Juliet Anno Numero 89 ott-nov 98
Jan Worst, un pittore che ama e ammira il lavoro di Max Beckmann, Balthus e Klossowski, caratterizza la sua pittura con l'opulenza propria dei fiamminghi: interni borghesi, lussureggianti, ornati di tappeti e arazzi (ottimo pretesto per i colpi di luce, per i toni caldi dell'oro e del rosso), e tra i quali colloca belle e stranianti figure: femminili e maschili. Questo suo modo molto meticoloso di procedere tra le fila di una modernità all'ancien non può presentare confusioni di tipo fotografico: la sua pittura non è fotografica: è fatta di tocchi magici, di concatenazioni lentissime, di abili finzioni.