Impressioni a caldo di Vito Calabretta

Vai alla homepage di Biennale di Venezia 2015

6 di 29

Indice :

1 All the World's Futures

2 6 maggio 2015 - Foto di Giovanni Viceconte

3 Il futuro della Biennale #1

4 6 maggio - Un assaggio video della mostra internazionale

5 Il futuro della Biennale #2

6 Impressioni a caldo di Vito Calabretta

7 Arena

8 Gran Bretagna

9 Stati Uniti d'America

10 Serbia

11 Francia

12 Grecia

13 Olanda

14 Spagna

15 Belgio

16 Il futuro della Biennale #3

17 Sud Africa

18 Italia

19 Collezione Peggy Guggenheim

20 Punta della Dogana

21 Il futuro della Biennale #4

22 Un pianoforte

23 Padiglione Latino Americano IILA

24 Primo giorno di apertura al pubblico

25 Il futuro della Biennale #5

26 Il futuro della Biennale #6

27 Il futuro della Biennale #7

28 Ashes di Steve Mc Queen

29 Proportio




Impressioni a caldo di Vito Calabretta

Nel video Okwui Enwezor racconta...

In collaborazione con Arte & Critica

La prima impressione che si ricava, percorrendo il corridoio dei Giardini che parte dal Padiglione Svizzero e finisce con quello Canadese, è che ci sia, sempre zampillante da sotto la superficie, un conflitto endemico tra il Sistema dell'Arte Contemporanea e il comportamento di molti artisti. Tale conflitto per il momento non produce niente altro che la promozione di qualche azionista metropolitano che si vede scaraventato nell'iperuranio della patina internazionale. È nondimeno evidente la frizione tra il tentativo da parte del Sistema di inglobare tutto nel centro commerciale della distribuzione, in modo da poter vendere meglio ciò che più consente il lucro, e il comportamento di taluni soggetti, faticosamente riconducibile alla omologazione. Le mamme che allattano incappucciate, i grandi parallelepipedi di vetro, il sedere e la vulva che emanano una sigaretta, il grande liquido verdognolo verde finto naturale, la macchina per fare girare i soldini fracassando il suono, l'architettura rovesciata come un calzino, ci vengono affastellate addosso a dire: tutto è arte e tutto ciò che passa da qui beneficia di un aumento di valore. Ad assentire, vediamo le migliaia di persone vestite di grigio che girano in calzamaglia o in pantaloni sotto al sedere e scarpe da ginnastica Nike, per poi, potendo, la sera, cambiarsi in frac e tuffarsi nel canale di fronte alla Fondazione Prada di Venezia. Ma a faticare a entrare in questo supermercato sberluccicante di grigio, come succede nel decoro in alluminio della nuova sede della Fondazione Prada di Milano, sembrano essere proprio quegli azionisti metropolitani che producono manufatti, scatole di latta, miscele chimiche, allattamenti collettivi, o pensieri o concetti, per esigenza propria fisiologica. La loro fisiologia che riscontri mentre ci parli insieme e la fisiologia del Sistema sono in endemico conflitto. Si fa tanto sforzo per riuscire a risolverlo e a passarci sopra una bella mano di vernice, ma è un lavoro sempre duro il cui risultato non è mai garantito.