Arte e Critica Anno 15 Numero 55 giugno-agosto 2008
Quest’anno Manifesta 7, la Biennale Europea di Arte Contemporanea che ha come sua principale caratteristica quella della mobilità, occuperà un’intera regione: il Trentino Alto Adige. Ogni Manifesta è unica ed irripetibile e quest’anno, per la prima volta, la manifestazione (documentata da pubblicazione Silvana Editoriale) non solo avrà luogo in Italia ma in ben quattro città che costituiscono un percorso unitario di collegamento tra Nord e Sud europeo lungo l’asse del Brennero.
Per l’occasione sono stati recuperati una serie di edifici industriali che hanno rappresentato dei poli importanti per le manifatture del passato, luoghi di suggestiva bellezza e di grande carica spirituale che finalmente potranno essere visitati anche al loro interno. Tre diversi gruppi curatoriali sono stati chiamati ad operare nelle singole città come tre unità coordinate ma autonome così da dare tre diverse visioni dello scenario contemporaneo più attuale: Adam Budak a Rovereto sviluppa la sua mostra tra l’edificio industriale novecentesco ex Paterlini e l’ottocentesca Manifattura Tabacchi, Anselm Franke e Hila Peleg a Trento lavorano in un edificio razionalista degli anni Trenta, il Palazzo delle Poste; il collettivo indiano di artisti, professionisti dei media, curatori, ricercatori ed editori il Raqs Media Collective formato da Jeebesh Bagchi, Monica Narula e Shuddhabrata Sengupta utilizza l’ex Alumix, edificio industriale del primo Novecento a Bolzano, mentre la cittadella fortificata di Fortezza, voluta dall’imperatore d’Austria Francesco I, sarà il luogo di convergenza dell’intero team curatoriale con un progetto che esplora la dimensione immateriale. Il passato ed il presente si fondono e si sovrappongono nelle ricerche visive ed estetiche dei curatori che nel suggestivo spazio di Fortezza si cimenteranno in un progetto estremamente ambizioso dal titolo Projected scenarios. Il sito prescelto verrà trasformato da luogo militare a spazio metafisico in cui la mostra più che vista verrà ascoltata, le opere saranno fatte di voci, di luci, di ombre e di suggestioni che prenderanno forma nell’immaginazione del pubblico che visiterà la fortezza seguendo i suoni più che le immagini. Scrittori provenienti da tutto il mondo forniranno testi elaborati appositamente per questo contesto architettonico in modo da creare un ribaltamento percettivo nel pubblico che verrà stimolato a riflettere più che sulle immagini mostrate su quelle che inconsciamente si porta dentro. Un segnale forte di rottura non solo con il “visibile” ma soprattutto con la produzione materiale, un’altra morte dell’oggetto d’arte in un momento in cui il mercato sembra essere l’unico vero dio della produzione artistica.
Gli artisti presenti a Manifesta
PROJECTED SCENARIOS / FORTEZZA a cura di Adam Budak, Anselm Franke/Hila Peleg, Raqs Media Collective
Shahid Amin, Hélène Binet, Brave New Alps, Adriana Cavarero, Mladen Dolar, Harun Farocki, Martino Gamper, Karø Goldt, Larry Gottheim, Renée Green, Ant Hampton, Hannes Hoelzl, Timo Kahlen, Karl Kels, Thomas Meinecke, Glen Neath, Margareth Obexer, Philippe Rahm, Arundhati Roy, Saskia Sassen, Michael Snow, Saadi Yousef.
THE REST OF NOW / BOLZANO a cura di Raqs Media Collective
David Adjaye, Stefano Bernardi, Kristina Braein, Yane Calovski, Candida TV, contemporary culture index, Neil Cummings and Marysia Lewandowska, Harold de Bree, Latifa Echakhch, Marcos Chaves , etoy.CORPORATION , Anna Faroqhi, Ivana Franke, Matthew Fuller, Francesco Gennari, Ranu Ghosh, Rupali Gupte and Prasad Shetty, Anawana Haloba in collaboration with Francesca Grilli, Graham Harwood, Nikolaus Hirsch & Michel Müller, Hiwa K, Emre Hüner, Helen Jilavu, Sanjay Kak, Zilvinas Kempinas, Reinhard Kropf and Siv Helene Stangeland, Anders Krueger, Lawrence Liang, Charles Lim Yi Yong, m-city, Teresa Margolles, Walter Niedermayr, Jorge Otero-Pailos, Martin Pichlmair, Piratbyrån, Jaime Pitarch, Prof. Bad Trip, Kate?ina Šedá, Dayanita Singh, TEUFELSgroup, Meg Stuart, Melati Suryodarmo, Jörgen Svensson, Hansa Thapliyal, Alexander Vaindorf, Judi Werthein, Graham Harwood, Matsuko Yokokoji, Richard Wright, Darius Ziura.
Special Projects: Hot Desking; Tabula Rasa: 111 days on a long table
THE SOUL / TRENTO a cura di Anselm Franke/Hila Peleg
Nader Ahriman, Maria Thereza Alves / Jimmie Durham / Michael Taussig, Tamy Ben-Tor, Attila Bruni, Beth Campbell, Fabio Campolongo, Marcus Coates, Peter Coffin, Keren Cytter, Jos De Gruyter, Harald Thys, Massimiliano & Gianluca De Serio, Brigid Doherty, Omer Fast, Peter Friedl, Stefano Graziani, Tom Holert / Claudia Honecker, Karl Holmqvist, Hannah Hurtzig, Joachim Koester, Andree Korpys / Markus Löffler, Kuehn / Malvezzi, Daria Martin, Angela Melitopoulos, Xisco Mensua, Valérie Mréjen, Rabih Mroué, Andreas Müller, Sina Najafi, Rosalind Nashashibi, Luigi Ontani, Ria Pacquée, Bernd Ribbeck, Pietro Roccasalva, Roee Rosen, Christoph Ruckhäberle, Natascha Sadr Haghighian, Florian Schneider, Eyal Sivan, Josef Strau, Javier Tellez, Althea Thauberger, Ann-Mie Van Kerckhoven, Barbara Visser, Klaus Weber, Eyal Weizman.
PRINCIPLE HOPE / ROVERETO a cura di Adam Budak
(lista soggetta a variazioni)
Alterazioni Video, Michelangelo Antonioni, Knut Åsdam, Bernadette Corporation, Margrét H. Blöndal, Micha? Budny, BURGHARD, Nina Canell, Libia Castro & Ólafur Ólafsson, Claire Fontaine, Oskar Dawicki, Evel?na Dei?mane, Rä di Martino, Miklós Erhardt and Little Warsaw, Igor E?kinja, Tim Etchells, __fabrics interseason, Famed, Didier Fiuza Faustino, João Maria Gusmão + Pedro Paiva, Heide Hinrichs, Heidrun Holzfeind, Runa Islam, Ricardo Jacinto, Ragnar Kjartansson, Barbora Klímová, Daniel Knorr, Adam Leech, Deborah Ligorio, Miks Mitrevics, Christian Philipp Müller, Ewa Partum, Gianni Pettena, Riccardo Previdi, Philippe Rahm, Pamela Rosenkranz, Janek Simon, Luca Trevisani, Tatiana Trouvé, Uqbar Foundation, Guido van der Werve, Nico Vascellari, Danh Vo, Johannes Vogl, Stephen Willats, ZimmerFrei.