Palazzo Fortuny
S. Marco, 3958 (San Beneto) Venezia
C'è uno scopo più alto dietro l'ordine delle cose e le proporzioni che regolano l'universo?
L'esposizione esplora l'onnipresenza delle proporzioni universali nell'arte, nella scienza, nella musica e nell'architettura. Presenta opere espressamente commissionate e lavori noti, tutti realizzati ad artisti internazionali, sono esposti accanto a reperti egiziani, dipinti antichi di maestri olandesi, un ritratto di Botticelli ed una scultura di Canova.
Tra i contemporanei: Marina Abramovic, Massimo Bartolini, Michael Borremans, Maurizio Donzelli, Riccardo De Marchi, Arthur Duff, Anish Kapoor e Izhar Patkin, Carl André, Berlinde De Bruyckere, Luciano Fabro, Alberto Giacometti, Ellsworth Kelly, Sol Lewitt, Agnes Martin, Fausto Melotti, Mario Merz, Ad Ryman e Bill Viola.
Cinque grandi padiglioni, progettati dagli architetti Axel Vervoordt e Tatsuro Miki in collaborazione con l'ingegnere Jorgen Hempel, sono costruiti unicamente con materiali organici e progettati secondo la "geometria sacra".
Il corridoio dietro la Sala Gondola presenta una serie di fotografie giganti di Markus Brunetti delle cattedrali medievali, sono un dialogo con una sculture di Eduardo Chillida e Renato Nicolodi, un'installazione di Heinz Mack e un video di Susan Kleinberg basato su una statua di Kairos del Louvre.
Al secondo piano principalmente opere bianche come quelle di Kees Goudzwaard, Ann Veronica Janssens e Norio Imai, grandi installazioni disegni...
Il piano nobile da' spazio a molte opere architettoniche, inclusi modelli di Le Corbusier, Erwin Heerich, Ilya e Emilia Kabakov e Richard Meier, tra diverse forme di investigazione artistica delle proporzioni da parte di artisti minimalisti e artisti ZERO appartenenti al XX secolo, ma anche da parte degli antichi maestri.
Anche questa stanza presenta una grande biblioteca "ideale" con edizioni antiche di trattati di Vitruvio, Dürer, Alberti, Serlio, Palladio e altri.
L'ultimo piano, con il padiglione wabi, si concentra sulle proporzioni nel cosmo e nello spazio intergalattico oltre che sulla meditazione e sul silenzio, presentando alcuni artisti coreani Tansaekwa.