Gate 4 : Networking - Le citta' della gente


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 Lorenza Pignatti intervista Superflex al Bonus Bar. Foto di Andrea Abati
 
Intervista a Superflex

Lorenza Pignatti

Connecting People*

Produttori di cd musicali, di abiti, di una rete televisiva indipendente come Superchannel, di sistemi energetici portatili in grado di illuminare e produrre energia anche senza la corrente elettrica, i Superflex parlano del loro lavoro dopo la loro partecipazione a Networking, prima della Biennale di Venezia e della personale al Kiasma di Helsinki.

I vostri progetti sembrano riflettere in modo critico su alcune istanze che caratterizzano la societa' contemporanea, come il sistema economico, le leggi produttive, il contesto sociale. State inventando un linguaggio del tutto nuovo rispetto a quello artistico...

Certo, noi non abbiamo una galleria, non ci interessa realizzare opere d'arte 'comunemente intese', quanto piuttosto intervenire in modo pragmatico sul tessuto e sul contesto sociale.

Potete farmi qualche esempio del vostro modo di operare?
Abbiamo ideato Superchannel, un network di canali televisivi sparsi in tutto il mondo, accessibili in rete all'indirizzo www.superchannel.org. Questo non perche' eravamo interessati alla produzione televisiva, nessuno di noi si occupa di televisione, quanto piuttosto perche' volevamo creare uno strumento di comunicazione accessibile a tutti. Ora, a due anni dalla presentazione del progetto alla Biennale di Berlino del 2001, ci sono 35 canali attivi, dall'Inghilterra al Giappone, dalla Germania agli Emirati Arabi. Questi canali permettono di contrastare la ricezione passiva dell'immagine in movimento e di trasformare lo spettatore in creatore del proprio palinsesto visivo. I Superchannel narrano storie locali che non hanno di certo i budget delle major hollywoodiane, ma solo operando in termini locali si puo' cercare di cambiare il sistema globale.

Cosa succede invece con Social Pudding?
Si tratta di un progetto che ha coinvolto la citta' di Leipzig in Germania, con eventi e workshop finalizzati alla realizzazione di un dessert molto diffuso in quel paese come il pudding. A Leipzig ha sede una grande azienda alimentare che tra le tante cose produce anche questo dolce. Social Pudding era un modo per visualizzare un diverso sistema economico alternativo rispetto a quello in vigore, non finalizzato alla logica del profitto quanto sulla condivisione dei beni.

Avete presentato questo progetto anche in Thailandia, non e' vero?
Si', ci siamo stati diverse volte per lavorare con Rirkrit Tiravanija. La prima volta eravamo invitati per Biogas, un'unita' portatile di gas (realizzato con materiale organico) in grado di illuminare e produrre energia anche in assenza della corrente elettrica, che e' ora prodotta in Thailandia e in Cambogia. Ci interessa molto il sistema economico thailandese perche' ha a che fare con il concetto di 'copia', di 'riproduzione', di modelli iconici gia' esistenti. Questo sia per ragioni monetarie, per sopravvivere ai tanti problemi economici della ex colonia inglese, sia per 'riprodurre' l'immaginario occidentale nei suoi beni di consumo. Per loro copiare gli abiti Lacoste o Nike e' un modo per evocare uno stile di vita altrimenti irragiungibile. Nonostante si tratti di prodotti globali, riemerge sempre una dimensione 'locale' perche' questi oggetti non sono mai perfettamente identici a quelli originali. Qui in Italia, a Prato per Networking, abbiamo presentato Supercopy, un workshop composto da diversi gruppi di lavoro che hanno realizzato la 'copia' di prodotti gia' esistenti sul mercato, dai baci perugina alle merende, ai dizionari.
Prodotti che erano in vendita al pubblico presente in sala ad un prezzo del tutto irrisorio.
L'intento non era quello di guadagnare quanto piuttosto quello di rimettere in circolo il danaro. Dopo aver raggiunto la somma di venti euro, veniva distribuita al pubblico birra gratis. E' una strategia molto interessante che mostra quanto il sistema economico influenzi i comportamenti sociali.

Cosa presenterete alla biennale di Venezia?
Faremo parte della sezione Utopia Station, curata da Molly Nesbit, Hans-Ulrich Obrist e Rirkrit Tiravanija. Realizzeremo un progetto collaborativo che coinvolge spazi pubblici disseminati per la citta', in un percorso nomadico e itinerante.

*L'intervista e' tratta da Kult n.5, maggio 2003

INCROCI
articoli pubblicati nel Network UnDo.Net:

Pressrelease
 
CONFRONTI

Networking City
Artisti partecipanti alla mostra

Meschac Gaba
Transformation - Workshop

Meschac Gaba
English version

Gianni Caverni
Intervista a Meschac Gaba


Superflex
Supercopy/Self-Organizing - Workshop


Superflex
English version


Lorenza Pignatti
Intervista a Superflex

Stalker
Osservatorio nomade - ON/Livorno - Workshop

Stalker
English version

Manifesto di Stalker
Dal sito web di Stalker

Bert Theis
OUT - Office for Urban Transformation - Workshop

Bert Theis
English version

Marco Scotini
Intervista a Bert Theis

Carlos Garaicoa
Anatomia de la Ciudad - Workshop

Carlos Garaicoa
English version

Marco Scotini
Intervista a Carlos Garaicoa