di Elvira Vannini e Matteo Lucchetti
Nella preparazione dei materiali che appariranno in questo spazio di approfondimento legato al convegno
Everybody Talks About the Weather. We Don't, abbiamo ideato una sorta di breve questionario con poche ma, a parer nostro, incisive domande rispetto ad alcune urgenze individuate nelle dinamiche di produzione culturale nel sistema dell'arte. Questioni da porre ad una selezionata lista di teorici e curatori da noi ritenuti di riferimento per qualsiasi percorso curatoriale emergente.
Hanno già risposto a questa nostra indagine Viktor Misiano, Catherine David, Dorothee Richter, Jens Hoffmann, Chus Martinez, Lars Bang Larsen, Will Bradley, Pelin Tan, ed altri lo stanno facendo.
Nella sua risposta proprio Catherine David - curatrice della fondamentale Documenta X e recentemente nelle cronache per la sua 'scomparsa' dalla direzione della prossima Biennale di Lione - ci ha invitato a riflettere criticamente sul paradosso di quest'epoca recente del mondo dell'arte: su contenitori nati per essere momenti di ponderazione sulla produzione artistica gravano infatti tempi e dinamiche da produzione industriale seriale. Per la David, la prima condizione per accettare qualsiasi lavoro culturale dovrebbe consistere nella richiesta di tempo: tempo per leggere, per approfondire, per concentrarsi.
I processi di produzione legati alla messa on display dell'arte assomigliano oggi, in maniera problematica, sempre più a processi di legittimazione di poteri economici, gli unici in grado di muovere le complesse macchine finanziatrici dietro alla creazione di eventi per le masse del pubblico dell'arte. È in questo contesto che si diagnostica una schizofrenia diffusa, dove l'alternarsi delle Biennali, post coloniali e non, mette in rilievo figure curatoriali costantemente chiamate a confrontarsi con contesti necessariamente diversi. Contesti che chiedono di elevarsi nello scacchiere della geopolitica, attraverso i capitali che muovono, nelle sue varie declinazioni, il sistema dell'arte. Curatele depauperate del potere intellettuale e trasformativo che ha contraddistinto le grandi costruzioni teoriche del recente passato e che vedono nella costante dissociazione di pensiero l'unica via, temporalmente e culturalmente, possibile per la sopravvivenza.
Le due giornate del forum
Everybody talks about the weather. We don’t, nascono dalla necessità di creare uno spazio di discussione e di verifica, di attivare un confronto nuovo con gli strumenti della critica, tra idee, attitudini e proposte curatoriali. Ventuno giovani curatori sono invitati a confrontarsi in una piattaforma di ipotesi, prospettive ed esperienze, con la volontà di “convocare una scena emergente orientata criticamente” come afferma Marco Scotini “che diventi contraltare possibile alla deriva glamour” di un sistema dell’arte, tra i più conservatori della cultura contemporanea. Quale allora il rapporto tra la produzione culturale e la curatela, l’istituzione, che opera una canalizzazione delle emersioni sperimentali, che tende a codificare dei ruoli, attraverso i dispositivi del potere e del controllo? Quale allora lo spazio per il curatore?
Il convegno sarà articolato in tre nuclei tematici: istituzione, potere e curatela. Attraverso le esperienze, gli sguardi e le ipotesi dei curatori invitati, tra lecture, interventi liberi e discussioni aperte, si cercherà di mettere a fuoco e di affrontare le dinamiche della sfera curatoriale contemporanea.
Trovare il tempo per non essere costretti a parlare del tempo, come evoca il titolo ripreso dalle parole di Ulrike Meinhof.
Il comunicato stampa dell'evento
Il programma dettagliato del forum
Intervista audio con il curatore Marco Scotini
ascolta:
scarica: mp3
Martedì 7 aprile ore 10 - 19 ; Mercoledì 8 aprile ore 10 - 12,45
NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano
via Darwin, 20 Milano 20100
Network partner
I curatori che parteciperanno al forum
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Marco Baravalle, Giacomo Bazzani, Francesca Boenzi, Andris Brinkmanis, Giovanni De Donà, Eva Fabbris, Ilaria Gianni, GRID, Inti Guerrero, Matteo Lucchetti, Sonia May, Manuela Moscoso, Domenico Quaranta, Société Réaliste, Caterina Riva, Irene Grillo, Angela Serino, Marko Stamenkovic, Stefano Taccone, Elvira Vannini, Pieternel Vermoortel.
Volume#1: chi sono i 21 giovani curatori che nelle giornate del 7 e dell’8 si alterneranno per
raccontare le proprie idee, esperienze e attitudini curatoriali
Marco Baravalle
La mia pratica curatoriale è strettamente intrecciata al mio percorso di attivista. Dal 2007 il dispositivo di questo intreccio è il progetto S.a.L.E...
Giacomo Bazzani
Il mio percorso professionale inizia nella città di Prato nel 2003, nel corso della prima importante crisi economica del nuovo secolo che la città ha attraversato.
Francesca Boenzi
Il territorio è un punto di partenza che non necessariamente deve coincidere con quello di arrivo. Una città ‘in-forma’ i suoi abitanti, condiziona il loro modo di essere, la loro modalità di agire nel resto del mondo, la capacità e i tempi di reazione.
Andris Brinkmanis
Per me rappresentare il presente, mettere in scena le sue contraddizioni significa sempre confrontarsi con il passato. Come figlio dell’Est rappresentare il presente vuol dire riferirsi a un processo di trasformazione in atto.
Giovanni De Dona'
"Industrial lies. Visioni distopiche del progresso nell'era dell'immateriale" non e' una mostra rappresentativa di un qualche genere o corrente...
Ilaria Gianni
In questi ultimi anni la mia ricerca si è focalizzata sul rapporto tra arte e memoria storica. La collettiva I desired whay you were, I need what you are...
Eva Fabbris
Sono profondamente interessata al rapporto tra arte e architettura, in particolare alle tematiche del residuo architettonico, del paesaggio industriale...
GRID
Pensiamo che iniziare un processo di produzione significhi considerare il contesto all’interno del quale si vuole operare...
Irene Grillo
Ha studiato filosofia a Venezia e Berlino e si è laurata nel 2006 presso
l’Università Ca’ Foscari con una tesi di laurea su Gilles Deleuze.
Inti Guerrero
Negli ultimi anni mi sono interessato alla costruzione di un discorso indirizzato dal 'narratore alla terza persona plurale'...
Matteo Lucchetti
"Gli artisti di oggi non aggiornano gli strumenti di un’arte politica. Non sfidano i nuovi media a beneficio della collettività. E nemmeno iniziano progetti di impronta sociale che vadano oltre...
Sonia May
Standing at the beginning of my personal investigations on issues about curatorial practices, my starting interests includes the questioning of existing structure, within art and culture are produced and visualised.
Manuela Moscoso
My curatorial practice is drawn and underpinned on my own past perspective and experiences as an artist.
Domenico Quaranta
Uno degli artisti che ammiro di più ha detto, probabilmente plagiando qualcun altro, che non "bisogna essere esplicitamente politici per fare qualcosa di politico".
Caterina Riva
Ho lavorato e fatto ricerche per parecchio tempo sull'idea di educazione, cominciando fin dai miei studi al Goldsmith...
Société Réaliste
All'origine di questa impresa, Ferenc Gróf and Jean-Baptiste Naudy decisero di collaborare con il fine di curare una mostra...
Marko Stamenkovic
My professional path of independent curating has been influenced by the practices of two exemplary figures in Yugoslav contemporary art...
Stefano Taccone
La mia attuale posizione curatoriale, nonché l’intera, benché ancora relativamente esigua, attività svolta in questi ultimi tre anni, risulta dalla convergenza di due percorsi differenti...
Elvira Vannini
La mia attività curatoriale – che si intreccia ai percorsi teorici legati prima alla Scuola di Specializzazione e adesso alle ricerche del dottorato...
Pieternel Vermoortel
Over a longer period and through various projects i researched and worked on the idea of knowledge production in relation to curatorial strategies and attitudes...
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Domande e risposte di teorici e curatori di riferimento
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Contributi di Viktor Misiano, Catherine David, Dorothee Richter, Jens
Hoffmann, Chus Martinez, Marco Scotini, Lars Bang Larsen e Hans D. Christ.
Chus Martinez
Viktor Misiano
Charles Esche
Dorothee Richter
Jens Hoffmann
Marco Scotini
Lars Bang Larsen
Hans D. Christ
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Un glossario che riflette i temi emersi nei contributi dei partecipanti all'incontro
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A conclusione dei due giorni del convegno Antonella Miggiano, Matteo Lucchetti ed Elvira Vannini hanno proposto una lettura dei discorsi condotti nelle due giornate attraverso un glossario: una sorta di vocabolario comune, elaborato connettendo gli interventi dei giovani curatori invitati. La pagina si presenta come una riflessione aperta con alcuni dei contributi che hanno animato l'evento.
Stonati e dissonanti: un glossario
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