Inside Art Anno 9 Numero 83 febbraio 2012
Il racconto dell’interiorità svelata dalla pelle. Mastromatteo: «È come una tela o un palcoscenico».
Sono immagini perfette. Come quelle della pubblicità. La mano, e la sua formazione, non tradiscono il direttore creativo Giuseppe Mastromatteo, classe 1970. Pubblicitario, appunto, ma con ambizioni – incoraggiate dalla qualità dei risultati – da artista. Protagonista alla Fabbrica Eos con la nuova serie “Indepensense” (la prima risale al 2009). Sono foto realizzate con tecniche digitali e perizia da buon venditore. Strizzano l’occhio al glamour e al patinato, ma poi, indagando con meno superficialità, raccontano la storia dell’umanità contemporanea. Parlano di identità, di voglia di affermazione nonostante imposizioni e divieti. Una mano sulla bocca non basta a far tacere, su quella mano magicamente spuntano altre labbra pronte alla bisogna. È la riscossa dei sensi, la loro presa di potere sul mondo. Nei nuovi lavori, l’attenzione si sposta sulla pelle e il tatto, terreno d’incontro tra il mondo e l’individuo, baluardo alla compiuta affermazione dell’io.
«Indepensense è stato prodotto, pensato e realizzato a New York – racconta Mastromatteo – avevo voglia di allargare il lavoro fatto in precedenza, che potesse raccontare il corpo e non solo i volti. Il nuovo corso di “Indepensense” è nato partendo dalla pelle umana come tela bianca e come rapporto tra diverse culture che in queste nuove immagini si fondono per diventare una nuova specie umana, mai esistita e chissà se esisterà». Un mondo costruito sulla pelle. «Il corpo è uno scenario, la pelle è palcoscenico e territorio – sottolinea – c’è un coinvolgimento più ampio del corpo e della sua dimensione volumetrica. Mi piace usare parti del corpo immaginandomi tele o sconfinati paesaggi dove tutto può succedere, dove la pelle umana è essa stessa tela bianca. Rispetto al lavoro precedente oggi è il corpo stesso a raccontare i sensi, la pelle è uno di questi: il tatto ma anche il colore di un senso che sia bianco o nero. Rispetto al 2009 è meno un meccanismo visivo e quasi meccanico e sempre di più il racconto di diverse culture, di integrazione, di capacità di vivere l’altro».
Una pelle che nasconde e rivela. «È l’involucro dell’anima – afferma l’artista – e la parte più evidente della nostra essenza. È il racconto dell’interiorità, che cambia e muta col tempo. La pelle è superficie che non mente e che niente può nascondere, è tutto ciò che rivela e manifesta l’essere umano nel mondo. A me interessa con questo lavoro la capacità di mutare della pelle e di inserirsi in un contesto culturale nuovo, in una nuova razza futuribile che già oggi ha sempre meno confini culturali attraverso la tecnologia. Internet ci ha connesso tutti e fuso in un unico grande mondo umano. Forse la pelle diventerà sempre meno confinata nella propria definizione visiva e magari assumerà nuove forme».
Ma adesso ha assunto sembianze di musa ispiratrice. «La pelle è una tela – conclude – ho sempre pensato al corpo come a un tool per raccontare delle storie, come lo è stato ed è per Robert Mapplethorpe o Shirin Neshat o Vanessa Beecroft. Ogni parte del corpo è pelle e al tempo stesso confine. A me interessa proprio intervenire sul confine, sul paesaggio». Le reazioni? «Bravo Mastromatteo, che ci propone e fa nascere qualcosa di nuovo attraverso una masturbazione che, sicuramente, non lo farà mai diventare cieco, anzi, permetterà a tutti di vedere un po’ di più», ha detto Oliviero Toscani. Bravo Mastromatteo perché anche la sua bellezza può contribuire a salvare il mondo, almeno quello dell’arte.
LA MOSTRA E L’ARTISTA
“Indepensense”
Giuseppe Mastromatteo torna a Milano con il secondo capitolo di ”Indepensense”, a cura di Denis Curti. La serie nasce mentre l’artista è a New York, per il suo lavoro di pubblicitario. Nelle nuove immagini a prevalere è un’idea nuova del corpo che diventa occasione per raccontare lo sconfinamento tra culture, popolazioni, religioni, genere. Dal 9 febbraio al 18 marzo, Fabbrica Eos, piazzale Baiamonti 2, Milano. Info: 026596532; www.fabbricaeos.it.
Mastromatteo è nato il 6 agosto 1970 a Busto Arsizio. Si diploma come art director e lavora in grosse agenzie pubblicitarie. Dal 2001 è direttore creativo e dal 2005 espone le sue opere a Fabbrica Eos e in fiere d’arte nazionali e internazionali. Vive e lavora tra Milano e New York. Info: www.giuseppemastromatteo.com.