25 marzo 2014
Entra a Palazzo Reale uno degli artisti più indispensabili alle sue mostre di tutto il 900: Piero Manzoni.
Come racconta il curatore dell'esposizione, Flaminio Gualdoni, l'essere totalmente artista di Manzoni rende necessaria la sua presenza, deve essere "Manzoni che fa le sue opere", cosa sarebbero senno' senza di lui?
Così anche l'allestimento punta sulla sua immagine, su sue citazioni e documenti che fanno più o meno l'effetto di reliquie, anche se niente potrà mai eguagliare la Merda d'artista, stereotipo per eccellenza, arena riconosciuta di esaltazioni e critiche.
In conferenza stampa Domenico Piraina esordisce con la lettura di una garbatissima lettera al ministro della cultura firmata da tale deputato Bernardi in occasione della mostra di Manzoni alla Gam di Roma nel 1971 (allora diretta da Palma Bucarelli).
Con sottile umorismo il testo afferma che Manzoni ha reso coscienti le masse popolari della propria artisticità e che questo renderà possibili un'ampia produzione di barattoli e un notevole risparmio sulle opere di fognatura. Conclude auspicando la realizzazione di un monumento alla Bucarelli che poggi su un'ampia base di barattoli...
Non andò proprio così, ma oggi la Fondazione Piero Manzoni ha prodotto 9.000 esemplari di Merda d'artista che sono a disposizione nel bookshop della mostra, insieme a una pubblicazione dedicata ed altri gadgets.
Questa sera, in occasione dell'inaugurazione, Gualtiero Marchesi (che pare fosse un amico di Piero Manzoni) cucinerà un piatto in omaggio all'artista e nel cortile di piazzetta Reale saranno riunite una trentina di Fiat 500 storiche (visto che ai tempi anche Manzoni guidava quest'auto).
Insomma il feticcio è servito.
La mostra è emozionante per chi riconosce in Manzoni un autore che ha prefigurato il coinvolgimento del corpo nell'opera con un modo già performativo, qualcuno che ha scelto un ruolo autocelebrante ma ironico, megalomane eppure minimale, in un certo senso sminuente per il prodotto artistico in sé...
Peccato che l'esposizione sia così piena di cose, di oggetti che riassumono una vita breve (altro potenziale cliché), che tutti insieme accontentano gli studenti ma restituiscono un modello tronfio e troppesco di produzione artistica: meno male che a ricordarci com'era la storia alla fine c'è sempre la Merda...
Piero Manzoni 1933-1963
Palazzo Reale piazza Duomo, 12 Milano, fino al 02/06/2014
Informazioni sulla mostra:
http://www.undo.net/it/mostra/174409

Palazzo Reale 25 marzo 2014




Piero Manzoni, Scultura vivente 1961


Manzoni con uovo, 1960

Uovo scultura n. 21, 1960

Impronta, 1960

Tavole d'accertamento, 1961

Calendario, Projet de serigraphie, 1959


Base magica - scultura vivente, 1961

Base magica - scultura vivente, 1961

Milano et mitologia, 1956 e capelli 2014

Senza titolo, 1957 e cappello 2014

Achrome 1958 e capelli 2014



Achrome, 1958-59

Achrome, 1958-59

Achrome 1962 ca

Socle du Monde, 1961

Linea m 19, 1959


Linea m 7200, 1960


Corpo d'aria n. 06, 1959-60

Achrome pelle coniglio, 1961

Achrome paglia, 1961

Achrome pacco carta imballo, 1962 ca


Achrome cloruro di cobalto, 1960 circa



Achrome pallini polistirolo espanso e caolino 1962-63

Achrome sassi e caolino 1962 ca.

Merda d'artista n.07, 1961

Palazzo Reale, bookshop

Palazzo Reale, bookshop

Palazzo Reale, bookshop

Immagini dall'opening: Elena Manzoni. Foto Barbara Fassler

Immagini dall'opening: Uliano Lucas. Foto Barbara Fassler

Immagini dall'opening. Foto Barbara Fassler

Immagini dall'opening, la 500. Foto Barbara Fassler