La Generazione delle Immagini


6 - 1999/00 - Atmosfere metropolitane


La Generazione delle Immagini, arrivata alla sesta edizione, è una serie di conferenze - e di eventi a essa collegati - che vogliono affrontare a Milano temi e problemi emergenti sulla scena artistica e culturale internazionale. Lo scopo di questa edizione di La Generazione delle Immagini, dal titolo Atmosfere Metropolitane, era, appunto, fornire una visione del panorama artistico di 12 diverse città del mondo - Città del Messico, Nuova Delhi, L'Avana, Bangkok, Parigi, Istanbul, Barcellona, Melbourne, New York, Londra, Milano, Johannesburg - lette attraverso gli occhi di altrettanti curatori che operano in quelle città. Come si può facilmente dedurre dall'elenco, l'idea è stata quella di alternare nuovi e vecchi centri, città del cosidetto primo e del terzo mondo, stabilità ed emergenze in un avvicendamento che potesse darci, in diretta, una visione della complessa situazione artistica mediante punti di vista distanti tra loro.

Alle conferenze, che ormai da anni sono ospitate alla Triennale di Milano, si è affiancata quest'anno una serie di mostre allestite all'Openspace (quella di Johannesburg anche nello spazio Venticorrenti sempre a Milano) che hanno cercato di mettere in contatto parole e discorsi, a volte astratti, con opere di artisti, in modo da incrociare esperienze e livelli di riflessione diversi. Questo volume cerca di raccogliere tutti gli spunti che mano a mano sono emersi all'interno delle conferenze e delle mostre. Mi rendo conto che se, da una parte, fare una 'ricognizione' della situazione artistica di un luogo può essere ritenuto un facile esercizio, poco impegnativo dal punto di vista teorico, in realtà, chiedere di impostare una conferenza o realizzare una mostra su questo tema è affidare un compito arduo e per certi aspetti insidioso. Con quali criteri scegliere gli artisti per ricreare l'atmosfera della città, per dare un'idea del genius loci? A tale richiesta si potrebbe rispondere: cosa debbo scegliere per esporre un prodotto artistico 'tipico', per esempio, di Istanbul? Deve contenere in sé una componente islamica e una cattolica, un po' di oriente e un po' di occidente o qualcosa di esotico che parli di venditori di tappeti o di spezie al mercato' Oppure, come posso cogliere la milanesità di Milano (visto che io, che ho curato la mostra, come una gran parte delle persone, vivo in questa città ma non ci sono nato)' Devo scegliere degli artisti le cui opere siano un po' contaminate con il design e un po' con la moda' E come fare a rappresentare quella miscela di internazionalismo globalizzato in salsa americana che c'è a New York? E le mille differenti etnie e culture di un Paese complesso come il Sud Africa e Johannesburg in particolare, con la sua utopia e la sua violenza' E' evidente, allora, che la voglia di partire per l'analisi del mondo dell'arte (e della cultura più in generale) dalle realtà locali di queste 12 città è da considerarsi come un punto di partenza per vedere se nelle opere degli artisti più giovani esista una omogeneità indifferenziata, da qualunque parte del mondo si punti il proprio sguardo, e se ci siano delle specificità culturali, storiche ed economiche che ci permettano di ritagliare i confini di una scena specifica e caratteristica di un determinato luogo. Insomma, ho cercato di mettere gli interlocutori di Atmosfere Metropolitane nell'imbarazzante situazione di dover fare i conti con quello che è la loro attività quotidiana e di raccontarla tenendo presente quel binomio di locale e globale che sembra sottendere a tutte le produzioni e le attività di questi anni.

Nella scelta degli altri undici curatori (cui si è affiancato il mio intervento su Milano) che ho invitato in questa edizione ho cercato di pormi come obiettivo quello di riunire davanti a questa tavola rotonda globale persone che hanno riscosso in ogni loro intervento, mostra o saggio critico, la stima e la fiducia degli addetti ai lavori e del pubblico. Professionisti impegnati in strutture pubbliche o private che hanno fatto del rapporto tra territorio e panorama internazionale un imprescindibile motivo di interesse e un obiettivo del proprio lavoro.

Roberto Pinto
Progetto di riferimento ->



Apian Poshyananda

Curatore capo del Art Center of Academic Resources, Chulalongkorn University, Bangkok. Ha pubblicato "Modern Art in Thailand" (Oxford University Press, 1992) ed è stato commissario per la sezione Asia della 28a biennale di San Paolo. Ha collaborato a numerose mostre internazionali tra cui: 9a Sydney Biennale, 1a e 2a Asia-Pacific Triennal, 1a Johannesbu Org Biennale, 5a Istanbul Biennale, ecc. E' anche uno dei curatori/scrittori del libro (in corso di stampa per la Phaidon, Londra) Fresh Cream.



Clare Manchester & Gilda Williams

Gilda Williams e Clare Manchester aprono una finestra sulla scena artistica della capitale britannica. L'immagine di Londra che ne emerge si allinea alle correnti più introspettive e concettuali della creatività giovanile britannica. Un diretto richiamo all'atmosfera delle gallerie alternative dell'East End, in contrasto con il contemporaneo sensazionalismo espressivo dei rappresentanti del Brit Pop che, invece, espongono nel West End.



Roberto Pinto

Critico e curatore, dal 1989 al 1996 lavora nella redazione di Flash Art (prima come redattore e poi come caporedattore). Ha scritto anche per: Art in America, Linea D'Ombra, Il Manifesto, L'Unità e ddal 1993 collabora a Radio Popolare. Ha curato mostre come: Modi e luoghi, Forme di relazione, Subway e i sei cicli di conferenze La generazione delle Immagini. Dal 1995 è consulente per il Progetto Giovani del Comune di Milano.



Ruben Gallo

Ruben Gallo e' uno scrittore che vive e lavora a Citta' del Messico e New York. Suoi testi sono apparsi su Flash Art International, TRANS>, Art Nexus, Poliester e Vuelta. Ruben Gallo insegna letteratura alla Columbia University a New York.



Peter Nagy

Peter Nagy è un artista newyorkese e, dal 1982 al 1988 è stato direttore della galleria Nature Morte nell'East village a New York. Nel 1988 Nagy chiude la galleria per concentrarsi sul suo lavoro di artista e nel 1992 si trasferisce a Nuova Delhi. Nel novembre del 1997 riapre in India Nature Morte dove mette in mostra lavori di arte contemporanea progressiva e sperimentale, sia indiana che internazionale.



Eugenio Valdés Figueroa

Curatore, critico e storico dell'arte, Eugenio Valdés Figueroa è dal 1994 co-curatore della Biennale dell'Avana. È consigliere di redazione della rivista Atlantica International e membro del comitato curatoriale della Fundacíon Ludwig di Cuba.



Jean-Yves Jouannais

Caporedattore della rivista Art Press dal 1991 al 1999. Insegna arte contemporanea all'Università di Parigi 8. Co-responsabile della rivista letteraria Perpendiculaire. Produttore di France Culture. Consigliere culturale del canale televisivo Arte.



Vasif Kortun

Vasif Kortun è curatore organizzatore e scrittore di arte contemporanea; ha fondato l'Istanbul Contemporary Art Project. E' stato direttore del Center for Curatorial Studies Museum (1994-1997). Ha ricoperto la carica di Direttore e curatore della terza Biennale Internazionale di Istanbul (1992).



Marti Peran

Ricercatore di ''teoria dell'arte'' all'Università di Barcellona. Autore di ''Theories of art'' (1991), ha scritto in diversi libri collettivi come ''On Art Criticism an its position'' (Museo d'Arte Contemporanea di Barcellona, 1996) o ''Natures'' (1999). Ha curato alcune mostre storiche (''El Noucentisme'',1994; ''Barcelona-Madrid 1899-1999'', 1998, ecc.) e molte altre dedicate ai giovani artisti. Dirige la serie di testi d'artista ''Les Arts i els artistes'' editi dall'Università di Barcellona.



Stuart Koop

Stuart Koop è curatore dell'Australian Centre for Contemporary Art di Melburne e, precedentemente ha ricoperto il ruolo di Direttore del Centre for Contemporary Photography e delle Ewing and George Paton Galleries alla Melbourne University. Ha scritto per varie riviste come: Art and Text, Art and Australia, Art Asia Pacific, World Art, Frieze e Like.



Clive Kellner

Born 1968 in South Africa Lives in Johannesburg, South Africa, works in Brussels, Belgium and Johannesburg, South Africa.

committee
Member of an international jury, 6th Biennale of Contemporary Art of Seychelles, National Gallery of Victoria, Mahe, December 1998 FNB Vita Art Prize, Contemporary South African Art, 1999 Civic Gallery Art Committee, 1998 Martienesen Art Prize Judge, WITS University, Fine Arts Students Award, 1998 Sandton Civic Art Gallery Committee, 1999 Nedcor Art Committee (corporate collection)



Franklin Sirmans

Franklin Sirmans is a freelance writer and curator currently residing in New York. He was the 1998 Art Omi International Artists' Residency critic-in-residence and he is the former U.S. Editor of Flash Art magazine. An adjunct professor at the School of the Visual Arts, he has lectured internationally and contributed to several magazines and journals including Flash Art, Art in America, Siksi, Time Out/New York, Art Nexus, Artnews, Tema Celeste, New Observations, co.@rtnews: Southern African Review of Contemporary Art, One World, ICON A-List,Nka: Journal of Contemporary African Art, and Artnet.