Juliet Anno 34 Numero 166 febbraio-marzo 2014
Dei & Eroi
Cosa poco comune nel mondo della fotografia, l'artista olandese Brigitte Vincken è una donna che punta il suo obiettivo principalmente su modelli maschili, comprese figure giovanili “dalla pelle bianca come il latte e gli occhi pieni di speranza, e uomini adulti su cui si possono notare i sottili segni della maturità”. La sua attuale mostra presso Impact Hub (via Cavana 14) a Trieste, intitolata Dei & Eroi, presenta 13 recenti fotografie di nudi maschili fatti posare nel suo studio, ed una serie in cui sculture marmoree greche e romane di inestimabile valore sono state trasportate in elicottero per essere poi fotografate nei paesaggi innevati dell'Engadina, tra le Alpi svizzere. Nel lavoro della Vincken, in un battitto di ciglia, forme prima senza vita diventano dinamiche.
“Ero interessata a modificarne la percezione, per vedere le statue da un'altra prospettiva. L'integrità dell'originale va rispettata, stava quindi ai modelli reinterpretarne il contenuto drammatico”
La serie presenta un archivio di contrasti cristallizzati. Il bianco marmo chiazzato di una delle statue si staglia contro il bianco immacolato della neve sullo sfondo. Il busto de Il Pensatore ritrae un uomo anziano, dai lineamenti duri e segnati dal tempo. In una delle sue immagini, Vincken ha posato un velo trasparente attorno al suo volto. D'un colpo il busto diviene femminile e delicato. “Non si può più capire se egli è mortale oppure immortale,” dice la Vincken. “Effimero o eterno.”
Colti nei cangianti raggi del sole, l'intensa luce si riflette anche dalla neve sottostante. Siamo abituati a vedere le statue classiche esibite nelle condizioni statiche di un museo, sotto fari artificiali. In questo progetto, le statue greche e romane acquistano un nuovo senso vitale, reminiscente il mito di Pigmalione, o il racconto di Flaubert su di una statua di Afrodite che prende vita e schiaccia il suo ammiratore. In alcuni video e fotografie, i modelli tengono in mano o cingono le sculture classiche, agendo in maniera opposta alla loro usuale presentazione come opere inavvicinabili in mostra in una galleria d'arte.
La mostra di Trieste comprende un video “making-of” girato da Stefano Cigada, in cui egli registra il processo di trasferimento delle statue via elicottero e la loro installazione sulle distese innevate. Le sculture eroiche di Apollo, Tiberio, un satiro, Afrodite, una Venere parzialmente velata e porzioni frammentarie rappresentanti un torso venato, una spalla muscolosa e le gambe di un guerriero morente della Grecia del V secolo a.C. sono state messe a disposizione dall'apprezzato antiquario svizzero Jean-David Cahn di Basilea.
Nei ritratti di studio della Vincken, i diversi modelli maschili interagiscono con le statue. Il performer giapponese Sai Kijima, delinea lo spazio dietro ad un busto usando il suo corpo per tracciare una serie di ampi archi, trasformandosi in un'atletica ombra danzante. Allo stesso tempo, Kelvin Braam, un deejay e compositore olandese, tiene in mano le sculture di un coniglio e di un gallo. Queste sculture romane venivano tradizionalmente donate come pegni d'amore tra uomini. Contro la pelle scura del modello, diventano ancor più sensuali e carichi di erotismo.
“Se si guarda al Satiro, è iper-mascolino,” aggiunge la Vincken. “È incredibile come più di 2.000 anni fa, lo scultore abbia potuto rendere la pietra così sensuale ed elegante. Sono abituata a lavorare nella moda, con modelli e movimento. Anceh nelle fotografie di Apollo, lavoro con un uomo stupendo, che però si dà il caso sia davvero immobile. Scattando in montagna, il cielo e la luce continuavano a cambiare, quindi ho dovuto semplicemente aspettare che succedesse la giusta magia con le nuvole e il sole. Alla fine, è quasi un oggetto del desiderio”
Con base a Milano ed Amsterdam, Brigitte Vincken è specializzata nella produzione di immagini in bianco e nero, tecniche digitali, moda maschile, ritrattistica e fotografia nautica. Ha scattato ritratti del Dalai Lama, Roberto Cavalli, Lucio Dalla, Larry Ellison, Leonardo Ferragamo e Carlo Riva. Nel campo della moda ha puntato il suo obiettivo su modelli come Bregje Heinen, Leandro Maeder, Nimue Smit, Casey Taylor e Marlon Teixeira, con incarichi editoriali per Condé Nast, Pelican and Hearst. Negli anni '90, Vincken ha frequentato l'Accademia di Fotografia (Fotogram) di Amsterdam, dove ha studiato gli aspetti teorici della fotografia. Non c'è da sorprendersi, la sua tesi finale è stata focalizzata sulla bellezza maschile e l'oggettivazione della forma maschile.
Le ultime serie di fotografie di Brigitte Vincken combinano la naturale bellezza della perfezione anatomica con l'estetica raffinata dell'arte classica. C'è della bellezza nel gesto delicato di una mano che emerge dalle oscurità, adagiata lievemente alla vita di una scultura. Carne contro pietra, e le forme viventi mimano le pose millenarie. Come per l'agire impertinente delle divinità stesse, c'è anche una vena di capriccio e giocosità in queste immagini. “Ma tutto sommato, ho sempre avuto questo debole per la bellezza maschile,” ammette la Vincken con un sorriso