Gate 4 : Networking - Le citta' della gente


Promosso da Regione Toscana -TRA ART e dai Comuni di
Firenze, Livorno, Monsummano Terme, Prato, Siena
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 Dal workshop di Stalker,Osservatorio nomade - ON/Livorno. Foto di A.Abati
 Dal workshop di Stalker,Osservatorio nomade - ON/Livorno. Foto di A.Abati
 Superflex, Supercopy/Self-Organizing. Foto di A.Abati
 Dal workshop di Bert Theis, OUT - Office for Urban Transformation. Foto di A.Abati
 Dal workshop di Carlos Garaicoa, Anatomia de la Ciudad. Foto di A.Abati
 Meschac Gaba, Transformation. Foto di A.Abati
 Dal workshop di Stalker, Osservatorio nomade - ON/Livorno. Foto di A.Abati
 La presentazione di Networking City
 
Welcome to Networking City



di Marco Scotini

La forma di un insediamento non e' deducibile dai suoi aspetti fisici, dall'evidenza architettonica dei suoi percorsi, dei suoi limiti. Non lo e' nello spazio indigeno ma neppure - all'opposto - in quello attuale delle popolazioni spaesate, deterritorializzate, delle sfere pubbliche in movimento. E' piuttosto una mappa mentale che solo gli insediati conoscono, un insieme di rapporti sociali o di tempi accumulati, di frammenti di vissuto. Ogni spazio abitato e' costruito piu' sul modello della topologia freudiana (con tanto di ritorno del rimosso e interferenze tra l'universo del conscio e dell'inconscio) che su qualsiasi modello di rappresentazione dello spazio (teorico, geometrico, matematico). Come entrarvi allora? Come - direbbe Kafka - corrompere il guardiano? Quali sono gli accessi? Quali le rotte certe e gli itinerari probabili per poter avanzare nel territorio sconosciuto, nella terra incognita che e' la citta', qualsiasi esperienza della citta'?

Networking City non e' un parco tematico, una Fantasy Land, ne' il set di una produzione science fiction. E' al contrario una sorta di condominio temporaneo, un falansterio precario e aperto, un cantiere in corso d'opera che nasce come alternativo spazio sociale dall'occupazione dei padiglioni di un edificio preesistente. Nonostante l'aspetto di citta' entro le mura, di 'citta' fortificata' e vietata, Networking City e' in sostanza una piattaforma pubblica e collettiva, un'area di servizio simbolica fatta di identita' emergenti e della loro possibile organizzazione sociale. Networking City e' un display sull'idea di citta' ma anche nella citta', dentro le sue maglie e i suoi quartieri, tra le sue strade e le sue piazze.
E', in qualche modo, la memoria delle citta' attraversate ma anche la proiezione sintetica dei concetti chiave che ci hanno guidato nei due mesi del laboratorio territoriale 'Le citta' della gente': network nomade in cinque citta' della Toscana alla scoperta di una geografia meno ufficiale ma piu' reale, meno riconoscibile ma emergente.

Una sorta di come-back-to-the-city, un'anamnesi piuttosto di un'archeologia urbana che passa attraverso gli scarti, i margini, le rovine e i vuoti abbandonati: riserve semantiche non assimilate, lasciate indeterminate, aperte a nuove strategie di adattamento, a progetti sociali inediti, a produzioni alternative di spazio.
Riciclare, ri-costruire, attraversare, autorganizzarsi sono solo alcune voci del lessico Networking City e, allo stesso tempo, sono le pratiche ordinarie, le determinazioni relazionali che in questo spazio si cerca di attivare, di mettere in forma. Una serie di servizi - dall'ufficio immigrazioni al mercato coperto, dalla sala giochi al bonus bar, dall'infopoint all'arena dibattiti, dalla biblioteca alla sala cinematografica, alle aree di accoglienza e ospitalita' - hanno trasformato gli spazi dei Cantieri Culturali Ex Macelli di Prato in una sorta di infrastruttura pubblica per cinquanta giorni. Ciascuno spazio porta il nome di una piazza, di un quartiere, di una scuola, di una stazione delle cinque citta' coinvolte nel network. Entro tende da campo o container posti negli spazi esterni e' stato allestito il vero e proprio laboratorio di ricerca sul territorio che gia' nelle singole citta' ha preso il nome di 'Osservatorio nomade' o di 'Office for Urban Transformation' e che ha continuato ad essere attivato, nei giorni dell'insediamento, come vero e proprio archivio a livello locale e a scala internazionale.

Networking City e' il prodotto della collaborazione tra Meschac Gaba, Carlos Garaicoa, Stalker, Superflex, Bert Theis e settanta giovani artisti operanti in Toscana.
Purtroppo, ma forse non e' un semplice caso, Networking City sa di nascere all'ombra di una citta' bombardata.

INCROCI
articoli pubblicati nel Network UnDo.Net:

Audio intervista a Marco Scotini, 21/1/2003 ''Networking vuole essere un laboratorio territoriale collegato ad un contesto globale, internazionale, rappresentato dai 5 artisti che terranno i workshop...''

Iniziative di confronto

TO-present 2003 6,7,8,9 novembre: ogni giorno online immagini dalle mostre torinesi e commenti audio a critici e artisti

Synapser 2002 Tessitore di connessioni

Molteplicitta' 1999 Rappresentazioni, percorsi e visioni della citta' contemporanea nelle opere dei giovani artisti e autori italiani. A cura di Bartolomeo Pietromarchi

Public art in Italia, 1999 A cura di Alessandra Pioselli

Subway 1999 Arte egli spazi della metropolitana, delle stazioni e del passante ferroviario

Survival, ovvero la giungla sotto casa 1999 Emanuela De Cecco testo per il progetto di Enzo Umbaca

Generazione immagini III. Arte e citta' Public Art - 1996/97 A cura di Roberto Pinto

Generazione immagini III. Arte e citta' Public Art - 1996/97 Interventi di vari autori italiani

Territorio Italiano 1996 A cura di Giacinto di Pietrantonio

Altre risorse e articoli

Emanuela De Cecco Operazione a cuore aperto: articolo in Juliet n. 105 dic 2001/gen 2002

Franco Bianchini I risultati delle politiche culturali degli anni '80 e la situazione attuale

Paola Ferraris Dall'arte di stato all'arte pubblica: articolo in Juliet n. 90 dicembre '98

Hans Ulrich Obrist Une ville peut en cacher une autre

Maggie Bolt How artists should be involved to achieve quality public art practice

Hans Ulrich Obrist Conferenza tenuta presso la Fondazione Antonio Ratti, Como 1996

Nicholas Bourriaud Conferenza tenuta presso la Fondazione Antonio Ratti, Como 1995

Informazioni su eventi affini

Citta'zioni Un caso di Public art a Milano

Cittadinanza attiva Pratiche sociali e la costruzione della citta' pubblica

Quotidiano sostenibile Scenari di vita urbana

Going Public Poetiche e politiche della mobilita'

Ad'a-Area d'Azione Progetti di arte pubblica alla Rocca Sforzesca di Imola

Stazione Utopia A cura di Molly Nesbit, Hans Ulrich Obrist e Rirkrit Tiravanija. 50a Biennale di Venezia

Sistemi individuali A cura di Igor Zabel. 50a Biennale di Venezia

Riserva Artificiale Progetto artistico collaborativo. Nell'ambito dei progetti Links 50 Biennale di Venezia

2003 Arte al Centro di una trasformazione sociale responsabile. Rassegna annuale di Cittadellarte

Salon des Refusees Cosa e possibile e cosa no nella public art? A cura di Roberto Pinto

Storie di citta' Nell'ambito del workshop curato da Roberto Pinto si svolgeranno incontri pubblici con alcuni operatori di settore

USE. Uncertain States of Europe Dentro la Citta' Europa, nell'ambito della XX Esposizione Internazionale della Triennale di Milano 'La memoria ed il futuro'

LabOratorio 2/Proposte XVI Un'indagine sulla ridefinizione dei confini fra spazio pubblico e spazio privato. A cura di a.titolo

Multiplicity Una collezione di luoghi. 41 letture della vita urbana contemporanea. A cura di Stefano Boeri e Fabrizio Gallanti

 
CONFRONTI

Networking City
Artisti partecipanti alla mostra

Meschac Gaba
Transformation - Workshop

Meschac Gaba
English version

Gianni Caverni
Intervista a Meschac Gaba


Superflex
Supercopy/Self-Organizing - Workshop


Superflex
English version


Lorenza Pignatti
Intervista a Superflex

Stalker
Osservatorio nomade - ON/Livorno - Workshop

Stalker
English version

Manifesto di Stalker
Dal sito web di Stalker

Bert Theis
OUT - Office for Urban Transformation - Workshop

Bert Theis
English version

Marco Scotini
Intervista a Bert Theis

Carlos Garaicoa
Anatomia de la Ciudad - Workshop

Carlos Garaicoa
English version

Marco Scotini
Intervista a Carlos Garaicoa