Inside Art Anno 7 Numero 68 settembre 2010
A Roma i progetti di una disciplina influenzata dai dettami tecnologici capace di formulare nuovi orizzonti sull’avvenire
Futurspectives, ovvero “può la fotografia interpretare il futuro?”
Con questo tema scelto per la sua nona edizione, Fotografia festival internazionale di Roma apre una sua nuova stagione e si rinnova con moltissimi cambiamenti. Nuove date (23 settembre – 24 ottobre); tre curatori lavoreranno su argomenti diversi con una progettualità triennale: Marc Prust (fotografia ed editoria), Valentina Tanni (fotografia e new media) e Paul Wombell (fotografia e arte contemporanea), e soprattutto nasce un rapporto forte con il Macro, destinazione finale di un percorso che ha portato il festival a occuparsi sempre più della fotografia d’autore e conseguentemente dei rapporti con l’arte contemporanea.
Dopo anni di gigantismo e parcellizzazione in città, il festival sarà quest’anno tutto concentrato al Macro Testaccio, affiancato da un circuito di mostre di qualità in un numero ristretto di gallerie che hanno lavorato sul tema del festival e nelle sedi dell’accademia Americana, l’accademia di Francia – villa Medici, La Reale accademia di Spagna e l’Istituto Italo Latino americano, istituzioni che hanno prodotto delle mostre appositamente per il festival.
Sul lavoro dei tre curatori avremmo spero occasione di ritornare. Come direttore artistico arrivato alla nona edizione del festival, ho tenuto in particolar modo a consolidare una tradizione del festival che era quella di produrre lavori nuovi: Tod Papageorge con Opera città (ottava “commissione Roma”) e Giuliano Matteucci con Ecclesia, e soprattutto ho tenuto a dare al festival una linea forte, che passa per punti salienti come il tema, il luogo e il pensiero contemporaneo sulla fotografia. Evitando molte delle derivazioni della fotografia vista come disciplina documentativa e di servizio (che comprendono anche rami che hanno una loro prestigiosa storia ma che ultimamente, a mio giudizio, hanno detto molto poco, quali fotogiornalismo e applicazioni tipo fotografia di architettura e di moda), il festival si concentra esclusivamente su progetti che partono da idee forti e che del rapporto e dell’equilibrio tra l’identità dell’autore, la profondità dell’idea, lo stile linguistico e la materia, fanno l’elemento portante.
Queste riflessioni ci spingono sino a capovolgere un elemento fondamentale della disciplina fotografica, la memoria, tema dal quale eravamo partiti nella prima edizione del 2002. Considerando sempre più centrale la riflessione sul pensiero, quest’anno abbiamo lavorato sulla relazione tra fotografia e futuro: coinvolgendo anche i cambiamenti “tecnologici”, crediamo che nell’atto di pensare la fotografia ci sia sempre più l’atto di formulare scenari per il futuro, e per un festival che si interroga su questo tema e sul futuro della fotografia, la collocazione al Macro apre un rapporto forte con tutte le riflessioni dell’arte contemporanea, sia quelle più esclusivamente teoriche e sia quelle legate all’utilizzo della fotografia nel lavoro di molti artisti.
Marco Delogu è curatore di Fotografia festival internazionale di Roma
IL FESTIVAL
Nuova sede per la nona edizione della kermesse capitolina. Tante le novità per la nona edizione di Fotografia: nuova location al Macro Testaccio, nuove date posticipate e una squadra di tre curatori che affiancano il lavoro di Marco Delogu, direttore artistico del festival: Marc Prust, Valentina Tanni e Paul Wombell. Futurspectives, ovvero può la fotografia interpretare il futuro? è il tema per il 2010. Quest’anno la commissione Roma è stata affidata a Tod Papageorge, il fotografo americano e capostipite della Scuola di Yale. Dal 23 settembre al 24 ottobre. Macro Testaccio, piazza Orazio Giustiniani 4, Roma. Info: www.fotografiafestival.it.