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 Stalker. Foto di Andrea Abati
 
Dal sito web di Stalker

Manifesto di Stalker

Stalker attraverso i territori attuali

Stalker
E' un soggetto collettivo che compie ricerche e azioni sul territorio,con particolare attenzione alle aree di margine e ai vuoti urbani, spaziabbandonati o in via di trasformazione. Tali indagini si sviluppano su diversi piani, attorno alla praticabilita', alla rappresentazione e al progetto di questi spazi da noi chiamati Territori Attuali. STALKER e' assieme custode, guida e artista dei territori attuali, inqueste sue molteplici vesti si dispone ad affrontare le apparentiinsolubili contraddizioni attorno alla possibilita' di salvaguardia tramite l'abbandono, di rappresentazione attraverso la percezione sensoriale, di progetto dell'instabilita' e della mutevolezza di quei luoghi.

I Territori attuali
Costituiscono il negativo della citta' costruita, aree interstiziali e dimargine, spazi abbandonati o in via di trasformazione. Sono i luoghi delle memorie rimosse e del divenire inconscio dei sistemiurbani, il lato oscuro delle citta', gli spazi del confronto e dellacontaminazione tra organico e inorganico, tra natura e artificio. Qui lametabolizzazione degli scarti dell'uomo, da parte della natura produceun nuovo orizzonte di territori inesplorati, mutanti e di fatto vergini,che Stalker ha chiamato Territori Attuali, indicando con il termineattuale il 'divenir altro' di questi spazi. L' attuale non e' cio' che noi siamo, ma piuttosto cio' che diveniamo, cio'che stiamo diventando, ossia l'Altro, il nostro divenir-altro.(Foucault)
Tali territori risultano difficilmente intellegibili, e quindiprogettabili, perche' privi di una collocazione nel presente, e quindiestranei ai linguaggi del contemporaneo. La loro conoscenza non puo' che avvenire per esperienza diretta, possono essere testimoniati piuttosto che rappresentati, l'archivio di tali esperienze e' l'unica forma di mappatura dei territori attuali.

Accedere ai territori
Percepire lo scarto, nel compiere tale passaggio, tra cio' che e' sicuro, quotidiano, e cio' che e' incerto, da scoprire, genera un senso di spaesamento, uno stato di apprensione che induce a una intensificazionepercettiva, improvvisamente lo spazio assume un senso, ovunque lapossibilita' di una scoperta, il timore di un incontro indesiderato. Lo sguardo si fa penetrante, l'orecchio si dispone all'ascolto.

Attraversare i territori
Stalker attraversa a piedi i Territori Attuali, e' questo il modo individuato per essere in quegli spazi senza mediazioni, per partecipare delle loro dinamiche. Una ricerca nomade, tesa a conoscere attraversando, senza irrigimentare, omologare e definire l'oggetto del conoscere, per non impedirne il divenire. Attraversare e' per noi un atto creativo, vuol dire creare un sistema di relazioni nella caotica giustapposizione di tempi e di spazi che caratterizza i Territori Attuali. Attraversare, vuol dire comporre in un unico percorso conoscitivo le stridenti contraddizioni che animano quei luoghi, alla ricerca di inedite armonie. Attraversare e far attraversare, indurre alla percezione dell'attuale perche' se ne diffonda la consapevolezza, salvandone pero' il senso dalle banalizzazioni del linguaggio.

Percepire il divenire
Intensificare la percezione, disporsi all'ascolto e' questa unacondizione necessaria affinche' i territori si disvelino a chi li vuoleattraversare. Disporsi a percepire il linguaggio inconscio del mutamento, interrogaresenza la pretesa di descrivere e identificare. E' trascendenza attuale, in quanto percezione inesauribile disignificati esistenti in continuo movimento. E' l'evento che sfugge senza sottrarsi. (Tiziana Villani)
E' percepire lo scarto di spazi atemporali in un continuum temporale. L'obiettivo e' quello di segnare una traccia del nostro contatto conquell'oggetto e con quello spettacolo, in quanto essi fanno vibrare il nostro sguardo, virtualmente il nostro tatto, le nostre orecchie, il nostro senso del rischio, del destino o della liberta'. Si tratta di depositare una testimonianza, non piu' di fornire delle informazioni. (Merleau-Ponty)

Organizzazione frattale
Stalker, confortato dagli studi sulle geometrie complesse, ritiene chela quantita' di margine rispetto alla superficie sia indice di ricchezza di un organismo, essendo l'articolazione dei vuoti, alle diverse scale,a determinare la struttura stessa di un organismo. I vuoti,costituiscono quello 'sfondo' sul quale leggere la forma della citta' che altrimenti apparirebbe omogenea, informe, priva di dinamiche evolutive complesse e quindi di vita.

Continuita' e penetrazione dei territori attuali attraverso la citta'
Difendere i Territori Attuali, garantirne il massimo di continuita' e di penetrazione all'interno dei sistemi urbanizzati, arricchendo e vivificando la citta' attraverso il continuo e diffuso confronto con l'inconosciuto, così che possano aver ricovero fin nei cuori delle citta' il selvaggio, il non pianificato, il nomade.

Il percorso come mappa cognitiva
Stalker sperimenta l'agglomerato urbano come una grande mappa cognitiva che viene aggiornata con il continuo attraversamento, di cui il disegno maculato trova evidenti analogie con le recenti rappresentazioni della mente umana,... la mente umana non e' ne' unita', ne' una struttura organizzata in modo gerarchico: ma e' un insieme di capacita' separate, spesso localizzabili in zone specifiche del cervello...(G. Jervis, Fondamenti di psicologia dinamica, Feltrinelli, Milano, 1993) e' interessante osservare come queste due immagini abbiano in comune un problema di pattern di localizzazione di realta' diverse che vivono separatamente qualita' differenti, di cui i legami, le connessioni sono frutto di percorsi. Cogliere questa realta' presuppone misurarsi con una modalita' dinamica, in movimento, un movimento capace di sezionare il disegno articolato di questo 'paesaggio' in mille possibili percorsi tutti diversi tra di loro, senza mai passare per un centro.

L'abbandono
Il tentativo di definizione e di controllo di tutto il territorio, da sempre miraggio della nostra cultura occidentale, proprio mentresembrava realizzarsi, inizia a fare acqua. Le prime crepe si sono aperte proprio nei cuori del nostro sistema, le grandi citta'. Quel bosco che una volta cingeva citta' e villaggi, dove si nascondevano lupi ed orsi, ma anche gli incubi, le fantasie e l'idea stessa diliberta', e' stato sospinto lontano dalle citta, messo nell'angolo,circoscritto ed addirittura, con un atto di clemenza, protetto. Ed ecco che quel bosco risorge, proprio li' nelle citta' dove i sistemi di appropriazione e di controllo del territorio sono piu' vecchi,fatiscenti. Nell'impossibilita' del controllo totale il cemento con il quale era stata ricoperta la terra si spacca, la terra ne fuoriesce informe nuove e imprevedibili si prepara a contendere all'uomo il dominiodello spazio, partendo dai sui stessi scarti. Prevedere l'imprevedibile, salvaguardare il divenire dei Territori Attuali abbandonandoli. L'abbandono e' la massima forma di cura per cio' che e' nato e si e' sviluppato al di la' della volonta' e del progetto dell'uomo.

*Testo pubblicato in http://digilander.libero.it/stalkerlab/tarkowsky/manifesto/manifest.htm

INCROCI
articoli pubblicati nel Network UnDo.Net:

Pressrelease
 
CONFRONTI

Networking City
Artisti partecipanti alla mostra

Meschac Gaba
Transformation - Workshop

Meschac Gaba
English version

Gianni Caverni
Intervista a Meschac Gaba


Superflex
Supercopy/Self-Organizing - Workshop


Superflex
English version


Lorenza Pignatti
Intervista a Superflex

Stalker
Osservatorio nomade - ON/Livorno - Workshop

Stalker
English version

Manifesto di Stalker
Dal sito web di Stalker

Bert Theis
OUT - Office for Urban Transformation - Workshop

Bert Theis
English version

Marco Scotini
Intervista a Bert Theis

Carlos Garaicoa
Anatomia de la Ciudad - Workshop

Carlos Garaicoa
English version

Marco Scotini
Intervista a Carlos Garaicoa