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Virus (1994 - 1998) Anno Numero 14 ott-nov 1998



MOTUS

Intervista di FAM



Mutation
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Expo foto A.Sechi: Nightwave, Rimini 1997

Expo foto A.Sechi: Nightwave, Rimini 1997

Expo foto A.Sechi: Nightwave, Rimini 1997

MOTUS - è una postazione teatrale di sintesi - sintagma - formula multipla di mutazione - banda magnetica - clonica - sonica - fotosensibile - psico fisicamente labile eppur infrangibile. Cinque elementi corporei, al momento: Arto Zat/End/Dna/Dv/Cz. Attiva dal '90, Motus ha realizzato
eventi - installazioni, performance, sommovimenti, accadimenti, spettacoli teatrali, video, super 8,

Come definireste Motus?
Motus non come gruppo teatrale, non come "compagnia", ma postazione mentale attiva nell'infrangere e destituire di senso e sesso i propri e altrui atti mentali. Giocosamente abile nella truffa e nel plagio. Pericolosamente vorace. In MOTO continuo, irrisolto "senz'oltre, senza da dove lì, senza ulteriore nulla, senza ordine" (S. Beckett primo amore) in MOTO suicida, assassino in rotta di collisione "CRASH" (J.G. Ballard altro grande amore a capo di una lunga serie di B come Bacon, Bocciuoli di rosa, Barbie, Baudrillard, Bataille, Ballerine dalle gambe magre, Burroughs, Brett Easton Ellis, Bacardi e Coca, Baudelaire, Banane verdi).

Come vi definiscono gli "specializzati" del teatro e i media di "informazione"?
I critici teatrali so trovano spesso in difficoltà: una signorina dell'Espresso si è scandalizzata perché i nostri "point de repepère" sono troppo "erratici, confusi e intriganti" mentre "una volta era più chiaro ed esplicito il riferimento ad i padri nobili dell'avanguardia" (a proposito ha scritto MUTUS invece di MOTUS!) il Messaggero Romano ha definito il nostro "Horror Teatro" riferendo ad "un certo gusto kitsch per una sorta di post-modernismo neuro-informatico volutamente orripilante" GRANDIOSO!La Voce Repubblicana (testata a noi prima d'ora sconosciuta) ci consiglia di essere più rigorosi perché nell'aggiungere troppi ingredienti "rischiamo di perderci nel complesso dello studente che vuole essere il primo della classe a tutti i costi" e bisogna ammettere che a colto nel segno. Ci sono state anche critiche positive ed interessanti e proprio per questo non abbastanza divertenti per essere riportate. E' certo che il rapporto con la carta stampata continua ad essere a dir poco difficoltoso, a cominciare dal rifiuto di tutti i quotidiani nel pubblicare le nostre "foto di scena".

Perché avete scelto il teatro come campo d'azione?
Continuiamo a fare teatro perché siamo tremendamente stanchi del teatro.

Estraneo, Neuronico, Artificiale, Rizomatico, Contaminato, Metamorfico, è questa multidirezionalità lo spazio mentale che definisce una esibizione come CATRAME?
Questa è una domanda interessante: CATRAME è tutto questo e molto di più, o forse molto di meno. Ci interessava la totale assenza di rimandi psicomito-logici del titolo, e come spesso si usa a teatro, perché nel nostro lavoro "l'assenza di assoluto è assoluta", i riferimenti sono alti e bassi, sicuramente adirezionati, non lineari, ma polistratificati, rizomatici, a "finestra". La struttura drammaturgica è scomposta, frazionata e frazionante ed i famosi "livelli di lettura" sono infiniti come nella sequenza di capitoli della "Mostra delle atrocità" di Ballard, dove "collassano, collidono e si fondono" emisferi scientifici, pornografici - meglio pornologici
urbanistici - balistici - aeronautici - cinematografici - musicali - criminali ossessivi, ossessionanti, ossessionati.

Qual è la formula dei vostri testi?
La formula è CUT COPY PASTE, che non è il cut-up di Burroughs, che non ha nulla a che fare con ogni specie di scrittura automatica ed onirica, che considera anche la casualità come DATO, che poggia su una lucida, folle, tecnica combinatoria, binaria, di elaborazione e sabotaggio cosciente. C'è una strana ossessione geometrico/matematica che ritorna in tutte le nostre esibizioni: dalla costruzione/esecuzione dei testi, alla costruzione/relazione del corpo con lo spazio scenico/campo operativo. è l'impatto del corpo con lo spazio/macchina, cella di isolamento, è violento, cruento, esagerato, ma sempre calcolato, pre-meditato, ed impregnato da un freddo, asintotico, distacco niente a che vedere con l'enfasi tragica della Body Art degli anni '70 o gli asettici esperimenti anni '80. C'è sempre un rapido, ludico, sorriso che invade la faccia di DV anche nei momenti di estremo sforzo fisico.

Quanto è importante il corpo nelle vostre azioni?
Questo corpo mutato, alterato, innestato, di cui VIRUS si pre-occupa e che definisce l'ingresso nel prossimo millennio?
Corpo, si, al centro, da sempre. Atletismo estenuato, da baraccone, salti nel vuoto, rovinosi schianti a terra, giunture di plastica dura, Roller Blade, scivolate, rovesciate, respiro compresso, sputo, sudore, tumefazioni sulle spalle e sui fianchi, estenuazione totale esasperata...poi di nuovo ribaltata: sorriso osceno, tacchi a spillo, adescatore perverso e transessuato, fotografato, filmato, ingigantito, frammentizzato: corpo esploso, sintetico, plastico, frattale, super/umano - dis/umano: corpo Super Star: corpo DISIDENTIFICATO in fase di
passaggio/passing, di sesso in sesso, di colore in colore, di genere in genere and so on.

A cosa state lavorando now?
A.A.A.A. Il prossimo spettacolo sarà "O.F." (Orlando Furioso), molto costoso ed impegnativo e necessitante di una vera produzione - che fino ad ora non abbiamo mai cercato - anzi ne approfittiamo per lanciare un appello a tutti quelli che potrebbero essere intenzionati a farlo!

C'è molto di sentimentale nelle vostre azioni, pensate molto all'amore?
All'amore prima di tutto poi al Mac.

Chi siete da dove venite e dove andate?
Veniamo tutti dalla campagna e continuiamo ad abitare in campagna (a Rimini ha sede l'associazione, in realtà siamo divisi fra S. Giovanni in Marignano e Roncofreddo), anche se non sopportiamo né i verdi né la retorica naturista. Nonostante l'ambiente "sano" siamo piuttosto
rovinosi: amiamo bere, fumare, mangiare (di tutto), leggere, vedere film a letto, collezionare cineprese, proiettori, film in super 8. Siamo veri lavoratori, tutti biondi naturali.