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 Il workshop di Carlos Garaicoa. Foto di Andrea Abati
 
Anatomia de la Ciudad - Workshop

Carlos Garaicoa

Siena Museo di S.Maria della Scala, 8-11 aprile 2003

Laboratorio per la resistenza artistica

La mia relazione con lo spazio pubblico e urbano ha piu' a che fare con lo sviluppo di un 'mezzo espressivo' che con l'interesse per la citta' in se'.
L'elaborazione di proposte legate all'urbanistica e allo sviluppo delle citta' deriva dalle strette relazioni e contatti che ho avuto in effetti con la citta' stessa, e non da un interesse primariamente inerente il fenomeno urbano.

In prima istanza io intendo creare una sorta di sistema di lavoro piu' che un corpo di opere.
Parlo del processo della creazione piu' che dell'opera d'arte come oggetto finale.
Come e' possibile abbandonare questa ossessione del costruire e definire l'opera d'arte ed essere piu' concentrati nel processo creativo del lavoro, a un livello molto concettuale, e restare aperti, senza pregiudizi.
Naturalmente arriveremo a discutere in termini artistici di rappresentazione.

Come sfuggire alla situazione paradossale di rappresentare una certa realta'? In che termini l'arte oggi ci parla di questo argomento?
In questo processo ho individuato nella citta' il 'Paradiso della rappresentazione'.
Nella molteplicita' dei suoi aspetti, delle sue facce e livelli/strati, la citta' e' per me materiale primario: e' dall'interno di essa che si sviluppa il mio lavoro.
La stessa molteplicita' dei linguaggi che uso deriva direttamente dalla citta'.

Siccome la citta' presenta ogni mezzo e possibilita' di linguaggio, come la scultura, la scrittura, l'architettura, la fotografia, il video, il cinema, la pittura, cosi' come le infrastrutture pubbliche che collegano ogni cosa, io credo che sia possibile articolare una modalita' di creazione molto ricca, che trasformi i nostri modi e processi per vedere e capire l'arte come un processo di comunicazione - e' cosi' che l'arte ritrova un posto importante nella nostra vita, il posto che dovrebbe tornare ad avere nella nostra vita quotidiana, in ogni momento e processo dell'esistenza.

I linguaggi dell'arte sono sottratti dalla vita contemporanea e c'e' una grande distanza fra una qualunque persona semplice e ogni singolo artista e la cosiddetta arte.
Come ridurre questa distanza, come rendere piu' creativa una persona, come far credere e capire il processo dei linguaggi dell'arte, e come essere di nuovo nel processo di comunicazione dell'essere umano.

Il parlare di arte pubblica ci induce a prendere in considerazione il concetto di lavoro site-specific e di tentare di comprendere la nozione di 'contesto'.
Per me il contesto e' uno degli elementi piu' importanti per un'opera d'arte e per comprenderne il significato.
Quando analizziamo un contesto o mettiamo in relazione un qualsiasi lavoro con il contesto dove verra' installato, abbiamo gia' assimilato una grande percentuale dell'opera. Cosi' facendo, creiamo un collegamento e un'autentica connessione fra l'arte, le persone e lo spazio, che ci permetteranno di leggere l'opera.

Un altro argomento di discussione sara' quello della presa di coscienza dei propri limiti. Ci immergeremo nella sottostante lista di parole durante i lavori. Tale lista e' formata dalle tematiche che verranno trattate durante il workshop.
Storia
Finzione-Narrativa
Contesto
Documentazione
Immaginario
Realta'
Politica
Concetto di Bellezza
Violenza
Ironia
Mancanza di Pregiudizi
Potere
Il Limite e la sua negazione
Il Sistema
La Parola
Studio di un caso site-specific

Un ipotetico esercizio

Cercare nella citta' di Siena un luogo; puo' essere un interno o un esterno, una strada, un quartiere, un edificio, potrebbe anche essere in internet, nelle linee telefoniche, in un mercato pubblico...
Da e per questo luogo che abbiamo individuato creeremo una storia, una storia privata e personale. Puo' essere di invenzione, puo' far parte della vera storia del luogo, puo' anche appartenere alla storia di un altro luogo della citta', a quella di un altro paese. Faremo quindi in modo che la storia interagisca con il luogo che abbiamo individuato. L'unica regola che ci daremo e' quella che questa storia (o per meglio dire l'oggetto che richiamera' questa storia) alla fine deve divenire parte integrante dello spazio, una genuina e vera componente di esso, e che i cittadini devono accettare questa storia come una fra quelle possibili per detto spazio. E, naturalmente, devono credere di poter riuscire a convivere con questa storia.
Questa esercitazione sara' libera al 100% per quanto concerne l'utilizzo dei linguaggi e dei materiali: fotografia, video, pittura, disegno, scrittura, scultura, installazione, computer art, ecc.
Avendo a disposizione cosi' poco tempo, credo che sara' opportuno lavorare soprattutto a livello progettuale (con disegni e note scritte) che a livello esecutivo e di realizzazione.

Biografia

Carlos Garaicoa
(Nato nel 1967 a L'Avana, Cuba, dove vive e lavora)

Internazionalmente noto per aver partecipato all'ultima edizione di Documenta e per avere esposto alla Biennale di Johannesburg (1995), alla Biennale di Sao Paulo (1998) e a quella di Gwangju (1997) oltre a varie edizioni della Biennale de L'Avana, Carlos Garaicoa rappresenta piu' di ogni altro l'inconscio sociale della citta' contemporanea, la caduta definitiva dell'utopia e le sue presenti rovine.
'Fin dai primi anni '90 Carlos Garaicoa ha studiato attentamente la realta' urbana della vecchia Avana nel tempo della sua obsolescenza. Le sue fotografie e i sui interventi architettonici trasformano fisicamente una struttura urbana e, allo stesso tempo, conservano il ricordo di cio' che e' stato lasciato deteriorarsi al tempo della rivoluzione socialista di Cuba.
Ancora con addosso l'odore di un passato coloniale e di un vecchio, eclettico modo di vita borghese, molti luoghi a L'Avana sono divenuti punti focali per rintracciare crisi politica e cambiamento sociale. Le rovine dell'Avana stimolano il desiderio di Garaicoa per un'architettura utopistica che allude ironicamente all'architettura modernista americana: strutture panoptiche, templi, grattacieli, blocchi indipendenti e costruzioni ad un unico piano.
Attraverso disegni e la creazione di paesaggi architettonici a partire da elaborate impalcature di legno, pali di supporto collocati contro le costruzioni, o di vere e proprie torri piramidali, Garaicoa trasferisce il reale nel regno dell'immaginario in opere come Frank Lloyd Wright y la casa del agua (1999), Abraham Lincoln y san Juan Bosco, o los mapas del deseo (1996), Torre de Babel (1991), Primer sembrado de hongos alucinogenós en La Habana (1997), Acera de esos incansables atlantes que sostienen dia por dia nuestro presente (1994/95), e Ilustración para el libro 'Anatomía de la Ciudad'(1994).
La citta' come spazio di percezione, immaginazione e proiezione mentale e' esplorata attraverso la fotografia in Cuando del deseo se parece a nada (1996), che prende come punto di partenza il primitivo tatuaggio delle Torri del Word Trade Center sul braccio di un operaio immigrato. In un'epoca in cui sempre piu' tutto assume il carattere di merce - un processo che nega la memoria in quanto nuovi prodotti devono rimpiazzare i precedenti - i progetti di Carlos Garaicoa assumono il carattere di una vera e propria archeologia urbana, che si confronta attivamente con un passato represso a livello collettivo e rifiutato da un discorso politico egemonico. [...] Come l'angelo benjaminiano della storia che guarda indietro al cumulo di macerie, di rovine e di sconfitte del passato nel tentativo di redimerle, Carlos Garaicoa non riesce a liberarsi dai campi di forza del desiderio, del paesaggio del corpo, della mappa e del tessuto urbano, che intrecciano realta' e finzione, mentre contemporaneamente si trova sospinto in avanti dalle forze del progresso e della modernizzazione'. Nadja Rottner, dal catalogo di Documenta 11, 2002.

INCROCI
articoli pubblicati nel Network UnDo.Net:

Pressrelease
 
CONFRONTI

Networking City
Artisti partecipanti alla mostra

Meschac Gaba
Transformation - Workshop

Meschac Gaba
English version

Gianni Caverni
Intervista a Meschac Gaba


Superflex
Supercopy/Self-Organizing - Workshop


Superflex
English version


Lorenza Pignatti
Intervista a Superflex

Stalker
Osservatorio nomade - ON/Livorno - Workshop

Stalker
English version

Manifesto di Stalker
Dal sito web di Stalker

Bert Theis
OUT - Office for Urban Transformation - Workshop

Bert Theis
English version

Marco Scotini
Intervista a Bert Theis

Carlos Garaicoa
Anatomia de la Ciudad - Workshop

Carlos Garaicoa
English version

Marco Scotini
Intervista a Carlos Garaicoa