadagnini, nel settembre 2005, il Nuovo Spazio espositivo della Galleria Colossi Arte Contemporanea, a Chiari, in provincia di Brescia e a metà strada tra Bergamo e Milano, nasce da un amore per l'arte che prosegue da oramai tre generazioni e che si traduce in dinamico punto di riferimento non solo per collezionisti e artisti, ma anche per un pubblico di appassionati e per chiunque voglia farsi trasportare dal cangiante mondo dell'arte contemporanea.
Forte di un'esperienza più che trentennale, Daniele Colossi lavora affiancato dall'entusiasmo contagioso della figlia Antonella, e nell'ultimo anno dalla dottoressa Bignotti, valido supporto nella preparazione delle mostre, nei cataloghi e nei testi critici.
L'intervista che segue, rivolta a Daniele Colossi "sotto la supervisione" di Antonella, sempre presente accanto al padre, prova a ricostruire la storia e a chiarire gli intenti che animano l'intensa attività della Galleria.

Come nasce la tua Galleria?
Nasce da una serie di necessità, personali, affettive e prima ancora… Spaziali. Nel senso che agli inizi degli anni Settanta mia madre Antonietta iniziò a guardare con crescente preoccupazione l'accumulo di splendide opere d'arte che mio padre Luigi, collezionista, portava in casa. Ricordo i dipinti che si spostavano in casa, amici che arrivavano e volevano comprare e dunque anche mobili che dovevano cambiare la loro posizione per occuparne un'altra. Era un continuo trasloco... Così pensò bene di creare un luogo dove sistemarle, le opere, e proporle anche al pubblico… Da una Galleria all'altra, quella che ho da poco aperto è il riflesso di quanto finora ho vissuto e imparato, e l'inizio di qualcosa di nuovo, proiettato in avanti.

La Galleria era già specializzata nel contemporaneo?
No, è partita muovendosi in un ambito più tradizionale, figurativo. Negli anni ho poi frequentato gli studi di Aligi Sassu, Michele Cascella, Renato Guttuso, Salvatore Fiume, tanto per citare qualche nome. Il salto ai linguaggi artistici successivi è stato necessaria e personale evoluzione del gusto, ma anche provocante e provocatorio desiderio di confrontarmi con forme e non-forme più concettuali, difficili, che sentivo tuttavia sempre più "vicine". Sono molto legato al ricordo di Mimmo Rotella, che sono andato a trovare fino alla fine, nel suo atelier milanese, e che ero riuscito ad invitare anche a Brescia, all'Accademia di Belle Arti, per far conoscere ai giovani una delle più grandi figure della nostra storia dell'arte contemporanea e di quella internazionale (vi ringrazio, quindi, di dedicare una copertina della rivista al Maestro, con un'opera che rivela questa forte collaborazione, tanto che il numero telefonico che compare nello strappo in basso corrisponde a quello…del mio cellulare!)

Perché restare in provincia? Riscontri delle risposte positive da parte del paese?
La nostra Galleria è sempre rimasta a Chiari, il luogo dove sono nato e cresciuto. Ho aperto questo spazio nel cuore pulsante del paese: la gente va e viene, in mezzo ai colori vivaci del mercato, in mezzo al vociare dei fine settimana, delle mattinate di lavoro e delle sere di festa: spesso si ferma, per sbirciare all'interno della mia vetrina le "cose bizzarre" che via via espongo. Provocare, vedere le reazioni stupite, i sorrisi e gli interrogativi dei passanti, degli amici…non so neppure io spiegare quanto mi piaccia osservare le loro diverse reazioni! Essendo aperti anche il sabato e la domenica, abbiamo inoltre creato un punto di ritrovo, un polo d'attrazione per collezionisti e amici che vengono volentieri da noi, per bere un aperitivo, per fermarsi a pranzo o a cena - siamo così vicini alla Franciacorta! - o anche a parlare per ore di arte. Così mi capita spesso di ospitare in Galleria collezionisti che non si conoscono tra di loro perchè vengono da città diverse…Però ci si siede tutti insieme, si parla e si finisce per socializzare, creando un clima molto positivo che nasce da un interesse, da una passione che accomuna tutti.
Insomma siete aperti sette giorni su sette...
Praticamente sì anche se, spesso, ci alterniamo nella sede di Chiari, tranne il fine settimana, dove siamo tutti e tre presenti: viaggiamo moltissimo, ci spostiamo continuamente, per fiere, mostre, esposizioni: la ricerca del nuovo, la scoperta di opere, la necessità di aggiornarsi sempre su quanto accade nel panorama contemporaneo - oggi sempre più in rapida evoluzione, e sempre più ricco di sfaccettature - non possono mai passare in secondo piano…

Quali sono le mostre che hai fatto nel corso di questi anni che ricordi con maggior piacere?
Devo dire che, innanzitutto, mi danno sempre moltissima soddisfazione le esposizioni organizzate sull'opera di un artista anche importante, che ancora non ha raggiunto prezzi eccessivi, che è ancora da scoprire e che dunque dà soddisfazione anche al collezionista: mi vengono in mente la mostra che ho realizzato su Gianni Bertini, nell'inverno del 2006, e che ha dato luogo alla grande riconsiderazione di un artista geniale ingiustificatamente dimenticato; o alla recente mostra su Pino Pascali, altro personaggio a 360° del panorama artistico degli anni Sessanta destinato ad anticipare numerosi linguaggi successivi.
Raccontare la storia di un artista per me vuol dire non solo curare l'esposizione delle opere per la mostra, ma lavorare sulla sua storia, recuperare un passato che ha ancora molto da dire, quale quello degli anni Sessanta e Settanta, momenti magici dove si sono gettate le fondamenta di tutti i percorsi successivi.
In effetti voi realizzate sempre cataloghi molto ricchi e completi…
Il catalogo è l'unica cosa che ti resta di una mostra; è un contributo alla storia; è un dono che fai al collezionista e all'appassionato; è l'unico mezzo per ricordare il passato e capire il presente. I nostri cataloghi sono particolarmente curati - e hanno delle caratteristiche direi esclusive: il supporto multimediale del dvd che contiene un'intervista rivolta direttamente all'artista ed a personaggi del mondo della critica e dell'arte a lui vicini; il retro che si chiude con una frase appositamente realizzata dall'artista per la mostra o, nel caso di una collettiva, da un rappresentante significativo del gruppo; e poi la riproduzione di tutte le opere esposte, a piena pagina, complete di didascalie accurate…ogni mostra come un viaggio, allora, e infatti al termine di ogni testo introduttivo al catalogo concludo con un "Seguitemi…"!
D'altra parte, vorrei aggiungere, curo anche molto il sito internet, www.colossiarte.it, lo arricchisco con schede sui singoli artisti che tratto, lo aggiorno ogni settimana, vi pubblico i testi delle mostre in Galleria… Perché vorrei che fosse una sorta di seconda galleria, virtuale, cui tutti possono accedere ed essere aggiornati…O solo, dopo una giornata di lavoro, a sera, accedervi per farsi trasportare nel mondo dell'arte!

Questo per quanto riguarda gli artisti ormai "accreditati"… ma per i giovani talenti?
L'attuale panorama artistico richiede molta attenzione, o forse è meglio dire un intuito particolare e tantissima competenza, perchè l'intuito da solo non basta. Io e mia figlia ci confrontiamo costantemente, ci scambiamo idee, riflettiamo… Ritengo che soprattutto negli ultimi tempi ci siano in giro nomi e opere di giovanissimi dai prezzi davvero esorbitanti, frutto di meccanismi di mercato e di mode passeggere…io credo di lavorare con tanta passione, ma, parimenti, con il rispetto verso il collezionista; quindi cerco di riflettere sempre con attenzione, e di proporre cose valide… Nel tempo.

Qual è la prossima esposizione che avete in programma?
Il prossimo progetto è una grande mostra che si terrà alla Villa Mazzotti a Chiari, in collaborazione con il Comune di Chiari e, come tutte le altre mostre che fino ad oggi ho inaugurato, posta sotto il patrocinio del Senato della Repubblica; è una splendida villa in stile liberty, uno spazio pubblico ambito e davvero meraviglioso, con oltre venti sale espositive, alcune immense, ed un parco secolare, che ci è stata messo a disposizione dal Comune per due mesi all'anno. L'anno scorso avevamo organizzato una mostra sulla Poesia Visiva, intitolandola "Poeti XXL a Chiari": un gioco di parole che riprendo nel titolo della mostra di quest'anno, "CHIARI & geniali - 8 percorsi nell'arte contemporanea", facendo sia un omaggio al luogo dove lavoro e all'amministrazione comunale che mi ha sempre dato carta bianca nell'organizzazione di eventi di grande impegno e richiamo pubblico, sia provocando un gioco di parole fra la genialità degli artisti esposti e la "chiarezza", nel senso di coerenza, dei loro percorsi artistici. Con questa mostra, giocata appunto su otto "stazioni", dal tema molto più ampio rispetto all'anno scorso, ci prefiggiamo proprio di mettere a confronto gli anni Sessanta con i giovani di oggi, linguaggi di ieri e nuove forme espressive, presentando artisti di indubbio valore culturale, veri e propri miti di tutte le epoche: come Mimmo Rotella, messo a confronto, sul tema della bellezza, con Andy Warhol. Ovvero, le Marilyn del primo, realizzate per le poesie di Alda Merini, e la provocante serie dei travestiti Ladies and Gentlemen del secondo. Poi c'è Bertini, che ho provato a far dialogare con Eros Bonamini, artista concettuale veronese, sul tema del Tempo come Spazio e come Materia, dunque sui grandi concetti dell'arte di tutti i tempi; c'è una sezione fortemente voluta da Antonella, sull'Arte ironica, con Pascali e Mondino, insieme ai giovani Destito, minimalista, e De Molfetta, autore di minuscole installazioni narrative dai titoli e dai personaggi…spiazzanti. Poi ci sono Sergio Dangelo e Cesare Peverelli, insieme sull'onda del surrealismo degli anni Cinquanta… Insomma, a volte giovani artisti non solo dal punto di vista anagrafico, ma anche perchè non sono stati ancora scoperti dal mercato o veramente capiti dalla storia dell'arte… Ed è su questi, come su Claudio Olivieri anni Sessanta, che voglio scommettere stavolta!

Sono stati scoperti da voi questi giovani artisti?
Sono artisti che magari già operavano, ma che ancora, a parere nostro, erano da presentare per quello che veramente facevano, e da rilanciare allora con un significato più veritiero, in modo più appassionato.
Tra questi, per esempio, Beppe Bonetti, unico bresciano partecipante a questa manifestazione ed esponente della corrente della Metarazionalità: artista complesso, amato e recensito da Gillo Dorfles in più occasioni, fautore di un ripensamento del razionalismo che si traduce in opere di una potenza plastica e cromatica davvero incredibili… "…e poi - interviene la figlia, Antonella - il gruppo del Movimento Artistico del Mediterraneo, rappresentato dai ceramisti Laveri, Coville e Moya, abilissimi scultori: il primo si esprime con enormi oggetti neo-pop come questi rossetti (allo stand c'erano esposti dei rossetti in ceramica di varie dimensioni ed è proprio a questi che Antonella allude n.d.r).. Coville crea sculture e totem accattivanti, animalesche, uscite dalle fiabe e dall'espressionismo; Moya crea un alter ego che si declina in tutti i materiali, dalla pittura all'installazione…"
"Ci interessa vedere come "il nuovo e il vecchio" possano essere riproposti in un unico contesto - riprende Daniele - vedere come un nome importante, come quello di Dorfles per esempio, che scriveva dal secondo dopoguerra, si approccia nei confronti di un nuovo artista. Ma questo è anche un modo di trovare nuovi spazi nel mercato, anche commercialmente parlando, mettendo in mostra artisti che non sono ancora inflazionati. Tra questi voglio infine ricordare un altro gruppo che sarà alla mostra CHIARI & geniali: i dieci artisti di GASP!, che, partendo dalla riflessione sulla Pop Art, lavorano al motto Arte per tutti!, si firmano con numeri "parlanti" come 313, l'auto di Paperino; 4462: 44 gatti in fila per 6 col resto di 2; 911: la Porsche che mi comprerò diventato famoso…Una provocazione bella e buona: non si compra l'autore, si compra l'opera e dunque non si deve essere influenzati dalla firma per comprare quello che piace veramente! Pur lavorando con linguaggi diversissimi, fotografia, collage, fumetto eccetera, si danno solo due regole molto accattivanti: i quadri hanno tutti la stessa dimensione e sono venduti a un prezzo politico che parte da cento euro… Come vedi è una continua evoluzione che nasce dal passato, sempre…ora però vedremo cosa accade da questo "incontro sul ring" di CHIARI & geniali…!