AI MAGAZINE Anno 4 Numero 36 febbraio 2010
Linguaggio e comunicazione dei murales: l’Arte diventa opinione attiva a Belfast e Derry.
Linguaggio e comunicazione dei murales: l’Arte diventa opinione attiva a Belfast e Derry. Raccontata da The Bogside Artists, gruppo ispirato dalle tematiche sociali dell’Irlanda del Nord.
La tematica clou del recente dibattito europeo riguarda l’ingresso della Turchia nell’UE, osteggiato da alcuni per le lacune nel rispetto dei diritti umani. Siamo certi che in tutti gli attuali territori dell’UE tali diritti siano rispettati? Che dire delle Contee dell’Irlanda del Nord? La violazione britannica dei diritti civili e politici in queste terre è ancora oggi pressoché assente dal dibattito politico e i media veicolano rare informazioni. Come reazione a questo silenzio è sorto nell’Irlanda del Nord il fenomeno sociale ed artistico dei Murales indipendentisti come comunicazione che salda arte ed impegno civile.
A colloquio con gli autori dei murales si ascolta il dolore per quanto si siano a lungo taciuti i tragici eventi causati dalla dominazione britannica in terra irlandese: il Bloody Sunday, il sacrificio degli Hunger Strikers, le leggi liberticide per consentire l’incarcerazione senza processo, la negazione di opportunità occupazionali e diritti civili. Per rompere il silenzio nasce il fenomeno dell’artista guerriero, dell’artista armato le cui armi sono i colori, le bombolette spray, il pennello, i simboli da tracciare ed una parete sulla quale imprimere il proprio grido di libertà, la memoria storica e la richiesta di rispetto dei diritti civili.
I murales di Belfast e Derry lanciano un messaggio politico duplice: sono contemporaneamente mezzo di rivendicazione territoriale e mezzo di espressione politica. La prima funzione è espletata anche con l’uso semplice e veloce di simboli e colori come, ad esempio, il bordo dei marciapiedi colorato con l’arancione, il bianco ed il verde della bandiera d’Irlanda.
La seconda funzione, di messaggio politico, avviene tramite la realizzazione di opere complesse con una combinazione di colori, lettere e immagini di dimensioni maggiori solitamente realizzata sulla parete esterna di una casa con la collaborazione e disponibilità dei suoi abitanti. I temi di queste opere rappresentano i momenti cardine della storia delle Contee del Nord e riflettono anche l’evolversi della situazione politica. I murales di Belfast e Derry uniscono la rappresentazione di tematiche locali con tematiche indipendentiste di altri popoli e dalle pareti dell’Irlanda del Nord si leva un grido di libertà che valica i confini delle nazioni, delle razze, e delle religioni.
Il nazionalismo irlandese non diviene fattore di chiusura ma fattore di coesione, non guarda in cagnesco ciò che è altro da se preferendo abbracciare in una patria comune tutti coloro che lottano per la propria indipendenza.
L’opera di questi writers afferma, inoltre, un concetto d’arte non commerciale che, scavalcando i circuiti dei galleristi, propone un uso di forme, colori e spazi come supporto di giustizia sociale, memoria storica, perpetrazione dell’identità, amore per la patria e richiesta di un futuro migliore. Non si tratta dell’arte per l’arte che insegue solo il bello ma di arte che unisce estetica e contenuto offrendosi gratuitamente a tutti come è prerogativa della Street Art. Questi murales, anche in virtù di simbologie celtiche in essi incluse, rievocano la sacralità degli antichi templi pagani fruibili all’intera comunità e divengono dolmen politici che quotidianamente esprimono aspirazioni collettive nel silenzio dell’Europa. Oggi la comunità di artisti nordirlandesi non è impegnata solo nella realizzazione di nuove opere ma anche nel mantenimento delle precedenti perché come affermano The Bogside Artists: “le mura stesse delle case ci hanno detto cosa dipingerci e come, e il fatto che i murales abbiano vinto la sfida del tempo significa che avevamo ragione”.
Nicola Guerra, PhD fellow at the University of Turku - Dipartimento di italiano, Finland.