Il futuro della Biennale #1

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Indice :

1 All the World's Futures

2 6 maggio 2015 - Foto di Giovanni Viceconte

3 Il futuro della Biennale #1

4 6 maggio - Un assaggio video della mostra internazionale

5 Il futuro della Biennale #2

6 Impressioni a caldo di Vito Calabretta

7 Arena

8 Gran Bretagna

9 Stati Uniti d'America

10 Serbia

11 Francia

12 Grecia

13 Olanda

14 Spagna

15 Belgio

16 Il futuro della Biennale #3

17 Sud Africa

18 Italia

19 Collezione Peggy Guggenheim

20 Punta della Dogana

21 Il futuro della Biennale #4

22 Un pianoforte

23 Padiglione Latino Americano IILA

24 Primo giorno di apertura al pubblico

25 Il futuro della Biennale #5

26 Il futuro della Biennale #6

27 Il futuro della Biennale #7

28 Ashes di Steve Mc Queen

29 Proportio


di Alice Pedroletti

Milano è travolta dall'Expo, tra polemiche sociali e politiche, scandali legali che pongono l'attenzione su corruzioni consolidate e conosciute e criticità culturali legate a tensioni mondiali sempre più evidenti, in cui il cibo è spesso punto centrale e snodo fondamentale per comprendere la direzione poco etica di un sistema che a voce in pochi appoggiano, ma che a fatti sembra troppo grande da scardinare.
Venezia si interroga sui futuri del mondo e lo fa, o ci prova almeno, attraverso diversi fili conduttori che attraversano realtà virtuali proposte come possibili ma già effettivamente reali, memorie storiche e sociali da proteggere e mostrare in modo quasi didascalico, proposte culturali che richiedono impegno e responsabilità forse più in chi osserva che in chi viene osservato. Una realtà nella realtà, difficile da valutare nell'immediato, su cui riflettere un pochino alla volta o su cui non soffermarsi proprio, lasciando che l'inconscio lavori per noi, nel profondo, per vedere cosa restituirà nel futuro, chissà quando.
Accanto a tutto questo, come sempre, una città, Venezia, che vive la sua propria realtà, parallela e poco virtuale, molto sociale, lasciandosi attraversare da migliaia di persone ogni giorno e cercando di preservare il suo posto in un futuro davvero incerto, legato in modo organico all'acqua e al commercio che ne deriva. Città mondiale, ma molto italiana, con una lotta accesa sul diritto alla casa e al lavoro. Città contaminata nella sua storia e ancora oggi, dove le tracce del passato si perdono e ritrovano come in un ballo infinito.
E infine l'Italia, contenitore sotto osservazione per i prossimi mesi (e spero anni), non solo da chi arriva da fuori per turismo o lavoro, spesso con un passione che noi italiani non abbiamo o che abbiamo dimenticato di avere.
L'Italia, con le sue solite polemiche, giuste e forse dovute, con la voglia di farcela e la lentezza di chi non ha bevuto il caffè alla mattina, il sole, il mare, la pizza e le torte fatte in casa, stereotipi che non vogliamo, ma che tanto difendiamo gesticolando in una lingua che è solo nostra e che ancora ci permette di comunicare. Nel nostro, di futuro, sarà davvero sufficiente o anche noi diventeremo un paese da raccontare come si fa con quei ricordi persi nel tempo? Memorie di viaggi in paesi apparentemente lontani, ma in fondo molto più vicini di quel che pensiamo, una volta spostata da davanti agli occhi la visione stereotipata, profondamente occidentale, che ancora abbiamo.




Arsenale







Venezia, Giudecca



Marzia Migliora, Padiglione Italia











Gallo, Giudecca



Sarah Sze, l'ultimo giardino















Giardino privato, Giudecca



Ana Gallardo, El pedimento



Zona militare, Giudecca



Giudecca, Venezia



Giudecca, Venezia